Il Rover Perseverance ha fatto cilecca. In questi giorni era atteso il primo tentativo di campionatura del terreno roccioso di Marte, uno step di fondamentale importanza per la missione di ricerca del robottino della Nasa. Il primo tentativo non è andato a buon fine e ora i tecnici dell’agenzia spaziale stanno studiando i dati per capire cosa è andato storto.

Il rover avrebbe dovuto forare la superficie di Marte usando una punta di carotaggio cava e un trapano a percussione. Fatto ciò, il materiale estratto viene raccolto in una provetta per poi analizzato grazie ai sensori di Perseverance. La Nasa, in particolare, è interessata a quelli che chiama Cratered Floor Fractured Rough, porzione di terreno che dovrebbe contenere alcuni strati particolarmente antichi di roccia. Un tesoretto preziosissimo per capire e studiare la storia del pianeta e dei suoi fenomeni naturali.

Tutte le prime fasi dell’attività di raccolta sono andate a buon fine. Il rover ha perforato il terreno e la provetta è stata raccolta correttamente dal robot. Peccato che il risultato dei sensori non lasciano spazio a dubbi: per peso e densità, è evidente che Perserverance non ha raccolto assolutamente nulla. Insomma, la provetta è vuota. Si tratta di un errore tecnico? Il punto di perforazione non era adatto agli scopi della NASA?

Non lo sappiamo ancora, anche se è molto più probabile la seconda opzione — altri tentativi della NASA in passato avevano prodotto risultati simili. La Nasa studierà i dati del rover in modo da capire cosa è andato storto. Attualmente non esclude nulla, ma una dirigente ha fatto sapere che un problema all’hardware del rover è ritenuto poco probabile. Nei prossimi giorni l’operazione sarà ripetuta.