Gli scienziati della New Mexico Tech University hanno rivelato di aver creato prototipi di droni costruiti con parti di uccelli morti, in modo da potersi mimetizzare meglio con gli animali vivi, per osservarne meglio il comportamento. Utilizzando pezzi di fagiani, piccioni, corvi e colibrì tassidermizzati (la tassidermia è la tecnica di preparazione e conservazione delle pelli degli animali (soprattutto vertebrati)), i ricercatori stanno costruendo queste macchine volanti in modo che assomiglino il più possibile a uccelli vivi e reali. A quanto pare, però, creare un drone in questo modo è “difficile”. Il problema principale riguarda il volo del drone. Le parti artificiali sono perfettamente in grado di volare, le vere ali di uccello tassidermizzate, utilizzate nella costruzione del drone, lo fanno sembrare molto somigliante ad un uccello vivo e vegeto, ma gli scienziati non sono ancora riusciti a replicare il movimento realistico di un uccello in volo.

L’altro problema potrebbe essere di natura etica. Questi finti uccelli sono stati creati per raccogliere informazioni sugli uccelli selvatici e su altri animali, ma questo è solo uno degli scopi previsti. Secondo quanto riferito, sono stati realizzati anche per poter essere utilizzati nella sorveglianza umana. In altre parole, per spiare.

 

  • Separation and Swarming Flight of Drones