Dracula è una delle figure che ha maggiormente influenzato l’immaginario collettivo fin dalla sua nascita nel romanzo del 1897 ad opera di Bram Stoker. L’uscita di Renfield al cinema il 25 maggio è una nuova occasione per ridare vita all’essere non vivente per eccellenza, e per questo ne approfittiamo per approfondire l’evoluzione cinematografica di Dracula, passando da Nosferatu fino ad arrivare proprio a Renfield. Non si tratterà di una guida pedissequa, ma prenderemo in analisi le evoluzioni più significative del character e del suo universo narrativo.

Da Nosferatu alla versione di Christopher Lee

Dracula

Nosferatu è comparso sullo schermo nel 1922, e con il ritiro delle copie del lungometraggio nl 1925 c’è stato il serio rischio di non vederlo sopravvivere fino ai giorni nostri. Friedrich Wilhelm Murnau cercò di realizzare un adattamento di Dracula negli anni Venti del Novecento, senza però acquisirne i diritti. Fu questo l’elemento principale del cambio di aspetto e di caratteristiche del principe delle Tenebre. Rispetto alla figura fascinosa descritta da Bram Stoker, quello di Murnau è un essere ripugnante, dal volto spigoloso e mostruoso. L’elemento più caratterizzante del Conte Orlok di Murnau è proprio questo suo incutere paura e ripugnanza. Nosferatu non cerca di affascinare le proprie vittime, ma si cela nell’ombra per comparire al momento giusto, soddisfacendo la propria sete di sangue.

Bela Lugosi rappresenta, invece, il tipo di personaggio e personalità che esce fuori dalle pagine di Bram Stoker. Affascinante, ammaliatore, capace di ipnotizzare con il suo sguardo. Il Dracula di Bela Lugosi, arrivato sullo schermo nel 1931, è una figura che dà vita e giustizia al personaggio raccontato nel romanzo. Un character che arriva dall’Est Europa che cerca di prendersi Londra per vampirizzarla (ed in tutto ciò c’è una grande metafora della xenofobia inglese raccontata da Bram Stoker). In questo Dracula c’è tutto il fascino che intimorisce nei confronti del diverso. Le donne vengono ammaliate, mentre gli uomini si sentono minacciati. E Bela Lugosi rappresentava ai tempi la figura hollywoodiana perfetta in grado di portare sullo schermo il fascino dell’uomo dell’Est.

Christopher Lee è l’evoluzione di Dracula capace di bilanciare la prima parte del Novecento con la seconda. Parliamo di una figura fascinosa tanto e quanto Bela Lugosi, ma capace di spingersi oltre. Mentre nel film di Tod Browning del 1931 il personaggio di Dracula mantiene sempre un certo stile, con Christopher Lee il character tira fuori anche la sua bestialità. E, considerando che alla fine degli anni Cinquanta si era già nel pieno della ribellione giovanile suggellata dall’avvento del rock’n’roll, anche il Dracula di Christopher Lee era a suo modo ribelle. Così verace, spudorato al punto di mostrarsi con il sangue delle vittime che gli cadeva dalla bocca. Tutta la ricerca di sessualità e di libidine che viene incarnata da Dracula è più che evidente nella versione di Christopher Lee, proposta dalla casa cinematografica Hammer.

Il Dracula goth romantico di fine Settanta ed il doppelganger di Coppola

Gary Oldman

La fine degli anni Settanta segna un cambio di passo. Rispetto alle bestialità del Dracula di Christopher Lee, viene proposto sullo schermo un personaggio più romantico e tormentato.

Siamo musicalmente parlando all’inizio del post-punk, in un momento in cui si propongono band gothic rock come i The Cure ed i Bauhaus, ed un certo fascino oscuro e romantico conquista molti giovani. E forse è proprio l’influsso di questo spirito collettivo a portare sullo schermo il Dracula di Frank Langella e di Klaus Kinski. Nel primo caso parliamo di un film del 1979 in cui il Principe delle Tenebre è una figura mai come in quel momento affascinante, capace di far innamorare le donne per le sue doti ed il suo aspetto. Una figura che, anziché trasmettere terrore, sembra quasi presentarsi come un amante nottambulo.

Mentre, nel caso di Klaus Kinski viene chiamata in causa la riproposizione di Nosferatu nella versione di Werner Herzog. Ma, questo Dracula non è spigoloso e ripugnante come il conte Orlok del 1922. Nonostante il make-up sia praticamente identico, il volto di Kinski riesce a trasmettere fascino e tormento. Una serie di elementi renderanno questo film (anch’esso del 1979) così vicino ed allo stesso tempo così distante dal film muto del 1922. Ed il Dracula di Klaus Kinski si paleserà ancora di più nella sua forza romantica nel sequel apocrifo Nosferatu a Venezia. Del resto il personaggio protagonista resterà condannato fino a quando non riuscirà a ricevere l’amore di una ragazza vergine. Con questo elemento in più l’evoluzione romantica di Dracula è compiuta.

Il Dracula romantico persiste anche nel film del 1992 di Francis Ford Coppola, con un Gary Oldman irriconoscibile e perfetto nella sua incarnazione del personaggio.

In questo caso vediamo l’unione tra la figura bestiale dei tempi di Christopher Lee, con quella più romantica di fine anni Settanta. Il Dracula di Francis Ford Coppola propone l’orrore ma, allo stesso tempo, il sentimento. Un misto di sensazioni, emozioni e chiavi di lettura che rielaborano tutto il passato cinematografico del personaggio per realizzare un adattamento fresco ed in grado di restare vivo nel tempo. Un aspetto particolare è anche l’idea del doppelganger, con un Gary Oldman che si presenta sullo schermo sia nella versione più inquietante del personaggio che in quella più fascinosa, anche a livello fisico.

Chiudiamo questa carrellata sull’evoluzione cinematografica di Dracula, arrivando proprio all’ultima e recentissima versione del personaggio: quella proposta in Renfield, con un Nicolas Cage che si è prefissato l’idea di unire tutta la tradizione del character, per omaggiarla e rinfrescarla. Il film è stato annunciato come un sequel del lungometraggio del 1931, e perciò l’ispirazione a Bela Lugosi è stata una sorta di obbligo per Nicolas Cage. Ma lo stesso attore ha dichiarato che la figura da cui ha tratto maggiore ispirazione è la versione di Dracula proposta da Christopher Lee. Ed anche fisicamente Cage appare molto più simile a Christopher Lee, che a Lugosi. Di certo la curiosità degli appassionati di Dracula è tanta nel vedere un attore noto come Cage vestire i panni del principe delle tenebre. Per una figura che continua a rimanere un punto di attrazione irresistibile sul grande schermo.