Come abbiamo riportato più volte, Apple ha iniziato a spostare parte della sua catena di approvvigionamento in India. L’obiettivo sul lungo termine prevede una diversificazione dei siti di produzione dei suoi dispositivi di punta, nel tentativo di diminuire la dipendenza dalla Cina.

Una decisione resa imperativa dal Covid e dai frequenti lockdown imposti dalle autorità cinesi, che ha mostrato le vulnerabilità di un sistema che accentri in un’unica giurisdizione tutti i centri di produzione, con effetti potenzialmente destabilizzanti (se non paralizzanti) in caso di gravi eventi geopolitici.

Secondo Bloomberg, Apple avrebbe preso la decisione di spostare parte della produzione delle sue AirPods in India. Ricordiamo che Apple ha già iniziato a produrre i suoi auricolari in Vietnam. L’azienda avrebbe ora chiesto a due dei suoi fornitori di trasferire l’assemblaggio dei prodotti in India, inoltre avrebbe affidato ad un’azienda locale la produzione delle custodie di plastica delle AirPods.

Sempre più aziende guardano all’India come la più importante risorsa per ridurre la loro dipendenza dalla Cina. Non c’entra solo il Covid: i rapporti commerciali tra Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un livello di grave tensione e di certo non sono d’aiuto le continue minacce di Pechino di avviare un’azione militare contro Taiwan. Le grandi aziende occidentali si stanno preparando al peggio.

Un rapporto dello scorso anno ha suggerito che un quarto di tutti gli iPhone potrebbe essere prodotto in India entro il 2025, e un altro ha indicato che questo potrebbe aumentare fino a metà di tutti gli iPhone entro il 2027. La società indiana Jabil ha iniziato a inviare le custodie degli AirPods, ovvero i case in plastica, in Cina e Vietnam, dove sono assemblati gli auricolari wireless. Con Jabil che produce le custodie e Foxconn e Luxshare che producono alcune parti elettroniche in India, Apple sarebbe riuscita a spostare quasi la totalità della catena di approvvigionamento all’interno del nuovo Paese.