Il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) ha pubblicato il suo nuovo rapporto intitolato “Turning off the tap”, delineando la strada da seguire per ridurre dell’80% l’inquinamento da plastica entro il 2040. Questo obiettivo ambizioso richiede un accordo globale e un impegno comune da parte di tutti i paesi membri dell’ONU. Il rapporto dell’UNEP anticipa i prossimi negoziati a Parigi per un trattato globale sulla plastica, che mira a spingere i paesi verso la direzione indicata. L’analisi si concentra sulle soluzioni disponibili per promuovere un’economia circolare e ridurre l’utilizzo di plastica.
La prima misura consigliata è eliminare le plastiche non necessarie, seguita dalla promozione del riutilizzo, ad esempio attraverso l’uso di bottiglie riutilizzabili e distributori di sfuso. Questi cambiamenti potrebbero ridurre l’inquinamento da plastica del 30% entro il 2040. Il riutilizzo, in particolare, ha un potenziale maggiore rispetto al riciclo, che contribuirebbe solo al 20% della riduzione dell’inquinamento.
Ulteriori riduzioni potrebbero essere ottenute (-50%) mediante la riduzione dei sussidi ai combustibili fossili e l’adozione di linee guida per l’ecodesign. Infine, la sostituzione di alcuni imballaggi in plastica con materiali compostabili potrebbe contribuire a ridurre l’inquinamento del 17%.
La transizione verso un’economia priva di inquinamento da plastica offrirebbe numerosi vantaggi. Si stima che sarebbero risparmiati 1,3 trilioni di dollari e si eviterebbero più di 3 trilioni di dollari di spese sanitarie. Inoltre, questa transizione creerebbe circa 700.000 posti di lavoro. Il costo stimato per realizzare questa trasformazione economica è di 65 miliardi di dollari all’anno fino al 2040. Gran parte di questi fondi potrebbero essere ottenuti ridirigendo gli investimenti già previsti per impianti obsoleti e attraverso l’applicazione di una tassa sulla plastica vergine. È fondamentale che si raggiunga un accordo globale per affrontare l’inquinamento da plastica e implementare le soluzioni proposte. Solo un impegno comune e una collaborazione internazionale possono permettere di realizzare l’obiettivo di un futuro privo di inquinamento da plastica entro il 2040.