Secondo Donagh Cagney, Direttore delle politiche di Ocean Energy Europe, l’energia oceanica ha un potenziale enorme per diventare altrettanto popolare quanto l’energia eolica e solare sul mercato europeo delle fonti di energia rinnovabile. Con le temperature che aumentano sempre di più in Europa, gli effetti del cambiamento climatico stanno diventando sempre più evidenti e i prezzi dell’energia sono in costante aumento a causa della dipendenza dai combustibili fossili.
Quindi, l’Europa ha un bisogno urgente di passare ad un sistema di energia rinnovabile il più presto possibile. Ma qual è la soluzione? L’energia oceanica rappresenta la prossima grande svolta nel campo dell’energia.
Gli oceani: la risorsa del futuro
Gli oceani sono infatti la fonte di energia più grande al mondo eppure ancora inutilizzata. Ci sono tecnologie che sfruttano la potenza delle onde, delle maree, delle differenze di temperatura e salinità per produrre energia elettrica, e rappresentano una potenziale fonte di energia pulita ed ecologica. È urgente agire subito e sviluppare una gamma di fonti innovative che si integrino con i settori eolico e solare già consolidati. Il futuro dell’Europa dipende da questa transizione verso un sistema di energia rinnovabile, e l’energia oceanica potrebbe essere la chiave per raggiungere questo obiettivo.
Non c’è niente di più entusiasmante che parlare di energia pulita e rinnovabile e l’energia oceanica è una fonte incredibilmente promettente. Potrebbe addirittura soddisfare il 10% del fabbisogno attuale di elettricità dell’Europa entro il 2050, il che sarebbe sufficiente per alimentare 94 milioni di famiglie ogni anno. Ma non è solo una questione di sostenibilità ambientale: lo sviluppo di una forte industria dell’energia oceanica porterà molti vantaggi economici all’Europa, tra cui la creazione di posti di lavoro locali e opportunità di esportazione a livello globale. Eppure, nonostante i grandi progressi ottenuti fino ad oggi, i produttori di tecnologia stanno incontrando ostacoli quando si tratta di espandere le loro attività. Ma noi non ci fermiamo qui: siamo sulla strada giusta per diventare leader mondiali nel settore dell’energia oceanica e ci sono ancora molte opportunità di crescita e sviluppo.
Il problema della valle della morte
Hai mai sentito parlare della “valle della morte“? Non si tratta di un luogo fisico, ma di un problema che sta affrontando l’industria dell’energia oceanica. La mancanza di visibilità del mercato in ogni Stato membro dell’Unione Europea sta creando questo ostacolo che deve essere superato per far crescere questa industria vitale per il futuro sostenibile dell’Europa. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle energie rinnovabili di seconda generazione non possono essere efficaci se non sono accompagnati da una diffusione sul mercato. Ecco perché la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) è così importante per il futuro dell’energia oceanica.
La commissione ITRE del Parlamento europeo sta chiedendo un obiettivo generale di energia rinnovabile dell’UE al 45% entro il 2030 e l’introduzione di un nuovo obiettivo per le rinnovabili innovative, pari al 5% di tutta la nuova capacità di energia rinnovabile installata. Questo rappresenta un’opportunità senza precedenti per far crescere l’industria dell’energia oceanica, creare posti di lavoro locali e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Il lavoro della Commissione Europea
L’Europa è pronta a far sbocciare una nuova era di energia pulita grazie alle energie rinnovabili offshore. La strategia dell’UE sulle energie rinnovabili oceaniche, lanciata dalla Commissione europea, si è posta l’ambizioso obiettivo di raggiungere 100 MW di capacità energetica oceanica installata entro il 2025 e 40 GW entro il 2050. Sebbene gli entusiasmanti progetti di energia oceanica siano in coda, l’attuazione della strategia sta procedendo a passo di lumaca. Ma non tutto è perduto! Grazie all’O2 di Orbital Marine Power, una piattaforma galleggiante da 2 MW con due turbine, che è già connessa alla rete e ha iniziato a generare energia, ci sono molte speranze. L’O2 funzionerà nell’oceano a flusso rapido delle Orcadi per i prossimi 15 anni, producendo energia pulita e prevedibile sufficiente a soddisfare la domanda annuale di elettricità di circa 2.000 case nel Regno Unito.
La società svedese Minesto ha installato il dispositivo Dragon 4 da 100 kW, che funge da “aquilone” di marea di nuova generazione nel sito di Vestmannasund, nelle Isole Faroe, e sta già generando energia. I dati raccolti durante la sua implementazione informeranno la progettazione del prossimo dispositivo Dragon 12, con una potenza di 1,2 MW. Inoltre, le nuove tecnologie per l’energia delle onde, come il prototipo Blue X di Mocean Energy, che ha funzionato in condizioni di mare fino a 2,3 metri di altezza delle onde, generando fino a 5 kW di uscita costante e 30 kW di picco, o il convertitore di energia delle onde di seconda generazione da 600 kW di Wello, stanno aprendo nuove prospettive per un futuro più verde e sostenibile. L’Europa sta per diventare una forza guida per lo sviluppo delle tecnologie delle energie rinnovabili offshore, non perdiamo l’occasione di far parte di questa rivoluzione energetica!