Anche se la sonda Cassini della NASA ha ormai concluso la sua missione su Saturno oltre tre anni fa, scienziati e astronomi stanno continuando a studiare i dati che il velivolo ha trasmesso prima della sua fatale discesa nell’atmosfera di Saturno.

Gli astronomi del Center for Astrophysics and Planetary Science della Cornell University hanno recentemente pubblicato “The Bathymetry of Moray Sinus at Titan’s Kraken Mare”, un approfondimento sul più grande specchio d’acqua (o meglio: di metano liquido) sulla più grande luna di Saturno, Titano.

Secondo il report, il Kraken Mare – nome datogli nel 2008 – in alcuni punti è profondo oltre 300 metri. Come suggeriscono gli astronomi, il lago potrebbe essere molto più profondo, ma la sonda Cassini non è stata in grado di fornire dati aggiuntivi in merito.

La profondità e la composizione di ciascuno dei mari di Titano erano già state misurate, ad eccezione del mare più grande di Titano, Kraken Mare, che non solo ha un grande nome, ma contiene anche circa l’80% dei liquidi superficiali della luna – scrive Valerio Poggiali di Cornell.

Sebbene la profondità non sia niente di così eccezionale (il lago Baikal in Russia è profondo oltre 1.500 metri) la larghezza è invece significativa: secondo le stime, è più grande di tutti e cinque i Grandi Laghi americani messi insieme.

Il report inoltre specifica che nel Kraken Mare è presente una miscela liquida di etano e metano.

In questo contesto, comprendere la profondità e la composizione del Kraken Mare e del Moray Sinus è importante perché ciò consente una valutazione più precisa sull’idrologia del metano di Titano. Tuttavia, dobbiamo risolvere molti misteri – ha aggiunto Poggiali. – Grazie alle nostre misurazioni gli scienziati possono ora dedurre la densità del liquido con maggiore precisione.