Un gruppo di ricercatori ha pubblicato un dettagliato studio da cui emerge un’inquietante scoperta: i principali produttori di smartphone cinesi spiano attivamente gli utenti, raccogliendo un numero preoccupante di informazioni sensibili, che verrebbero condivise anche con diverse aziende terze, tra cui Baidu.
Il rapporto riguarda esclusivamente il mercato cinese e non esistono ragioni per pensare che le pratiche denunciate dai ricercatori siano applicate anche in Europa, dove peraltro sono in vigore norme sulla privacy estremamente stringenti.
Una studio pubblicato da un team composto da scienziati informatici di diverse università ha rivelato che i produttori di telefoni come Xiaomi, OnePlus e Oppo Realme, alcuni dei più popolari in Cina, raccolgono sistematicamente grandi quantità di dati sensibili degli utenti.
La profilazione avverrebbe tramite i loro rispettivi sistemi operativi – tutte versioni custom di Android -, oltre che tramite alcune applicazioni preinstallate tui telefoni. «I dispositivi in questione inviano una preoccupante quantità di Informazioni Identificative Personali (PII) non solo al fornitore del dispositivo ma anche ai fornitori di servizi come Baidu e agli operatori di rete mobile cinesi», si evince dalla ricerca.
I ricercatori hanno sottolineato l’inadeguatezza delle normative sulla privacy della Cina, che peraltro è in assoluto il mercato più grande ed importante per i produttori di smartphone Android.