Pensa ad un numero tra 1 e 10. L’importante però è che sia un numero imprevedibile.
Fatto? Allora puoi continuare a leggere l’articolo. Altrimenti, fallo ora.
Stai dando imprevedibilmente i numeri?
C’è circa il 50% di possibilità che tu abbia scelto…
[spoiler]il numero 7.[/spoiler]
Se invece avessi generato davvero un numero casuale, la probabilità di indovinarlo sarebbe stata solo del 10%.
Paradossalmente, il motivo per cui hai scelto un numero molto prevedibile, se l’hai scelto, è perché hai letto che avrebbe dovuto essere un numero imprevedibile.
Il cervello non è affatto bravo a generare numeri casuali.
Quando hai estratto il numero dal tuo cranio, probabilmente hai velocemente cambiato idea una o due volte prima di decidere che era quello giusto.
L’algoritmo seguito dal tuo cervello è il seguente:
Hai scartato i numeri pari, perché non sembrano abbastanza imprevedibili (c’è una eccezione, ma ne parliamo dopo).
L’1 e il 10 li hai scartati perché sono agli estremi. Se però avessi deciso di scegliere un estremo, sarebbe stato molto più probabile l’1, perché l’1 dà l’idea di essere “estremamente” più imprevedibile del 10.
Dai numeri dispari residui, hai scartato il 9 perché non è primo, ed è troppo vicino agli estremi. Il 5 l’hai scartato perché è esattamente a metà tra gli estremi. Entrambi danno quindi una sensazione di scarsa imprevedibilità.
Restano il 3 e il 7. Ma il 3 è un numero più banale del 7: è il numero perfetto per definizione, quindi il 7 è viene visto come più imprevedibile, non avendo alcuna definizione associata.
E l’eccezione dei numeri pari? Il numero pari che potrebbe risultare più interessante come scelta è l’8, essendo la somma del 7 (il numero più “imprevedibile”, secondo il suddetto ragionamento) e dell’1 (il numero “estremamente” più imprevedibile).
Curiosità aggiuntiva: se ti avessi chiesto un numero tra 1 e 20, che fosse imprevedibile, la tua scelta più probabile sarebbe stata il 17.
Il 7 sarebbe comunque stata la seconda scelta più probabile.
Nani, note e la tecnica di Cicerone.
Elenca ad alta voce i nomi dei sette nani (fallo ora, prima di continuare a leggere).
E’ molto probabile che te ne sia scordato almeno uno.
Prova allora con le sette meraviglie, o con i sette peccati. Anche di quelli ne scorderai probabilmente almeno uno.
Adesso elenca invece le sette note. Quelle le sai tutte.
Come è possibile?
Il nostro cervello è molto bravo a effettuare collegamenti, ma fa fatica ad elaborare informazioni scollegate tra di loro.
Il motivo per cui ti ricordi le sette note, ma non i nomi dei sette nani, è che le note hanno un ordine che le lega le une alle altre, mentre i nani no.
Se non ti fidi, fai una prova cercando di elencare le note in modo disordinato; ci sono buone probabilità che te ne dimentichi almeno una.
Cicerone conosceva bene questo problema e infatti, per memorizzare i suoi discorsi, associava alcune parole chiave dei suoi testi a differenti stanze di una casa, e poi immaginava di spostarsi da un ambiente all’altro, man mano che parlava.
Questa tecnica è arrivata fino a noi anche nei modi di dire, generando le locuzioni italiane “in primo luogo“, “in secondo luogo“, e così via.
Quindi, se vuoi memorizzare definitivamente i nomi dei sette nani, serve un trucco che ne generi un ordine, o che li associ ad un ragionamento facile da ricordare.
Riordinandoli alfabeticamente per la lettera iniziale, si scopre che i nomi dei primi 5 nani cominciano per una delle prime 7 lettere dell’alfabeto, e sono tutte lettere differenti. Basta questa informazione perché sia più facile ricordarseli.
Per gli altri 2, serve una associazione mentale. Basta però pensare che anche i nani avranno avuto origine da una Mamma e da un Papà, ed ecco che diventa facile ricordare anche quelli che mancavano.
Altri problemi legati al 7 e al 4.
C’è un altro motivo per cui il tuo cervello ha problemi col numero sette: la Legge di Miller.
Nel 1956 George A. Miller ha pubblicato una ricerca dove si legge che il limite di informazioni che un umano può mantenere nella memoria a breve termine va da 5 a 9, ed è mediamente 7.
Questa ricerca, che può sembrare una mera curiosità, in breve è diventata una delle pubblicazioni più citate in ambito psicologico ed ha generato innumerevoli ricadute nel mondo reale (a volte anche a sproposito).
La decisione di inserire pochi e semplici concetti nelle comunicazioni pubblicitarie, le tecniche di comunicazione moderne in genere, e persino la definizione del numero massimo di punti di menu dei siti internet, sono state influenzate da questa ricerca.
Per lo meno per i punti di menu dei siti internet però, l’applicazione della regola è insensata. E infatti su Lega Nerd, i punti di menu sono più di sette :)
Un altro interessante esperimento mentale legato al numero sette, è quello di immaginarsi dei mattoni.
Comincia immaginando un solo mattone. Poi aggiungine un altro, mettendolo dove vuoi. Poi un altro ancora.
Puoi anche metterli a contatto uno con l’altro ma, ogni volta che aggiungi mentalmente un mattone, cerca di mantenere ogni mattone mentalmente distinto dagli altri, in modo da continuare a vedere mattoni singoli, e non un muro di mattoni.
Il massimo numero di mattoni che si riescono a visualizzare mentalmente, mantenendoli singolarmente distinti, solitamente è 7.
Tanto per non farci mancare niente però, anche il 4 è un limite cognitivo. E’ infatti il massimo numero di oggetti del quale sia possibile conoscere il numero solamente guardandoli, senza bisogno di contarli.
Se sono più di 4, è necessario contarli per sapere quanti sono. A meno che tu non soffra di autismo.
Disclaimer
La possibilità che tu abbia effettivamente scelto il numero 7 all’inizio dell’articolo è del 50%; è sicuramente alta, ma permette di indovinare solo la metà delle volte. Se quindi hai pensato un numero completamente diverso, non giudicare male l’articolo; è solo che fai parte dell’altro 50% :)
Fonti e approfondimenti
- Il cervello e i numeri imprevedibili (scienceblogs.com)
- Un sito che parla solo di numeri (archimedes-lab.org)