Il pianeta TOI-1807b, poco fuori dalla nostra galassia, ha una caratteristica alquanto particolare: un anno dura appena 13 ore. Un pianeta giovane (ha solo 300 milioni di anni), destinato a far discutere, già oggetto di studiosi e ricercatori.
Scoperto quasi per caso nel 2020 dalla Nasa, è presto divenuto al centro dell’attenzione di fisici e astronomi per diverse ragioni. In primis, l’età: contando che in media l’età planetaria si aggira attorno al miliardo, lo elegge a pianeta più giovane.
Tra le caratteristiche dell’esopianeta TOI-1807b, vi è la densità rocciosa molto simile a quella della Terra. Pianeti simili, secondo gli esperti, oltre ad essere di difficile identificazione sono oltremodo rari. I moderni strumenti astronomici permettono rilevamenti e misurazioni che fino a qualche decennio fa parevano impensabili.
Il pianeta TOI-1807b è una scoperta unica, anche perché i ricercatori hanno rilevato aspetti davvero sorprendenti. Ad esempio, non ha atmosfera estesa e il suo nucleo è composto per il 25% da ferro, spiegabile poiché si trova vicino alla stella madre. Questa vicinanza non ha fatto altro che favorire la fotoevaporazione dell’atmosfera che, in circa 100 milioni di anni, si è consumata sino a sparire.
Fino a qualche anno fa non potevamo minimamente immaginare che potessero esistere pianeti così vicini alla propria stella ospite. Oggi, grazie al progredire della tecnologia, non solo siamo in grado di identificarli, bensì anche di conoscere con estrema precisione la loro età, tutte le caratteristiche fisiche, se hanno o meno un’atmosfera e come questa si sia evoluta nel tempo.
Domenico Nardiello, Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Padova