Futurism riporta che i clienti sono sempre più infastiditi e confusi dal recente fenomeno delle casse automatiche che chiedono mance. Il problema delle casse automatiche è che, per definizione, non c’è nessun altro essere umano coinvolto nel processo. Offrire una mancia al momento del check-out non significa aiutare direttamente un essere umano che potrebbe essere in difficoltà economiche… È solo fare una donazione all’azienda da cui si acquista.
L’attuale tendenza di queste macchine a chiedere mance sembra essere una versione molto più nefasta del vecchio modello, in cui ti veniva chiesto se volevi fare una donazione a determinati enti di beneficenza mentre tiravi fuori il portafoglio. Sebbene questo modello sia ovviamente manipolativo, era comunque grosso modo analogo all’esempio del cameriere: si dava del denaro in più ad altri che ne avevano bisogno. Naturalmente, i critici hanno fatto notare per anni che se le mega-aziende come Wal-Mart volessero davvero aiutare gli enti di beneficenza, potrebbero donare loro stessi dei soldi, invece di colpire gli acquirenti che mentre cercano di usare le macchine per il self-checkout.
Ora, senza nemmeno la cortese copertura di raccogliere fondi per la beneficenza, un numero crescente di aziende chiede semplicemente se si vuole dare una mancia. Alcuni dei più forti critici di queste macchine per il self-checkout sottolineano anche che ciò che queste aziende stanno facendo si riduce a un ricatto emotivo. Sanno che le mance sono diventate sempre più normali dall’inizio della pandemia COVID-19. Pertanto, le aziende vogliono sfruttare questa generosità cercando di convincervi a lasciare la mancia, sperando che non vi accorgiate che state letteralmente dando loro la mancia per non aver fatto nulla, compresa la scansione o l’imbustamento dei vostri articoli.
In definitiva, è giusto pensare a ciò che sta accadendo con queste macchine per il self-checkout come a una sorta di corsa al ribasso alimentata dalla tecnologia per le aziende ricche di tutto il mondo. Con Amazon, Jeff Bezos è diventato l’uomo più ricco del mondo (almeno per un po’), e non è proprio un segreto che l’abbia fatto pagando i suoi lavoratori il meno possibile. Ora, come l’intelligenza artificiale, queste macchine hanno aiutato le aziende a sostituire molti degli esseri umani che un tempo lavoravano lì, ma niente al mondo può impedire alle aziende avide di elemosinare i vostri soldi con le stesse macchine che usano per ridurre i costi del lavoro.