Google non avrebbe affatto preso sottogamba l’avanzata di ChatGPT e, in particolare, l’integrazione di un chatbot basato sulla tecnologia di OpenAI all’interno di Bing. Un nuovo lungo report di Bloomberg ci descrive un’azienda in profondo panico: i dirigenti di Google avrebbero ordinato ai loro dipendenti di integrare prodotti basati sull’IA all’interno di, letteralmente, ogni singolo servizio e applicazione di Google.
Secondo Bloomberg, i dirigenti di Google avrebbero ordinato ai loro dipendenti di integrare prodotti basati sull’IA all’interno di, letteralmente, ogni singolo servizio e applicazione di Google.
Hanno pochi mesi per adempiere a questo ordine, ma secondo diverse fonti interpellate da Bloomberg, questa deadline così ravvicinata nel tempo potrebbe essere eccessivamente ambiziosa e ingenua.
Peraltro, proprio la fretta di inseguire a tutti i costi ChatGPT è già costata molto caro a Google. Il mese scorso il colosso americano ha presentato Bard, un chatbot molto simile a ChatGPT. Non è ancora disponibile, nemmeno in closed beta. Sta di fatto che, nella fretta di presentare il prodotto al pubblico il prima possibile, Google ha condiviso un’immagine promozionale che conteneva alcuni gravi strafalcioni. L’errore è costato oltre 100 miliardi di dollari: dopo che alcuni ricercatori si erano accorti dell’inesattezze, le azioni di Alphabet sono crollate in Borsa.
Anche a causa di questo incidente, il morale dei dipendenti è piuttosto basso. I lavoratori temono che Google stia facendo il passo più lungo della gamba, nel tentativo di integrare una tecnologia potenzialmente ancora acerba all’interno di tutti i suoi prodotti e servizi. Il rischio, rivelano alcune fonti, è di replicare l’enorme fallimento di Google+, altro prodotto annunciato in fretta e in furia per inseguire Facebook e subito integrato all’interno di altri servizi di Google.