Cristophe Arnold, capo delle infrastrutture per le nuove energie di Airbus Zeroe, ha affermato che i test di volo per il primo aereo passeggeri a idrogeno potrebbero iniziare già nel 2026, utilizzando un A380 che sarebbe equipaggiato con serbatoi di idrogeno liquido. L’azienda si è posta come obiettivo di realizzare un aereo passeggeri a idrogeno che possa volare entro il 2035.
Arnold ha inoltre rivelato che Airbus sta lavorando su due prototipi di aerei a idrogeno, uno da 100 posti e l’altro da 200 posti, anche se al momento non è stata ancora presa una decisione su quale dei due sarà utilizzato nel 2035. Il capo delle infrastrutture ha poi precisato che il numero di passeggeri sarebbe inferiore rispetto agli attuali aerei, poiché i serbatoi di idrogeno occuperebbero più spazio a bordo.
Secondo Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, l’idrogeno rappresenta un passo obbligato per l’aviazione civile e non esistono alternative. L’analisi dimostra che il carburante sostenibile per l’aviazione (Saf) da solo non sarà sufficiente per ridurre le emissioni degli aerei in volo, pertanto un salto tecnologico è necessario. Brunini sostiene che la tecnologia dell’idrogeno sia la soluzione giusta per gli aerei di maggiori dimensioni elettrici per quelli di dimensioni più ridotte.
Nel 2024, Sea intende realizzare il primo piccolo impianto di produzione di idrogeno in un aeroporto, che non servirà immediatamente gli aerei ma i mezzi a terra, rappresentando una pietra miliare per rendere gli aeroporti pronti per l’idrogeno. Secondo Lorenzo Lagorio, country manager di EasyJet Italia, l’idrogeno rappresenta la soluzione più credibile per l’aviazione commerciale di breve raggio nel lungo periodo.