Un probiotico per i polmoni?

Il microbioma è una comunità di microrganismi che vivono insieme in un particolare habitat. Gli studi hanno dimostrato che esiste un delicato equilibrio di batteri che svolgono un ruolo vitale nei sistemi viventi. Ad esempio, l’intestino umano, il suolo e gli oceani hanno comunità di microbiomi uniche. Il polmone era inizialmente considerato un organo asettico, ma di recente gli scienziati hanno scoperto che, proprio come l’intestino, il polmone è colonizzato da diversi batteri che possono avere effetti positivi e negativi sulla salute dei polmoni. Studi precedenti sul microbioma polmonare hanno identificato come altre infezioni virali respiratorie (come l’influenza e l’RSV) alterino il delicato ecosistema dei batteri polmonari, ma poco si sa su come le infezioni da SARS-CoV-2 influenzino il microbioma. Questo studio in particolare, pubblicato su Microbial Genomics, ci porta un passo avanti nella comprensione di come il COVID influenza il nostro microbioma polmonare nel tempo.

Lo studio

Le vie respiratorie hanno un microbioma distinto, costituito da tutte le parti del sistema respiratorio al di sopra della trachea, compresa la cavità nasale. Il microbioma in queste aree è quindi è una comunità dinamica, che può variare da persona a persona in base a una serie di fattori, come la qualità dell’aria, la posizione o il fumo e le malattie polmonari. Confrontando i microbiomi delle vie respiratorie di un gruppo di individui sani e di un gruppo affetto da COVID-19, mediante il sequenziamento del gene dell’RNA ribosomiale, i ricercatori hanno potuto osservare gli effetti dell’infezione da COVID-19 sulla diversità batterica. A differenza di studi precedenti, il team ha progettato uno studio longitudinale che ha osservato i cambiamenti nel tempo, prelevando campioni dal gruppo infetto da COVID-19 per 21 giorni. Sebbene i risultati dello studio siano promettenti, è necessario condurre ulteriori ricerche per esplorare ulteriormente questa relazione. Questa ricerca è stata intrapresa durante l’apice della pandemia, quindi i ricercatori erano limitati. Lo studio è stato condotto solo su un piccolo gruppo di partecipanti altrimenti sani.

“Ciò che questo studio suggerisce è che l’infezione virale modifica il microbioma respiratorio. Il modo in cui il microbioma viene modificato può potenzialmente essere predittivo dell’esito”. Ha detto il dottor Suman Ranjan Das, autore principale dello studio. “La salute del microbiota delle vie respiratorie è un fattore di rischio modificabile e se in qualche modo riusciamo a modificarlo, potenzialmente possiamo ridurre l’impatto del virus sull’organismo”.

Il dottor Das spera che questo studio e l’ulteriore comprensione dei disturbi microbici dell’URT indotti dal SARS-CoV-2 possano aiutare a progettare interventi in grado di ridurre la morbilità e la mortalità di questa malattia in futuro.

 

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