L’uomo, per sua natura, è portato a pensare fuori dagli schemi.

 

Un sasso può diventare un diamante e un bastone una bacchetta magica però, sempre più di frequente, modelli educativi, sociali, e anche la stessa famiglia, incentivano il bambino a privilegiare la sua parte razionale, il pensiero ordinario che spinge a risolvere i problemi adottando modalità precostituite e uguali per tutti. Il pensiero laterale viene così messo da parte per lasciare spazio al cosiddetto pensiero verticale, cioè quella sequenza di passaggi diretti e logici che vengono utilizzati per giungere ad una determinata conclusione, senza presupporre una divergenza di percorsi, quindi miope nel modo di interpretare il mondo.

Silvia Caldironi, psicologa 

 

 

Ecco che cresceranno sempre di più adulti mutilati della loro creatività originale, portata invece dal pensiero laterale. Questo perché spinti a usare solo il pensiero verticale fatto di rigidi schemi già precostituiti. È invece importante sperimentare i propri limiti in una società che ci desidera perfetti e in linea con modelli precisi. Un modo per non restare ingabbiati in esempi imposti da gran parte degli individui. Come si fa quindi a risvegliare il pensiero laterale, visto che ci viene imposto di usare quello verticale e più arido?

Basterebbe ricominciare a sperimentare: per esempio, prendere un barattolo di marmellata e farne un porta candela. Prendere spunto dai bambini per osservare come si relazionano con gli oggetti. Iniziare quindi a usare nuove piste neurali o a percorrere strade che sembravano abbandonate. 

Si cominceranno a provare delle sensazioni nuove perché si creeranno percorsi di pensiero innovativi. I bambini possono aiutarci a diventare più grandi. Pensiamo come i bambini per crescere, ma soprattutto per ritrovare quel fanciullino che è in noi, come diceva il grande poeta Giovanni Pascoli.