Oggi, in Italia, i bastoncini di pesce sono presenti sulla tavola di oltre 10 milioni di famiglie e le patatine fritte rappresentano il 15% del volume totale dei surgelati consumati. Nel 2021, sono state acquistate 250mila tonnellate di vegetali surgelati. L’avvento dei surgelati coincise con gli anni del miracolo economico e con una cultura agroalimentare che valorizzava i prodotti freschi o conservati.
L’aumento di consumo dei surgelati è stato favorito dalle mutate abitudini in eredità della pandemia, con un aumento del consumo pro-capite da 14,1 kg nel 2019 a 15,1 kg nel 2020. Tuttavia, il dato più sorprendente è la differenza rispetto al 1980, quando il consumo pro-capite era di soli 3 kg.
L’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS) racconta la storia dei surgelati a pochi giorni dalla Giornata del Cibo Surgelato (6 marzo) e in occasione del 60° anniversario della sua fondazione nel 1963. Nel periodo in cui l’associazione è stata fondata, le abitudini alimentari e il modo di fare la spesa degli italiani erano molto diversi. Ad esempio, nel 1958 solo il 13% della popolazione possedeva un frigorifero, mentre nel 1965 la percentuale era quadruplicata arrivando a toccare il 55%. Basti pensare che fra il 2019 e il 2021, l’acquisto di freezer in Italia è cresciuto del 21%, un dato spiazzante.