Tutti pazzi per le intelligenze artificiali generative? Insomma, Apple vuole andarci con cautela. Secondo un recente rapporto, un’azienda aveva tentato di integrare ChatGPT all’interno della sua applicazione di posta elettronica, ottenendo però un secco no da parte di Apple.
Il motivo? Apple non ritiene le IA conversazionali ancora sufficientemente mature e teme che possano generare contenuti inadatti ai bambini. Insomma, ha paura che i chatbot – come del resto testimonia il caso di Bing Chat – possano formulare risposte erratiche, razziste o violente.
Apple ha ritardato l’approvazione di un aggiornamento di un’app di posta elettronica con strumenti linguistici. Temeva che l’IA potesse generare contenuti inadatti ai bambini.
La controversia evidenzia ancora una volta le ampie preoccupazioni sul fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale che generano linguaggio, come ChatGPT, siano pronti per un uso diffuso.
La settimana scorsa Apple ha scelto di bloccare un aggiornamento dell’app di posta elettronica BlueMail, giustificandosi con la preoccupazione che la nuova funzionalità potesse mostrare contenuti inappropriati.
A dirlo è Ben Volach, co-fondatore dell’azienda dietro a BlueMail, Blix. Il Wall Street Journal ha ottenuto e pubblicato alcuni degli scambi tra l’azienda e Apple.
La nuova funzionalità IA di BlueMail utilizza l’ultima versione di ChatGPT per automatizzare la scrittura di e-mail utilizzando i contenuti di messaggi precedenti e gli eventi segnati sul calendario.
Apple ha fornito allo sviluppatore due opzioni: vietare il download dell’app ai minori di 17 anni, oppure dare prova di aver implementato i filtri di moderazione necessari ad evitare che l’IA possa scrivere contenuti inopportuni.