Forse la tempesta polare che sta attanagliando gli Stati Uniti e in particolare il Nord America è tra le più violente di sempre. Secondo i meteorologi, che hanno chiamato la tempesta artica Elliot, la situazione attuale è un “pericolo potenziale per la vita”.

Gli Stati Uniti e il Canada sono stati messi in ginocchio dalla bufera artica, definita anche bufera del secolo o “Once lifetime blizzard” (cioè una bufera che accade una volta nella vita). Nello Stato di New York la neve ha seppellito l’intera città di Buffalo e si registrano altre zone dove la temperatura è scesa sino ai – 50 °C. A breve il gelo dilagherà anche verso Paesi dove il clima è sempre stato più mite come il Messico, Cuba e le Bahamas, ma cerchiamo di addentrarci su quella che sempre un evento “unico” nel suo genere, ma forse potrebbe rappresentare un monito per il futuro. Iniziamo con il definire questa bufera come tempesta polare, ma perché è così anomala?

La situazione che si sta verificando negli USA è un’anomalia nel fenomeno del vortice polare, che in questo caso è sceso a latitudini a cui normalmente non arriva.

Il vortice polare infatti è una massa di aria a bassa pressione che si forma intorno al Polo Nord, ma che può estendersi anche alle zone circostanti.

Normalmente, il vortice si trattiene sul polo a causa di una corrente a getto che si origina a causa della differenza di temperatura tra il polo e le zone alle latitudini inferiori. In inverno, il vortice polare scende verso il Canada e gli USA oppure verso l’Europa o l’Asia. L’effetto di questa discesa è il verificarsi di nevicate abbondanti per diversi giorni e ondate di gelo.  Sicuramente tutti questi effetti causano un fenomeno che è fuori dall’ordinario e quindi come mai tutto questo sta avvenendo? Si tratta di un fenomeno che ha a che fare con il cambiamento climatico? La risposta non è poi così scontata perché oscilla tra il sì (percentuale molto alta) e il forse.

Elena Shao / The New York Times | Schema grafico che rappresenta il vortice polare in queste ore

Quando parliamo di cambiamento climatico molto spesso l’associamo all’innalzamento delle temperature, ma il cambiamento climatico è a 360° e abbraccia anche il clima invernale. Ondate di freddo gelido non combattono il riscaldamento globale, ma ne sono invece la conseguenza infatti, anche in questo caso, la causa del freddo gelido è il cambiamento climatico.

All’inizio può sembrare un paradosso, ma secondo i tecnici della rivista Science il fatto che ci si trovi in una fase dove il Pianeta è soggetto ad un innalzamento delle temperature  costanto non vuol significare che fenomeni di freddo in periodi stagionali consoni, come appunto è l’inverno, non si verifichino più, anzi. L’alterazione climatica continua indebolisce i vortici dell’Artico e il riscaldamento dell’aria provoca un’anomalia dei venti che, se prima portavano ondate di freddo a latitudini più alte, adesso causano queste tempeste anche a latitudini più basse. Anche il presidente Biden ha sottolineato la gravità dell’evento:

Non si tratta di una giornata di neve, come quando eravate bambini. Questa è una cosa seria.

La maggiore quantità di energia termica in atmosfera devia il flusso delle correnti, portando il getto fuori dalla propria traiettoria anche se questa teoria non mette d’accordo tutti gli scienziati. Questa particolare deviazione della traiettoria nel caso degli USA potrebbe non essere influenzata dal riscaldamento globale, ma tutta la comunità scientifica è d’accordo nel sostenere che l’alterazione del clima rende più probabile questa condizione. Il vortice polare si indebolisce a causa del riscaldamento dell’aria, provocando un’anomalia dei venti e quindi l’ingresso di aria polare anche a latitudini più basse. Il grande problema di questo evento così violento è proprio nell’Artico che si riscalda quattro volte più veloce della Terra.

Ogni dieci anni 2,7°C in più, questo provocherà situazioni sempre più estreme.

L’ondata di gelo ghiaccia anche le cascate del Niagara: l’incredibile spettacolo invernale

Il maltempo e il gelo che si sono abbattuti sugli Stati Uniti nella seconda metà di dicembre hanno portato ad un altro evento storico: il congelamento di una parte delle cascate del Niagara, avvenuto soltanto cinque volte nella storia.

La tempesta Elliot, che cosa ha procurato nel Nord America?

Purtroppo ha provocato vittime in tutta la zona dei Grandi Laghi lungo il confine con il Messico. Si sono registrate vittime in Colorado, Kansas, Oklahoma, Nebraska e New York. Tra le città più colpite c’è Buffalo, nella contea di Erie nello stato di New York, dove le temperature sono state le più gravi registrate dal 1977. Le nevicate abbondanti hanno creato cumuli che stanno impedendo (ancora oggi) alle persone di uscire di casa ed hanno interrotto le linee elettriche. In alcune zone, le più critiche, si è deciso di diramare l’allerta con l’obbligo di rimanere chiusi in casa, in quanto stare all’aperto avrebbe potuto portare al congelamento nel giro di circa dieci minuti. Il servizio meteorologico degli USA ha inoltre raccomandato a chi esce di casa di coprirsi il più possibile e di munirsi dei kit di sicurezza invernale. Soprattutto a Buffalo i venti forti e le nevicate hanno bloccato le operazioni di soccorso da parte dei pompieri, inoltre la tempesta polare sta interrompendo le linee aeree e causando diversi disagi nei trasporti.

E’ proprio a Buffalo che ci sono state più vittime, più di 50 persone hanno perso la vita a causa della tempesta. Durante il piccolo della tempesta le auto si sono presto bloccate e finite fuori strada. Ulteriormente in poco tempo sono state sepolte dalla neve, con temperature capaci di causare sintomi di congelamento dopo dieci minuti all’aperto. Gli occupanti hanno chiamato i soccorsi, ma vigili del fuoco, ambulanze e spalaneve erano a loro volta accerchiati dalla neve.

Alcuni sono stati ritrovati nelle auto, alcuni all’esterno, sepolti dalla neve –  dice riferendosi ai morti Mark Poloncarz, responsabile della contea dell’Erie, a sud dei Grandi Laghi – c’è chi è rimasto bloccato in auto per due giorni. Man mano che si continuerà a spalare, il bilancio salirà come se si fosse entrati in una zona di guerra

Nel giorno di Santo Stefano, la stampa americana scrive di 25 persone decedute a Buffalo per l’ondata di gelo e in tutto lo Stato di New York le vittime sono 30, mentre il bollettino generale esteso a tutti gli Stati colpiti parla di un numero di decessi superiore a 70. Inoltre per consegnare un quadro generico si è certi che circa 12 mila persone, al momento, non hanno l’impianto elettrico collegato alla rete, e con queste temperature ai limiti si tratta di una situazione che va oltre l’emergenza. Fortunatamente la tempesta Elliot ora è nella sua fase calante, il gelo più estremo si sta attenuando, e secondo le previsioni le temperature dovrebbero continuare ad alzarsi piuttosto rapidamente. Questo chiaramente, se avverrebbe in situazioni troppo veloci, potrebbe comportare nuovi rischi: le temperature infatti sembrano destinate a salire molto in fretta, spingendosi anche al di sopra della media stagionale e su valori diffusamente al di sopra dello zero. Di conseguenza, è possibile che gli accumuli di neve fondano rapidamente, e non si esclude il rischio che provochino inondazioni e allagamenti improvvisi e localizzati.