Il 27 agosto chiuderanno i battenti del PlayStation Store delle ormai vecchie PS3 e PSP, poco dopo saranno abbattuti anche i servizi di PS Vita. Su carta, la cosa dovrebbe limitare solamente alcune funzioni online e l’acquisto di nuovi titoli digitali, tuttavia la testata ExtremeTech suggerisce che le conseguenze potrebbero essere decisamente più moleste.

Il giornale sottolinea infatti come alcuni dei sistemi videoludici che abbiamo imparato ad amare siano dotati di una batteria CMOS interna che viene adoperata dalle console per monitorare il tempo che passa. Una volta scaricata detta pila, i device videoludici cercano il contatto con la Rete per aggiornare le informazioni necessarie.

Di per sé, la cosa non comporterebbe gravi complicazioni, tuttavia alcuni dei sistemi di sicurezza della PlayStation 3 – ma anche della PlayStation 4 – si appoggiano su un controllo attendibile del calendario di sistema, in modo da assicurarsi che nessuno possa alterare l’orologio interno alla PS3 per garantirsi l’accesso abusivo ad alcune esclusive a tempo.

Se il servizio di Rete non è accessibile, le console in questione bloccano di default la possibilità di avviare i giochi scaricati, rendendoli di fatto inutilizzabili. Un problema per nulla leggero, per coloro che hanno investito sin da subito nelle copie digitali, ma anche un problema che forse non dovremo neppure affrontare.

I servizi che alimentavano i negozi delle vecchie PlayStation saranno forse sulla via del pensionamento, tuttavia Sony ha chiarito che molte funzioni tecniche e di servizio rimarranno ancora attive. Per ora, i buoni propositi della ditta nipponica sembrerebbero striati da qualche inciampo minore, quindi non si possono che accogliere i dubbi di ExtremeTech, dandogli voce perché chi di dovere ne tenga ampia considerazione, salvaguardando di conseguenza il mondo del retrogaming.

 

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