In occasione di un suo viaggio a Milano, la madre di Elon, Maye Musk, ha concesso un’intervista esclusiva al Corriere della Sera. Tra le altre cose ha parlato dell’infanzia del fondatore di Tesla e PayPal, confermando che quando era piccolo è stato vittima di alcuni episodi di bullismo.

Com’era il fondatore di Tesla da bambino?
«Molto timido. Era un ragazzino chiuso, al mattino faticavo a tirarlo giù dal letto per farlo andare a scuola. Come potevo presagire che avrebbe avuto un simile successo?».

È vero che è stato bullizzato da ragazzo, malmenato da un gruppo di coetanei?
«Sì, è vero, confermo».

Era per questo che non voleva andare a scuola?
«Il motivo l’ho scoperto dopo. Una volta mi sono alzata all’alba e ho visto la luce accesa nella sua stanza. Mi sono accorta che aveva trascorso tutta la notte a leggere e non aveva chiuso occhio. Penso che dormisse una trentina di minuti per notte».

Una vita dedicata al lavoro, con poco spazio per gli eccessi. Tratteggiando un ritratto di suo figlio, Maye assicura che Elon Musk non viva nel lusso, nonostante sia il secondo uomo più ricco al mondo.

Il patrimonio di Elon Musk resta comunque enorme.

«Ma le posso assicurare che mio figlio non vive affatto nel lusso, anzi. Non possiede una casa di proprietà e abita in appartamenti modesti».

Una delle sue stranezze?
«I geni sono capaci di inventare cose meravigliose nei loro scantinati, ma non hanno istinto di sopravvivenza».

A proposito di scantinati, ma è vero che una volta lei è andata a trovarlo e lui l’ha fatta dormire in garage?

«Sì, è vero. Be’, se vai a trovare tuo figlio nella sua base spaziale (SpaceX, ndr) hai due alternative: o prendi una stanza in albergo a 45 minuti di distanza o dormi nel suo garage. Ma per me non è un problema. Quando andavo a trovare mia madre in Canada dormivo in garage».