Abbiamo bruciato metà del budget di carbonio per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius in soli 3 anni, secondo uno studio recente che ha rivalutato tutti i principali indicatori del cambiamento climatico. Le stime dell’ultimo rapporto dell’IPCC indicavano che nel 2020 avevamo ancora a disposizione 500 gigatonnellate di CO2 equivalente (GtCO2eq), ma secondo il nuovo studio pubblicato su Earth System Science Data, ne restano solamente 250 GtCO2eq nel 2023.

Considerando il ritmo attuale delle emissioni di gas serra, che si aggira intorno alle 54 GtCO2eq (± 5,3) all’anno, è probabile che supereremo il budget entro il 2028 al più tardi. Queste stime si riferiscono alla quantità massima di CO2 che possiamo emettere per avere una probabilità del 50% di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C. Se vogliamo aumentare la probabilità al 67% o all’83%, il budget di carbonio si riduce rispettivamente a 150 GtCO2eq e 100 GtCO2eq, corrispondenti a meno di due anni di emissioni ai ritmi attuali.

Le stime del budget di carbonio variano anche in base agli obiettivi di temperatura desiderati. Ad esempio, per limitare l’aumento a 1,7°C, che rappresenterebbe il target del “well below 2°C” stabilito nell’Accordo di Parigi, il budget di carbonio rimasto è di 600 GtCO2eq (50%), 500 GtCO2eq (67%) o 350 GtCO2eq (83%). Se l’obiettivo è contenere l’aumento a 2 gradi, i limiti diventano rispettivamente 1.150 GtCO2eq, 950 GtCO2eq e 800 GtCO2eq. In pratica, considerando il ritmo attuale delle emissioni, avremmo circa 21 anni di emissioni per rispettare l’Accordo di Parigi al 50%, con il rischio di superare la soglia nel 2044.

Uno dei risultati preoccupanti dello studio riguarda il tasso di riscaldamento globale su scala decennale, che è il più elevato mai registrato. Il mondo si sta riscaldando di 0,2°C ogni 10 anni. Gli indicatori mostrano che il riscaldamento indotto dall’attività umana ha raggiunto una media di 1,14°C (0,9-1,4) nel decennio 2013-2022 e 1,26°C (1,0-1,6) nel 2022. Nel periodo 2013-2022, il riscaldamento causato dall’uomo è aumentato a un ritmo senza precedenti di oltre 0,2°C per decennio. Questo risultato è influenzato sia dalle elevate emissioni antropiche, come le 54 GtCO2eq menzionate in precedenza, sia dalla riduzione degli aerosol atmosferici generati dall’inquinamento, i quali hanno un effetto raffreddante poiché respingono parte della radiazione solare verso lo spazio.