Immagina un mondo in cui non devi più preoccuparti di possedere ogni singolo oggetto che ti serve nella vita. Un mondo in cui puoi semplicemente pagare per utilizzare ciò di cui hai bisogno, quando ne hai bisogno. Questa prospettiva potrebbe sembrare fantascientifica, ma in realtà è sempre più vicina di quanto si pensi. Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione nel modo in cui consumiamo.
Più che possedere, stiamo cercando di utilizzare. Non ci interessa tanto avere un’auto di proprietà, quanto piuttosto muoverci da un punto all’altro in modo efficiente. Non importa tanto possedere specifiche lampade, quanto piuttosto avere una fonte di illuminazione adeguata. Stiamo diventando cittadini leggeri, che cercano di liberarsi dall’eccesso di possesso di beni. E questo è un grande passo avanti per l’ambiente: se tutti noi riduciamo la nostra dipendenza dal possesso di oggetti e ci concentriamo sull’utilizzo di servizi condivisi, possiamo ridurre notevolmente la nostra impronta ecologica. Ma questo cambiamento richiede attenzione e consapevolezza.
Diventare cittadini “leggeri”
Dobbiamo imparare a identificare e soddisfare le nostre vere necessità, piuttosto che cadere nella trappola del consumismo. Dobbiamo abbandonare l’idea che il possesso di beni sia un simbolo di status sociale e riconoscere che il nostro vero valore sta nelle nostre azioni e nelle nostre relazioni. La buona notizia è che la rivoluzione dei consumi è già iniziata: stiamo assistendo alla nascita di un nuovo tipo di consumatore, il cittadino leggero, che cerca di utilizzare i beni come servizio, piuttosto che possederli. Questo cambiamento porterà a un mondo più sostenibile e a una maggiore felicità per tutti noi. Quindi, unisciti alla rivoluzione dei consumi e diventa anche tu un cittadino leggero!
Sei pronto a scoprire la rivoluzione che sta per cambiare il nostro modo di consumare? Negli anni ’80, Walter Stahel aveva già ipotizzato l’idea di sostituire il possesso di un prodotto con il suo utilizzo come servizio. Ma solo con l’arrivo dell’economia circolare integrale, questo concetto ha trovato nuova vita. Vuoi sapere come massimizzare il valore d’uso di un oggetto? Ti sorprenderà sapere che un’auto di proprietà viene utilizzata solo per il 5% del suo tempo di vita, mentre rimane inutilizzata per il 92% del tempo e il restante tempo viene sprecato nel traffico o alla ricerca di parcheggio. Ma non è solo l’auto ad essere un oggetto poco utilizzato: molte delle cose che abbiamo in casa vengono usate solo pochi minuti all’anno. E gli oggetti che non utilizziamo più ma che non gettiamo via? Sono spesso inutili e occupano spazio prezioso. Ma c’è una soluzione: l’utilizzo condiviso degli oggetti attraverso servizi come il car-sharing può portare a un utilizzo fino al 40% del tempo di vita dell’oggetto. Non perdere l’occasione di diventare un cittadino leggero e passare dal possesso al consumo responsabile.
Il futuro dell’economia circolare: abbandonare il possesso diretto e adottare il PaaS
Immagina un mondo in cui non devi più preoccuparti di possedere oggetti che usi solo occasionalmente, come attrezzi da giardinaggio o vestiti eleganti. Invece di possederli, potresti noleggiarli o prenderli in prestito come servizio, e pagare solo per l’utilizzo effettivo. Questo è il futuro dell’economia circolare, dove i cittadini leggeri adottano un nuovo modello di pagamento basato sul valore d’uso, anziché sul possesso diretto. Il modello, chiamato PaaS (Product-as-a-Service), viene sperimentato in molti settori, dalle auto condivise ai macchinari ad alto contenuto tecnologico condivisi tra imprese.
Il car-sharing, ad esempio, è solo l’inizio: aziende come Leasys stanno lavorando per fornire una flotta di auto condivise al 75% elettriche o plug-in hybrid entro il 2024. Nonostante il rallentamento del 2020, questo nuovo modello di consumo ha visto una crescita annua fino al 30%. C’è solo un piccolo problema: ci saranno abbastanza vestiti a disposizione? Alcuni si preoccupano del vestito-come-servizio, ma con un approccio innovativo, il futuro sembra luminoso per un mondo in cui il possesso di beni diventa obsoleto.
Oggi, grazie alla subscription economy, è possibile noleggiare ogni tipo di servizio a un prezzo molto conveniente. Ma non solo: la tendenza sta portando anche a una rivoluzione nella produzione, con l’introduzione dell’analisi del ciclo di vita (LCA) dei prodotti, che ci permette di capire l’impatto ambientale del nostro consumo. Ad esempio, scegliere di noleggiare un paio di jeans anziché acquistarlo può avere un impatto significativo sulle emissioni di CO2.
Ma questo è solo l’inizio: il passaggio dal possesso all’uso è un’opportunità unica per l’industria, che può sfruttare al meglio la fine della vita utile dei prodotti, attraverso il recupero dei materiali più critici e la creazione di filiere di remanufacturing e di prodotti ricondizionati. Anche se ci sono ancora molte ricerche da fare, ci aspettiamo che questo modello diventi sempre più diffuso nel futuro. L’importante è utilizzarlo correttamente, seguendo le raccomandazioni degli esperti, per garantire un impatto positivo sull’ambiente.