Recentemente Twitter ha avuto dei gravi problemi, per l’ennesima volta. Lunedì il social network ha smesso di funzionare per circa un paio di ore: gli utenti non riuscivano ad accedere al loro account e, in generale, i post non si caricavano e il feed non poteva venire aggiornato.
I disagi sono durati poco meno di due ore, ma a rendere grave (e insopportabile per il nuovo proprietario) la situazione è il fatto che si tratta dell’ennesimo grave disservizio nell’arco di pochissimi mesi. Da quando Elon Musk ne è diventato il nuovo proprietario, il social network è andato incontro a diversi importanti disservizi, alimentando la frustrazione degli utenti.
In questo momento, alcune funzioni di Twitter potrebbero non star funzionando come dovrebbero. Abbiamo implementato alcuni cambiamenti al sistema, che hanno tuttavia introdotto alcune conseguenze inaspettate e inintenzionali
aveva spiegato l’azienda con un breve tweet.
Grazie al lavoro di reporting di The Platformer, ora abbiamo qualche informazione in più sull’incidente. Sembra che i disagi siano stati creati dalla goffaggine di un singolo dipendente. Goffo a suo malgrado, beninteso. Perché i disagi di ieri hanno a che fare con una recente decisione di Twitter, che recentemente ha annunciato di voler bloccare tutti i client di terze parti (le app non ufficiali che consentono di accedere e usare Twitter, e che spesso hanno funzioni non incluse nell’app ufficiale). Inoltre, Twitter ha anche limitato l’accesso alle sue API (le interfacce che consentono di integrare il social su altri servizi e che venivano usate anche da numerosi account bot), con l’intenzione di creare una nuova API a pagamento.
Il problema è che, dopo aver licenziato migliaia di dipendenti, il management di Twitter ha affidato questo delicato compito ad un singolo ingegnere. Oberato dal lavoro e in assenza di altri colleghi che lo potessero aiutare, il dipendente in questione avrebbe configurato male uno dei parametri interni di Twitter, di fatto mandando il social network in tilt per milioni di utenti.