Il ritrovamento di una grande popolazione di edera velenosa è avvenuto a Impruneta, in provincia di Firenze, grazie a tre ricercatori universitari: Giovanni Astuti, Francesco Roma-Marzio e Roberta Vangelisti. Una specie aliena che ha origini americane e cinesi. I campioni dell’edera sono stati inseriti nell’erbario del museo botanico pisano. Questo tipo di edera non era mai stata trovata in Toscana. In Italia due segnalazioni risalgono all’Ottocento. A causa della sua tossicità provoca dermatiti da contatto, quindi è una specie pericolosa.

 

Le invasioni biologiche sono oggi uno tra i più rilevanti temi ambientali nella nostra società. Specie aliene animali o vegetali, introdotte consapevolmente o meno dall’uomo in un territorio dove non sarebbero mai giunte con dinamiche naturali, possono causare danni anche gravi alla biodiversità autoctona. In alcuni casi però i problemi causati da queste specie possono anche ritorcersi direttamente contro la specie umana. Il ritrovamento dell’edera velenosa a Impruneta è un importante esempio in questo senso, che forse può essere utile per renderci più consapevoli di questi problemi.

Lorenzo Peruzzi, direttore dell’orto e museo botanico dell’università di Pisa

 

 

Il ritrovamento dell’edera velenosa è avvenuto nell’ambito di un’iniziativa promossa dai tre ricercatori per la floristica, sistematica ed evoluzione della società botanica italiana. I tre ricercatori fanno parte dello staff tecnico-scientifico dell’orto e museo botanico dell’università di Pisa.