Un cocktail innovativo contro i serpenti più letali potrebbe essere una svolta nella medicina
Un nuovo cocktail antiveleno contro i serpenti più letali del mondo viene prodotto utilizzando il sistema immunitario unico di un essere umano autoimmunizzato.

Un gruppo di ricercatori ha progettato un antidoto in tre parti, utilizzando il sistema immunitario unico di un essere umano autoimmunizzato, che andrebbe a neutralizzare i serpenti più letali al mondo. È sicuramente una speranza per il futuro.
I ricercatori hanno utilizzato anticorpi provenienti da un donatore umano con un’iperimmunità autoindotta al veleno di serpente. I ricercatori hanno condotto degli studi sui topi, dimostrando di proteggere contro il mamba nero il cobra reale ed i serpenti tigre, così come contro altri serpenti di una certa rilevanza medica appartenenti alla famiglia degli Elapidi.

Verso un antidoto universale: la storia dell’uomo iper-immune ai veleni dei serpenti
L’antidoto in questione è stato descritto proprio lo scorso 2 maggio sulla rivista Cell della Cell Press, come un prodotto combinato di anticorpi protettivi ed un inibitore a piccole molecole. I ricercatori sono giunti alla scoperta, producendo l’antidoto come si è sempre fatto, immunizzando cavalli o pecore con il veleno di una singola specie di serpente, raccogliendo gli anticorpi prodotti.
Durante lo studio, gli scienziati si sarebbero imbattuti in un individuo iper-immune agli effetti delle neurotossine dei serpenti. A parlare è stato Jacob Glanville, primo autore dello studio e CEO di Centivax, Inc, il quale ha spiegato che il donatore per un periodo di 18 anni si era sottoposto a centinaia di morsi e autoimmunizzazioni con dosi crescenti di 16 specie di serpenti letali, che in condizioni normali ucciderebbero anche un cavallo.
Tim Friede ha accettato di partecipare allo studio ed i ricercatori hanno così scoperto che il donatore aveva generato anticorpi efficaci contro diverse neurotossine di serpente contemporaneamente, esponendosi al veleno di diversi serpenti per diversi anni. “Ciò che rendeva il donatore così entusiasmante era la sua storia immunitaria unica e irripetibile. Non solo ha potenzialmente creato questi anticorpi ampiamente neutralizzanti , ma in questo caso potrebbe anche dare origine a un antidoto ad ampio spettro o universale”. Queste le parole di Glanville.
Il team ha così formulato una miscela composta da tre componenti principali, ovvero due anticorpi isolati dal donatore ed una piccola molecola. Il primo è stato chiamato LNX-D09 a questo i ricercatori hanno poi aggiunto la piccola molecola varespladib, un inibitore di tossine che ha così garantito la protezione contro altre specie. Questo cocktail di antidoti si è dimostrato efficace nei modelli murini e di conseguenza i ricercatori vorranno testarne l’efficacia sul campo, somministrandolo ai cani portati nelle cliniche veterinarie per morsi di serpente.


