Nel 2023, a causa della scarsità di mimose, i prezzi sono saliti a livelli elevati. Infatti, i rametti più piccoli sono stati venduti a prezzi compresi tra i 5 e i 10 euro. Inoltre, c’è una notizia che ci fa riflettere: quest’anno l’Italia saluterà con un po’ di malinconia una mimosa su tre a causa della siccità. Purtroppo, la produzione è stata ridotta del 30% a causa dei cambiamenti climatici che hanno causato sbalzi di temperatura e l’anticipazione della raccolta.
Ma non perdiamo il sorriso, perché anche se i ramoscelli di mimosa sono di origine italiana e soprattutto ad Imperia, dove si realizza il 90% della produzione nazionale, ci sono ancora tanti modi per celebrare la Festa delle Donne, come con un regalo diverso, un gesto gentile o una lettera sincera.
Storia della mimosa
La mimosa è un fiore meraviglioso che, come ci racconta la Coldiretti, venne introdotto in Europa intorno al 1820 e trovò in Italia le condizioni perfette per crescere rigogliosa e bellissima. Dal 1946, questo fiore è diventato il simbolo dell’8 marzo nel nostro Paese. Le varietà più comuni sono la Floribunda e la Gaulois, quest’ultima ancora più rigogliosa. Una curiosità interessante è che le foglie della mimosa, fatte di tante piccole foglioline verdi, si ritraggono se vengono sfiorate o se la temperatura supera i 20 gradi, il che gli ha fatto guadagnare il nome scientifico di “mimus“, dal latino “attore mimico”.
Come possiamo conservare al meglio i rametti di mimosa con i loro fiori gialli? La Coldiretti ci suggerisce di tagliare gli steli il prima possibile e lasciarli in acqua pulita con due gocce di limone per due ore. Poi, andrebbero tenuti in un ambiente fresco e umido, perché la mimosa perde molta acqua tramite la traspirazione e bisognerebbe evitare che si secchi troppo velocemente. In ogni caso, non c’è modo migliore per festeggiare l’8 marzo che con un bellissimo mazzo di mimose!
- SOS siccità, “addio a una mimosa su 3” (meteoweb.eu)