Nonostante il salvataggio di Credit Suisse, acquistata da Ubs per tre miliardi di franchi svizzeri, i mercati sembrano ancora preoccupati. Questo è in contrasto con il sollievo che avevano mostrato venerdì scorso per il salvataggio della First Republic Bank americana. Ubs ha subito un calo del 8,77% delle sue azioni nelle prime contrattazioni di oggi, a 15,61 franchi svizzeri, dopo aver subito pressioni dalle autorità svizzere per acquisire Credit Suisse e impedirne il collasso.
Le azioni di Credit Suisse sono state scambiate al di sotto del prezzo di offerta di Ubs, registrando una diminuzione del 63,70% a 0,6752 franchi svizzeri, dopo che Ubs ha accettato di pagare 0,76 franchi ad azione. L’indice del settore bancario europeo (Stoxx Europe 600/banks) ha subito un calo del 5,92%. Bnp Paribas è scesa di oltre l’8% a Parigi, mentre Société Générale ha perso oltre il 7%. A Francoforte, Deutsche Bank ha subito una perdita superiore al 6% e Commerzbank quasi il 5%.
A Londra, invece, Standard Chartered ha perso oltre il 6%, NatWest oltre il 4% e Hsbc circa il 3%. La Borsa di Hong Kong ha chiuso con una perdita del 2,65%, in linea con la flessione registrata in tutta l’Asia, causata dal crollo di HSBC e Standard Chartered, entrambe giù di oltre il 6%, e di altri istituti di credito. Le preoccupazioni degli investitori per l’esposizione degli istituti di credito a obbligazioni rischiose legate alla banca elvetica hanno causato la vendita di azioni.
Il sottoindice più colpito è stato quello dei titoli finanziari, che ha registrato una perdita del 3,22%. Lo Shanghai Composite Index è arretrato dello 0,48% a fine seduta, nonostante l’iniziale aumento sulla scia della notizia che la Cina aveva tagliato la quantità di contanti che le banche devono tenere in riserva per rilanciare i prestiti. Il secondo indice della borsa cinese, lo Shenzhen Composite Index, ha perso lo 0,27%. La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso a causa del rafforzamento dello yen.