L’obiettivo delle regioni è quello di completare l’attuazione del sistema fiscale federale che è stato ignorato per oltre dieci anni. La delega fiscale prevede la compartecipazione delle regioni nell’Irpef e nell’Iva, come parte di una maggiore autonomia finanziaria per gli enti locali. Questa autonomia è finalizzata a completare l’attuazione del federalismo fiscale che è stato ignorato per oltre dieci anni.
Il disegno di legge del viceministro all’economia Maurizio Leo, che verrà presentato la settimana prossima in Consiglio dei Ministri, prevede una maggiore autonomia finanziaria per regioni, comuni e province. I comuni riceveranno tutto il gettito dell’Imu sugli immobili di categoria catastale D e potranno anche ricevere il gettito dei tributi sulle transazioni immobiliari. Per portare a termine il progetto, è essenziale garantire la perequazione per superare le differenze territoriali e fornire sufficienti fondi agli enti con minore capacità fiscale.
Il disegno di legge prevede anche una maggiore semplificazione degli adempimenti e dei procedimenti tributari per gli enti locali, in linea con i principi di compliance e riforma della riscossione. Questi cambiamenti sono supportati dalle slide del Ministero dell’Economia e delle Finanze che accompagnano il disegno di legge, indicando la necessità di una riforma del sistema fiscale e di una semplificazione dell’accesso alla rateizzazione. La delega fiscale prevede maggiori autonomie finanziarie per le regioni, i comuni e le province riguardo alla gestione dei tributi di propria competenza. Tra i propositi, ci sarà anche la razionalizzazione dei tributi locali, nuove regole per i soggetti passivi, la base imponibile, il numero di aliquote e le esenzioni fiscali. Gli enti potranno anche razionalizzare le entrate che generino un gettito trascurabile a fronte di elevati costi di adempimento per i contribuenti.
- Fisco, più poteri a enti e regioni (italiaoggi.it)