Meta ha annunciato il licenziamento di 11.000 dipendenti in tutto il mondo. Per numero di lavoratori coinvolti, si tratta di uno dei tagli di personale più drammatici della storia dell’industria tech americana.
Meta, che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, negli anni scorsi aveva assunto nuovi dipendenti a ritmi apparentemente incessanti. Da quando è stata fondata, 18 anni fa, Meta non si era mai ritrovata costretta a programmare un licenziamento di massa.
Questa mattina l’azienda ha annunciato il licenziamento di 11.000 dipendenti, pari al 13% della sua forza lavoro totale. La notizia era stata anticipata da alcuni media americani, tra cui il Wall Street Journal. Peraltro segue a stretto giro un’altra notizia di pari drammaticità, vale a dire il licenziamento del 50% dei dipendenti deciso da Twitter dopo che l’azienda è stata venduta ad Elon Musk.
Meta ha chiuso l’ennesimo trimestre con risultati deludenti. In particolare, i bilanci mostravano un calo del fatturato proveniente dalla pubblicità. Il dato è stato interpretato con grande pessimismo dagli investitori, che – con buone motivazioni – temono che il calo del fatturato sia destinato a continuare anche in futuro, per molteplici ordini di ragioni: dalla riduzione delle spese di marketing in vista di un’imminente recessione, all’agguerrita concorrenza di social rivali come TikTok, alla lotta alla proliferazione degli utenti condotta da Apple su iOS.
Le cose non sono andate come avevo sperato. La recessione macroeconomica e l’aumento della concorrenza hanno diminuito le nostre entrate in un modo che non mi aspettavo. Ho sbagliato e di questo me ne assumo la piena responsabilità
ha annunciato Mark Zuckerberg con una nota inviata ai dipendenti.