Esonero integrale dal pagamento dei contributi prorogato dalla legge di Bilancio anche per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2023. Nel nuovo anno sarà possibile richiedere il Bonus donne. Previsti sgravi fiscali per le aziende che assumono donne disoccupate. L’esonero contributivo è pari al 100% nel limite massimo di 8mila euro annui. A favore dei datori di lavoro che assumono donne svantaggiate e disoccupate da 6, 12 o 24 mesi. Un modo per promuovere l’occupazione femminile.
L’importante novità è il limite massimo dello sgravio che sale da 6.000 a 8.000 euro. Ecco come funziona. Tale agevolazione è rivolta a tutti i datori di lavoro privati, imprenditori o non imprenditori, anche quelli del settore agricolo. Il bonus viene applicato alle donne con i seguenti requisiti:
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea
- di qualsiasi età, in assenza di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni e senza limiti di residenza
- di almeno 50 anni e disoccupate da oltre un anno
L’assunzione del personale femminile può avvenire a tempo determinato e indeterminato. Lo sgravio fiscale non conta per assunzioni con contratto di lavoro intermittente, apprendistato e per il lavoro domestico. Il datore di lavoro può godere dell’esonero contributivo secondo queste condizioni:
- regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale
- assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro
- rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali e di quelli regionali, territoriali o aziendali
- i datori di lavoro non possono ricevere l’agevolazione, se l’assunzione è imposta da un obbligo di legge, oppure se viola un diritto di altri lavoratori. L’assunzione deve comportare un incremento occupazionale rispetto alla media dell’ultimo anno.