I telomeri – i cappucci alle estremità dei cromosomi che proteggono il nostro materiale genetico dall’usura cellulare – sono noti per accorciarsi e sfilacciarsi nel tempo. Lo stile di vita, la dieta e lo stress possono esacerbare questo processo, portando a una perdita precoce della protezione dei telomeri e aumentando le probabilità di invecchiamento precoce e di malattie legate allo stile di vita, come il cancro e le malattie cardiache. Finora, gli approcci per misurare l’invecchiamento biologico basati sulla lunghezza dei telomeri sono stati limitati, in quanto possono solo accertare la lunghezza media dei telomeri all’interno di un pool di frammenti di DNA, oppure richiedono tempo e specialisti altamente qualificati. La possibilità di misurare con precisione ed efficienza la lunghezza dei telomeri di un individuo potrebbe aprire le porte allo sviluppo di interventi sullo stile di vita che rallentino l’invecchiamento e prevengano le malattie. Gli scienziati della Duke-NUS Medical School, del National Heart Centre Singapore (NHCS) e dei colleghi di Singapore, Cina e Stati Uniti hanno recentemente ideato un modo per misurare rapidamente e con precisione la lunghezza di un singolo telomero, pubblicando tutto su Nature Communications. Il Professore Li Shang,co-autore dello dello studio del Programma di Biologia del Cancro e delle Cellule Staminali della Duke-NUS, ha spiegato:
“Abbiamo applicato un approccio innovativo che utilizza sequenze di DNA – che noi chiamiamo ‘telobait’ – per agganciarsi alle estremità dei telomeri. Utilizzando una tecnologia di sequenziamento genetico ad alto rendimento, siamo stati in grado di leggere le ‘lettere’ di DNA che compongono ogni singolo telomero, consentendoci di misurarne con estrema precisione la lunghezza”.
L’équipe ha convalidato con successo questo approccio quando lo ha testato utilizzando linee cellulari umane e cellule di pazienti. È interessante notare che i risultati del sequenziamento hanno rivelato che le sequenze genetiche all’interno di alcune parti dei telomeri, note come sequenze di varianti telomeriche, sono diverse per ogni singola persona.
Il biomarcatore dell’invecchiamento
Il team ritiene che questo nuovo approccio potrebbe essere utilizzato come biomarcatore predittivo dell’invecchiamento umano e delle malattie, nonché elemento utilissimo per studi a livello di popolazione sull’impatto dello stile di vita, della dieta e dell’ambiente sulla salute umana. La coautrice principale dello studio, Prof Angela Koh, ha dichiarato: “Questo metodo di misurazione della lunghezza dei telomeri rappresenta un importante progresso nel campo della ricerca sull’invecchiamento. Dal punto di vista clinico, lo consideriamo un metodo molto promettente per la comprensione delle malattie cliniche associate all’invecchiamento, come le malattie cardiovascolari.”