Daisy Jones and The Six: la recensione della nuova serie Amazon

Finalmente dal 3 marzo sono disponibili solo su Amazon Prime Video i primi tre episodi dell’attesissima Daisy Jones and The Six, la serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Taylor Jenkins Reid. Ho visto l’intera miniserie in anteprima e posso parlarvene in maniera completa. Ho amato molto la serie anche se non riesce ad eguagliare il romanzo per ciò che concerne lo sviluppo di determinate tematiche e lo spessore di certi personaggi. La serie sceglie di percorrere la strada più commerciale a discapito della fedeltà al prodotto originale. Le vibes anni 70, la colonna sonora ed il reparto trucco e parrucco sono eccellenti. La serie conquisterà gli appassionati delle storie legate agli artisti musicali e non solo. Potrebbe deludere i fan di Taylor Jenkins Reid dato che sono presenti diverse differenze rispetto al corrispettivo cartaceo, ed è bene sottolinearlo. Mi attendo rimostranze da parte del popolo di booktok. Nel complesso lo show ha soddisfatto le mie aspettative: ha arricchito l’universo del romanzo, ha ampliato la storia ed ha dato vita alle canzoni che prima erano solo nella mia testa. Purtroppo, non è una serie perfetta, a me però ha catturato fin dal primo capitolo.

Come sempre, prima di addentrami nell’analisi e nei dettagli della recensione dello show prodotto dagli Amazon Studios e da Hello Sunshine, vi lascio il trailer di Daisy Jones and The Six, lo show disponibile in esclusiva solo su Amazon Prime Video che dal 3 marzo vi aspetta con i suoi primi episodi.

Daisy Jones and The Six: una perla rock and roll che però potrebbe deludere i fan del romanzo

Come vi ho già accennato in apertura, mi preme però sottolineato di nuovo, a me la serie Daisy Jones and The Six è piaciuta parecchio. Da fan del romanzo vedere in salsa live action personaggi che prima erano solo nel mio immaginario è qualcosa di incredibile. Per ogni lettore vedere il proprio libro del cuore prendere letteralmente vita è un sogno. Se poi la trasposizione cinematografica (o seriale) è almeno all’altezza del corrispettivo originale, l’entusiasmo esplode. Ultimamente le trasposizioni letterarie spopolano sulle piattaforme streaming. I diritti di trasposizione vengono acquistati dalle major cinematografiche ancora prima del debutto dei romanzi. La caccia alla nuova saga campione di incassi è aperta già da diversi anni ma ora la guerra delle trasposizioni letterarie è entrata nel vivo.

Amazon Prime Video assieme ad Hello Sunshine inaugura il 2023 con uno dei libri più amati di Taylor Jenkins Reid, Daisy Jones and The Six. Lo show racconta la storia di Daisy Jones & The Six: un gruppo rock diventato leggenda. I loro concerti hanno riempito gli stadi di tutto il mondo, le loro canzoni hanno infiammato le notti di un’intera generazione. La band è fittizia ma ispirata a fatti di cronaca reali. La serie racconta dal principio l’origine della band e il suo scioglimento. Tramite la narrazione suddivisa in due distinte linee temporali scopriamo pensieri, emozioni e non detti dei vari personaggi della storia. Dal mito e dalla favola di un’ascesa folgorante, alle prime esibizioni nei locali underground e infine al successo planetario: tutto l’arco narrativo della band viene esplorato. Se esternamente sembrava fosse tutto rosa e fiori, sono i personaggi stessi a raccontare durante l’intervista che l’alchimia perfetta tra Billy Dunne, il frontman della band, carismatico e tormentato, e Daisy Jones, la splendida cover girl e cantautrice dal talento naturale, spirito libero e inafferrabile, era solo a favore di telecamere e fan. Infatti, il 12 luglio 1979, dopo un concerto memorabile, la bolla di finta stabilità del gruppo è scoppiata determinando lo scioglimento definitivo ed irreversibile della band. Le premesse iniziali dello show indicano che fino al momento delle interviste, che sono parte integrante della narrazione della serie, nessuno ha mai saputo il perché ed il come di tale scioglimento. Il tutto fino all’inizio della serie. Capitolo dopo capitolo lo show Amazon mostra le crepe nelle relazioni tra i personaggi. Mediante le testimonianze degli ex musicisti e manager, giornalisti e famigliari, la serie ripercorre le cause della rottura della band. Non tutte le testimonianze coincidono ma sta allo spettatore crearsi la propria idea fondendo i ricordi del passato con la versione attuale delle dichiarazioni dei protagonisti. 

Impossibile negarlo: lo show Amazon presenta alcune piccole ma cruciali differenze con il romanzo dal quale è tratto. Forse questo per molti sembrerà la prassi ma per chi, come me, ha adorato il testo di Taylor Jenkins Reid, non è un aspetto trascurabile. 

I grossi cambiamenti più importanti consistono nell’eliminazione del personaggio di Pete, un membro dei Six e personaggio sì marginale ma pur sempre presente, che priva in sostanza la band del significato proprio del nome. I Six si chiamano così proprio perché i componenti attivi della band sono 6, nello show scelgono questo nome perché considerano parte integrante della band anche Camilla, la moglie di Billy. Altra grossa differenza tra romanzo e adattamento televisivo risiede nel fatto che Camilla si trasferisce subito a Los Angeles con la band e questo cambia decisamente il corso degli eventi narrati nella serie. Per chi non ha letto il testo non sa quanto certe scelte sono cruciali per i personaggi e quanto le stesse li abbiano forgiati; quindi, comprendo che molti non percepiranno cambiamenti. Credetemi: si nota la differenza e a mio avviso non è un pregio. I cambiamenti sono necessari in un adattamento ma questi erano tranquillamente evitabili, soprattutto quando lo show ha a sua disposizione 10 episodi per raccontare una storia che nel libro copre poco più di 300 pagine. 

La serie Amazon sceglie di destinare molto spazio al triangolo amoroso tra Camilla, Billy e Daisy. Scelta comprensibile per un prodotto visivo ma non necessaria fino in fondo. Oltre metà dello show è destinato al triangolo. Nel romanzo meno della metà della storia ripercorre la crisi del rapporto tra Camilla e Billy, messa in atto con l’ingresso di Daisy. Devo anche aggiungere che lo spessore e il carattere di Camilla è stato ridotto eccessivamente. Per questo sono molto ma davvero molto dispiaciuta. 

Altra nota dolente concerne il lasso di tempo troppo breve che viene destinato alla formazione della band. I fatti vengono narrati a velocità fulminea. Sembra quasi che entrambi (i Dunn Brothers e Daisy Jones) singolarmente non abbiano avuto troppo successo. Addirittura Daisy da sola non è quasi mai esistita. Un vero peccato perché la serie aveva tutto il tempo necessario per raccontare a dovere questa storia. 

Non posso tralasciare il mancato approfondimento delle dipendenze di Billy e Daisy. La tematica poteva essere sviluppata in maniera più approfondita ma è stata, invece, trattata con eccessiva superficialità. 

Avrete capito che questi cambiamenti non mi hanno soddisfatta a pieno, anzi mi hanno parecchio infastidita. Tolto il dente, tolto il dolore. Passiamo agli aspetti che mi hanno fatto amare lo show. 

Tutti i pro di Daisy Jones and The Six

La serie per colonna sonora, costumi, regia e fotografia è intoccabile. Un vero gioiellino. Urla anni 70 da tutti i pori. L’ho amata proprio per questo. La ricostruzione storica mediante trucco, parrucco e costumi è molto, ma davvero molto fedele. Gli addetti ai lavori dei reparti trucco e parrucco hanno fatto un gradissimo lavoro. 

Le canzoni che ho letto nel romanzo. Se pur con versi diversi in molti casi, prendono vita e regalano le emozioni che leggendo il testo potevo solo immaginare. Per questo posso solo che ringraziare Amazon e Hello Sunshine. La colonna sonora è davvero molto bella (ascolterò l’album Aurora in ripetizione per settimane): pensate che gli attori cantano e suonano davvero loro, incredibile ma è così!

I personaggi, eccetto Camilla che sotto diverse luci è stata banalizzata, vengono approfonditi e sviluppati. In particolare, parlo di Karen e Graham, due personaggi secondari che nel romanzo non hanno tanto spazio ma nello show vengono ben messi in scena. Suki Waterhouse è incredibile. In assoluto la coppia composta da Karen e Graham è quella che ho maggiormente apprezzato, credibili dall’inizio alla fine. Ho adorato la chimica tra i due, il modo in cui è stata costruita la storia, come si relazionano e come agiscono. Il loro rapporto è diverso sotto molti aspetti in confronto al corrispettivo cartaceo ma il cuore dei personaggi è stato trasposto in maniera fedele. Non posso che essere soddisfatta e orgogliosa per questo. Non vi nego che Karen e Graham sono anche i miei personaggi preferiti nel romanzo. 

La colonna sonora è originale. Scritta appositamente per lo show cercando di rispettare, là dove possibile, i versi indicati dall’autrice del romanzo nelle pagine finali del suo volume. Il cast ha fatto un lavoro eccellente dato che tutti hanno imparato a suonare uno strumento e a cantare. 

I 10 episodi tengono incollati allo schermo. È impossibile staccarsi dal divano. Fortunatamente Amazon ha previsto un rilascio settimanale così eviterete di divorarvi la serie in una sola giornata. 

Sono convinta che nonostante le incongruenze con il testo originario di riferimento, lo show sia un ottimo prodotto. Se non ci fosse il confronto non avrei nulla da obbiettare. Coloro che non hanno letto il libro di Taylor Jenkins Reid avranno voglia di farlo dopo aver visto lo show. Vi consiglio di ascoltare l’audio libro in inglese: è a 14 voci ed è davvero piacevole. 

Il cast di Daisy Jones and The Six è all’altezza delle aspettative?

Sono felice di poter confermare che il cast di Daisy Jones and The Six ha soddisfatto a pieno le mie aspettative. Non era affatto un’impresa facile. I nomi convolvi nello show Amazon sono molto variegati, si passa da Riley Keough che interpreta Daisy Jones al ben noto Sam Claflin nei panni di Billy Dunne mentre Camila Morrone veste i panni di Camila Dunne e Suki Waterhouse ha il ruolo di Karen Sirko.

Su Sam Claflin avevo pochi dubbi. Mi spiego meglio: l’attore inglese ha già dato prova di essere molto duttile in più di un’occasione. Claflin ha lanciato la sua carriera con il secondo film di Hunger Games in cui ha conquistato tutti nel ruolo di Finnick Odair, tanto che molti fan vorrebbero vedere al più presto una pellicola prequel interamente dedicata a lui. Successivamente abbiamo conosciuto Claflin come attore protagonista di diverse pellicole d’amore: da Love Rosie a Io Prima Di Te. Sapevamo bene che sul lato drammatico l’attore fosse eccellente, non potevamo però immaginare che avrebbe imparato a cantare e suonare la chitarra così bene. È davvero spettacolare! Molti potrebbero pensare che si tratti di una controfigura ma in realtà è proprio lui.

Complice la pandemia, l’intero cast di Daisy Jones and The Six ha avuto due anni di tempo per prendere lezioni di canto e imparare a suonare uno strumento. Gli sforzi del cast hanno dato il loro frutti. Riley Keough (Daisy Jones) ha la voce rauca e graffiata, ideale per il personaggio femminile protagonista. È la voce che mi immaginavo quando leggevo la storia. Forse non tutti lo sanno ma Riley Keough è figlia d’arte: la protagonista femminile di Daisy Jones and The Six è la nipote di Elvis Presley. L’arte, come si dice, si coltiva in famiglia, ma questa per Riley è la sua prima interpretazione canora. La sintonia tra Claflin e la Keough è incredibile. Il duo sul palco è magnetico e nelle scene più drammatiche non delude. La tensione vibra nell’aria.

Suki Waterhouse è nota al grande pubblico per essere l’attuale fidanzata di Robert Pattinson, ma in realtà è un’abile musicista, cantante e attrice. In Daisy Jones and The Six non delude e alza l’asticella delle mie aspettative. Il su look è quello più curato, ricercato e sempre perfetto. Come ha dichiarato la responsabile del reparto make-up della serie (Rebecca Wachtel) il look di Suki è deciso e ribelle ma anche molto elegante. L’attrice ci regala un ottimo ventaglio di sfumature nell’interpretare il suo personaggio. È dolce e affettuosa in certo circostanze ma resta sempre fedele al suo credo. È la donna più indipendente e all’avanguardia della serie.

Contrapposto al personaggio di Karen si posiziona quello di Camila, interpretata dalla splendida Camila Morrone, la figlioccia di Al Pacino. I tratti latini della Morrone sono perfetti sul personaggio di Camila, non a caso anche nel romanzo della Jenkins Reid sono presenti. Elegante, dolce, mai sopra le righe e sempre delicata: ecco l’interpretazione sofisticata di Camila Morrone. Il personaggio della moglie di Billy, come vi ho già raccontato, ha subito alcuni tagli e diverse modifiche rispetto al corrispettivo letterario ma resta un ottimo esempio di donna matura e coraggiosa. Camila nella storia viene molto spesso contrapposta a Daisy, così come nel libro, ma le due attrici vincono entrambe. Interpretazioni davvero all’altezza di quanto potevamo sognare. Lodevole anche il lavoro del resto del cast composto da: Will Harrison nei panni di Graham Dunne, Josh Whitehouse in quelli di Eddie Roundtree e Sebastian Chacon nel ruolo di Warren Rhodes. Non posso non menzionare il perfetto Tom Wright nei panni di Teddy Price, uno dei miei personaggi preferiti del romanzo.

Menzione d’onore per la produzione Hello Sunshine curata da Reese Whiterspoon. Si percepisce l’amore verso il prodotto originale, la cura e la ricercatezza adoperate nella ricostruzione dell’universo letterario. Solo amanti dei romanzi posso avere una simile dedizione.

Io ho già visto l’intera serie tv ma vi ricordo che gli episodi di Daisy Jones and The Six usciranno con cadenza settimanale ogni venerdì fino al 24 marzo, ovviamente solo su Amazon Prime Video.

85
Daisy Jones and The Six
Recensione di Chiara Giovannini

La serie sceglie di percorrere la strada più commerciale a discapito della fedeltà al prodotto originale. Le vibes 70, la colonna sonora ed il reparto trucco e parrucco sono eccellenti. La serie conquisterà gli appassionati della storie legate agli artisti musicali e non solo. Potrebbe deludere i fan di Taylor Jenkins Reid dato che sono presenti diverse differenze rispetto al corrispettivo cartaceo ed è bene sottolinearlo. Mi attendo rimostranze da parte del popolo di booktok. Nel complesso lo show ha soddisfatto le mie aspettative: ha arricchito l’universo del romanzo, ha ampliato la storia ed ha dato vita alle canzoni che prima erano solo nella mia testa.

ME GUSTA
  • Una storia non lineare ed intrigante che tiene incollati allo schermo
  • Costumi, trucco e parrucco in pieno stile anni '70
  • La colonna sonora è stupenda
  • Il cast ha dato prova di essere all'altezza delle aspettative
FAIL
  • Potrebbe deludere i fan del romanzo a causa dei tanti cambiamenti
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