Virgin Orbit, che era uno spinoff della Virgin Galactic, sta chiudendo dopo aver ceduto i suoi contratti e diverse attrezzature ad altre aziende aerospaziali. L’azienda è nata nel 2017 ed aveva all’attivo alcune missioni completate con successo. Tuttavia, il suo fondatore, Richard Branson, non è stato in grado di completare con successo una nuova raccolta di finanziamenti, condannando la compagnia alla bancarotta.
Lunedì si è conclusa una prima asta dedicata agli asset – per così dire – “meno strategici” della compagnia, tra cui l’enorme sede dell’azienda a Long Beach, in California. È stata acquistata dalla rivale Rocket Lab, che ha offerto 16,1 milioni di dollari. Complessivamente, l’asta ha raccolto 36 milioni di dollari e non includeva i sei razzi della Virgin Orbit – alcuni dei quali ancora incompleti – né tantomeno i suoi brevetti.
In compenso, all’asta sono andati diversi macchinari industriali, tra cui alcune stampanti 3D estremamente avanzate, oltre che una macchina per la saldatura di serbatoi. Rocket Lab ha rivendicato il “colpaccio”, suggerendo che l’acquisto a prezzo di saldo degli equipaggiamenti della Virgin l’aiuteranno a migliorare e velocizzare la produzione dei suoi razzi e ad ultimare lo sviluppo del suo nuovo razzo Neutron in tempi più veloci. Un’altra azienda, la Stratolaunch, ha pagato 17 milioni di dollari per mettere le mani sul jet 747 “Cosmic Girl” che apparteneva a Virgin Orbit.