Elon Musk si propone come testimonial d’eccezione per la catena di fast food McDonald. Ma ad una condizione: il colosso dovrà accettare i Dogecoin come metodo di pagamento. «Fatelo e mangerò un Happy Meal in diretta».

L’imprenditore torna così a dare il suo endorsement alla valuta-meme: «I dogecoin? Per i pagamenti sono meglio dei Bitcoin», aveva detto pochi mesi fa.

Recentemente lo store ufficiale di Tesla, quello che vende t-shirt e altro merchandising, ha iniziato ad accettare ufficialmente i Dogecoin come metodo di pagamento per alcuni prodotti selezionati. Anche AMC, la catena dei multisala, sta valutando di includere i Dogecoin nella lista di criptovalute già accettate per acquistare i biglietti online. Ma ad aprire le danze era stato l’e-commerce NewEgg, che lo scorso aprile, prima di tutti gli altri, aveva abilitato i pagamenti in dogecoin per tutti i suoi prodotti.

La boutade di Elon Musk ha dato una scossa al mercato delle criptovalute, con il Dogecoin che in poche ore è cresciuto dell’8%.  La capitalizzazione della criptovaluta ha superato nuovamente i 18 miliardi di dollari.

Il riferimento a McDonald probabilmente non è casuale: è una inside joke ricorrente nel mondo di appassionati delle criptovalute. Ad ogni crollo del mercato il tormentone è sempre lo stesso: “crypto bros, è arrivato il momento di tornare a girare gli hamburger e friggere patatine“. Come dire: è tutto finito, la giostra delle criptovalute si è fermata per sempre, andate a trovarvi un lavoro vero.