In occasione della costruzione o della ristrutturazione di una casa con alta efficienza energetica, è comune porre l’attenzione sulla limitazione della dispersione di calore, cioè la trasmittanza termica. È importante che l’abitazione possa trattenere il calore all’interno, limitando al minimo la quantità di energia necessaria per il riscaldamento o il raffreddamento, al fine di garantire un maggior comfort abitativo e una riduzione dell’impatto ambientale.
Per questo motivo, è indispensabile comprendere appieno il concetto di trasmittanza termica quando si lavora su progetti di edilizia sostenibile. Ecco perché è cruciale fare chiarezza su questo concetto fondamentale. La valutazione della trasmittanza termica è di grande importanza nella scienza dell’edilizia e nella progettazione dei sistemi di isolamento termico.
Questo parametro indica la quantità di calore che attraversa un determinato materiale in un determinato intervallo di tempo e spazio, e fornisce informazioni sull’efficacia con cui il materiale resiste al passaggio di calore. In poche parole, la trasmittanza termica permette di rispondere alle domande fondamentali: “Quanto calore l’edificio trattiene?” e “Quanto ne perde?“.
Il coefficiente di trasmittanza termica, chiamato anche U-value, rappresenta un parametro chiave per valutare l’efficienza termica di un materiale. Quest’ultimo esprime la quantità di calore che può attraversare un metro quadrato di superficie del materiale, per ogni unità di differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno.
La misurazione della trasmittanza termica varia in base a diversi fattori, tra cui lo spessore, la composizione e le proprietà termiche dei materiali, la superficie e l’area dell’edificio, le condizioni ambientali esterne e la circolazione dell’aria. Se l’aria può fluire liberamente attraverso il materiale, il coefficiente termico sarà allora più elevato. Al contrario, se il materiale è sigillato ermeticamente, il coefficiente di trasmittanza termica sarà inferiore.