Le pediatrie sono messe in ginocchio dall’epidemia di bronchioliti in atto. Si tratta del Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) che sta colpendo i bambini sotto l’anno di età. Devono essere considerati anche l’influenza, l’adenovirus e il Covid-19. Insomma, chi più ne ha, più ne metta! Gli accessi in pronto soccorso quindi sono diventati un boom.
Registriamo un incremento degli accessi in PS per infezioni respiratorie del 300% superiore rispetto ai due anni precedenti, con l’80% dei posti letto occupati da bambini con bronchiolite da VRS. Due condizioni stanno rendendo particolarmente gravosa l’assistenza: da un lato l’età dei bambini con bronchiolite da VRS, soprattutto neonati e lattanti, e dall’altro lato, i casi di ‘coinfezioni’ causate da più agenti patogeni che in contemporanea colpiscono lo stesso organismo.
Giovanni Corsello, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale dei Bambini di Palermo
Difficile anche la situazione al Policlinico Umberto I di Roma, dove il 100% dei ricoveri è causato da infezioni respiratorie. Ben 53 posti letto occupati, su 60 e 9 bambini trattati con ossigenoterapia a causa del VRS nell’Area Pediatria e Neonatologia ASL Toscana Centro. La Neonatologia e Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Milano registra il 60% dei posti letti occupato da bambini con infezioni respiratorie. Nel nostro Paese ci sono circa 3 letti di terapia intensiva pediatrica ogni milione di abitanti. In conclusione, si richiede al Governo non solo un rafforzamento aumentando posti letto e personale, ma anche di lavorare a un’assistenza omogenea dei bambini. Importante anche l’introduzione di un codice ministeriale che disciplini le terapie intensive pediatriche.