Il rapporto Italia Che Ricicla 2022 ha mostrato che l’Italia è leader in Europa per quanto riguarda il riciclo e la circolarità dei materiali. Il nostro Paese si piazza al secondo posto dopo la Germania, con una quota di recupero di oltre il 65%, aumentando del 5% rispetto al 2019. Questa percentuale rappresenta un punteggio più alto della media europea: nonostante l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia abbia provocato ritardi nelle campagne di sensibilizzazione, cresce costantemente la consapevolezza verso le pratiche di riciclo più virtuose.
Grazie all’impegno degli operatori industriali e a misure volte a favorire il mercato del riciclo, stiamo assistendo ad un cambiamento nella cultura ambientale italiana. In particolare, l’utilizzo sistematico dell’economia circolare consente all’Italia di assorbire meglio le pressioni sull’ambiente causate dallo smaltimento e dal consumismo senza limiti.
Il rapporto: il primato italiano
Il resoconto annuo di Assoambiente e REF, che presenta un quadro dell’attuale situazione del riciclo in Italia. Il rapporto mostra che l’Italia è leader in Europa per quanto riguarda il riciclo, seguita da Svizzera, Germania, Austria e Finlandia. Inoltre, risulta essere la seconda nazione europea per circolarità dei materiali. Nello specifico, il rapporto ha rilevato che l’Italia ha superato i target di riciclaggio UE 2020 del 65%, raggiungendo ben il 67%; tuttavia, le cifre sono ancora estremamente basse rispetto a quelle degli altri paesi europei come la Svizzera (oltre l’80%). Il rapporto sottolinea anche la necessità di stabilire misure volte a promuovere maggiormente la filiera del riciclo e favorire lo sviluppo del mercato:
- incentivi fiscali per le imprese che investono nella riduzione dell’impatto ambientale prodotto dai rifiuti urbani;
- maggiore trasparenza sulla qualità dei materiali riciclati offerti dai centri di raccolta;
- coinvolgimento degli enti pubblici nella promozione della raccolta differenziata.
In conclusione, con questo Rapporto Italia Che Ricicla 2022 Assoambiente e REF invitano a intraprendere azioni concrete al fine di migliorare ulteriormente i processi di trattamento dei rifiuti e facilitare lo sviluppo del riciclo in Italia.
La partnership Assoambiente-REF
La collaborazione tra Assoambiente e REF sta dimostrando di essere un’alleanza vincente per la diffusione della cultura del riciclo in Italia. La loro unione è responsabile della creazione del rapporto annuale sull’industria del riciclo, che mostra come l’Italia sia leader in Europa. Il rapporto fornisce dati preziosi sull’impatto ambientale degli scarti e sulle misure necessarie per favorire il mercato. Gli sforzi congiunti di Assoambiente e REF hanno contribuito a promuovere modelli economici più sostenibili, offrendo a tutti gli italiani strumenti più accessibili per diventare consumatori più consapevoli. Con questa partnership, si è imposta una nuova tendenza all’interno del settore ambientale italiano: l’utilizzo di tecniche innovative volte alla riduzione dell’impatto ambientale ed alla promozione di un futuro più circolare.
Anche se l’Italia è un leader in Europa per il riciclo dei rifiuti, c’è ancora molto da fare. I risultati mostrano infatti un calo della percentuale di rifiuti non riciclati, dal 17% al 14%, e un aumento delle percentuali di materiali riciclati. Ciò dimostra la volontà dell’Italia di impegnarsi nella riduzione dell’impatto ambientale derivante dai rifiuti. Tuttavia, sebbene questa sia indubitabilmente una buona notizia, c’è ancora molto da fare perché i materiali possano essere effettivamente riutilizzati in circuiti produttivi circolari. Per promuovere queste pratiche occorrono misure politiche concrete che favoriscano le imprese innovative e le collaborative nel settore, incoraggiando nuove tecnologie come la sharing economy, investimenti adeguati nel settore ed educazione sull’importanza del riciclo.
Valutazione della Commissione Ambiente della Camera
Come abbiamo accennato, il settore del riciclaggio ha bisogno di misure concrete volte a favorire l’incremento della raccolta differenziata e il riciclo dei materiali. In questo senso, è necessario incentivare le imprese e i cittadini a produrre meno rifiuti, ad esempio attraverso una maggiore consapevolezza ambientale nell’ambito del consumo responsabile. Dovrebbero inoltre essere previste tasse e incentivi speciali per le imprese che usano materie prime seconde o che investono in tecnologie di riciclaggio all’avanguardia. Inoltre, è fondamentale offrire strumenti di formazione specifica per la gestione corretta dei rifiuti e incoraggiare lo sviluppo di un mercato internazionale del riciclo.
Solo con queste misure potremmo contribuire attivamente al conseguimento degli obiettivi indicati nel Rapporto Italia che Ricicla 2022. La Commissione Ambiente della Camera ha infatti sottolineato l’importanza di implementare una serie di riforme strutturali e incentivi volti a promuovere la cultura del riciclo in Italia. Si tratta di una strategia essenziale che andrebbe ad accompagnare le misure già adottate dal governo per migliorare l’efficienza nella raccolta differenziata, l’innovazione tecnologica, l’educazione ambientale e la tutela dell’ambiente.
Il presidente On. Rotelli ha quindi rimarcato come sia necessario investire in una cultura del riciclo che coinvolga entrambi i cittadini ed il settore privato, considerando anche gli aspetti economici ed occupazionali legati alla materia. In questo ambito è necessario garantire maggiori servizi pubblici, più competenze specialistiche e formazione continua su tematiche ambientali per tutti coloro che forniscono assistenza alle imprese ed a chi si occupano di gestire correttamente i rifiuti. La Commissione Ambiente della Camera intenderebbe inoltre stabilire degli obiettivi ambiziosi da raggiungere nel 2022, con particolare attenzione alla riduzione quantitativa e qualitativa della produzione di rifiuti.