Ecco dieci libri da leggere questa estate: dai classici intramontabili che non stancano mai, fino a storie fantascientifiche o fantasy, tutte unite dal tema dell’avventura.
Nella nostra personale selezione di 10 libri per l’estate ci sarà spazio per i classici, per i gialli, per i thriller fantascientifici e per il genere fantasy: una bella selezione che potrete gustarvi sotto l’ombrellone o sdraiati su un prato, in relax dopo una bella passeggiata montana.
Voglio essere al di fuori delle etichette. Non voglio che tutta la mia vita sia compressa in un’unica parola. Una storia. Voglio trovare qualcos’altro, che non si possa conoscere, un posto che non sia sulla mappa. Una vera avventura
Chuck Palahniuk
Chuck Palahniuk, forse uno dei più grandi autori del nostro decennio, aveva un’idea dell’avventura molto chiara e precisa. L’ignoto, il mistero, il buttarsi su una storia dove non si conosce minimamente l’arrivo, e la strada da percorrere, sono le ragioni che rendono così straordinarie le storie d’avventura.
Da sempre associata alla voglia di evadere, ma anche ai ricordi più vivi della nostra infanzia, l’avventura è un genere letterario che reputiamo molto adatto alla stagione estiva, ma non solo.
Dieci Piccoli Indiani
Agatha Christie
Dieci personaggi vengono invitati per diversi motivi a Nigger Island, una piccola isola a forma di testa, da un certo signor Owen, proprietario dell’unica abitazione sull’isola.
Gli invitati non si conoscono tra di loro, e una volta arrivati scoprono che il signor Owen e sua moglie non ci sono; ad aspettarli vi sono solamente i due domestici, i coniugi Thomas ed Ethel Rogers, i quali, come ognuno di loro, non hanno ancora conosciuto i proprietari della villa. In ognuna delle camere assegnate agli ospiti, è appesa al muro una filastrocca che recita la storia di dieci negretti i quali, uno dopo l’altro, muoiono in modi differenti.
Sul centrotavola della sala da pranzo, inoltre, si trovano le statuine corrispondenti ai dieci personaggi della filastrocca. Dal giorno successivo all’interno della casa ci saranno degli strani omicidi corrispondenti alla filastrocca.
Riassumere Agatha Cristie sarebbe quasi riduttivo, ma ci limiteremo ad associare la scrittrice inglese al genere giallo praticamente coniato grazie a lei. Sono numerose le avventure della Christie, da Poirot fino alla cara nonnina Miss Marple, ma il titolo che abbiamo deciso di recensire è uno dei quei piccolo capolavori che, nonostante il genere, una rilettura può solo che accrescerne la potenza della storia.
Un libro che non pecca in nulla: uno stile scorrevole, personaggi non banali e ben costruiti; dialoghi, narrazioni e descrizioni ben calibrati. L’unica parola che riassume quest’opera: geniale.
Sfera
Michael Crichton
Un’équipe di ignari scienziati, tra i più famosi ed esperti nel mondo, venne mandata sul fondo dell’Oceano Pacifico in seguito al ritrovamento di un’enorme macchina: una nave spaziale di dimensioni inaudite apparentemente intatta, probabilmente vecchia di trecento anni.
Il compito degli scienziati era quello di mettersi in contatto con il possibile equipaggio alieno all’interno della nave. La scoperta di un enorme sfera al suo interno, insieme alla provenienza dell’astronave non dal passato, ma bensì dal futuro mettono in discussione ogni teoria degli scienziati. Un’improvvisa tempesta fa rimandare l’ascesa del team e da allora la sfera inizia a comunicare con loro.
Nonostante la trama possa far sembrare il libro fantascientifico, possiamo asserire di non classificarlo esclusivamente in questo ambito: questo infatti è soltanto lo sfondo e la macro categoria, la scenografia suggestiva e indimenticabile di una rappresentazione teatrale che ha come personaggi la psicologia, la natura umana, la paura, l’amore, la contraddizione interna dell’essere umano, la continua ed estenuante battaglia tra conscio e inconscio.
Il libro si trasforma in un thriller psicologico, dove la fantascienza ha un ruolo solo marginale, per non dire nullo. Il racconto si fa incalzante, misterioso, teso e il ritmo narrativo diventa tagliente e asfissiante, un binario lungo cui il lettore è costretto a viaggiare ad alta velocità. Un viaggio attraverso l’io più profondo che farà interrogare anche il più scettico tra i lettori.
Il nome del vento
Patrick Rothfuss
Questo libro narra la prima parte delle avventure di Kvothe, un famoso uomo conosciuto per le sue abilità di arcanista, avventuriero e musicista e per il suo eroico passato, tramite autobiografia.
All’inizio della storia Kvothe, sotto il falso nome di Kote, gestisce una locanda per nascondere la sua vera identità. Durante le classiche serate da locanda, con clienti, baruffe e pasti da far consumare, entra un giornalista, chiamato Cronista, che gli svela di aver capito la sua vera identità e lo convince a narrare la sua storia raccontandogli le leggende che girano sul suo conto.
Visto quanto queste fossero differenti dalla realtà, Kvothe decide di rendere pubblica la vera versione dei fatti e dichiara che per raccontare la sua storia sarebbero serviti tre giorni. Dal primo istante in cui Cronista inizia a scrivere Kvothe inizia a raccontare come un flusso di coscienza tutta la sua vita, le sue avventure e tutto quello che l’ha fatto diventare mito.
Per gli amanti del fantasy, ma soprattutto delle storie con la S maiuscola. Il Nome del Vento fa parte di una trilogia (il terzo capitolo dovrebbe uscire proprio questa estate) entusiasmante e molto intensa. Non è facile riassumere le vicende di Kvothe, ma l’autore riesce ad esaltare i gesti semplici, l’amore vissuto un giorno alla volta, lo studio da arcanista appreso a piccoli passi settimana dopo settimana.
A volte si è talmente immersi nelle pagine che sembra quasi di giocare di ruolo con la vita del protagonista. All’amore e all’amicizia si affianca la paura, e a questa poi il coraggio, che è suo fedele compagno, una vita totalmente votata alla ricerca del Nome del Vento, ma anche all’avventura nella più pura delle sue essenze.
Viaggio al centro della Terra
Jules Verne
Il professor Lidenbrock rientra a casa con un preziosissimo libro in lingua islandese di un autore del XII secolo. Mentre ne discute con suo nipote Axel, una pergamena scivola fuori dal libro e su di essa si trova un crittogramma in runico che i due riescono a interpretare.
Nella traduzione trovano le istruzioni per compiere l’impresa realizzata da uno scienziato islandese: un viaggio al centro della Terra. Il professore ed Axel decidono di andare in Islanda per ripetere l’impresa e ovviamente ciò che troveranno sarà quanto di più straordinario potessero immaginare.
Jules Verne senza dubbio è uno degli autori più apprezzati per quanto riguarda l’avventura. Una lettura che non stanca mai, né se sognata con gli occhi di un bambino né tantomeno se vissuta da un adulto.
Scritto nel 1864 questo libro raccoglie un ideale di pianeta Terra assolutamente fantasioso anche per l’epoca, nonostante gli studi e la scienza non avessero ancora permesso di raggiungere una conoscenza tanto approfondita sulla struttura del nostro pianeta. Ci troviamo senza dubbio di fronte ad una storia che fa sognare e viaggiare con la mente.
L’amore per la scienza e la voglia di scoprire quali misteri si celano al centro della Terra, traspare chiaramente da ogni singola parola scritta da Verne. I paesaggi e gli scenari vengono descritti minuziosamente aiutando molto l’immaginazione del lettore e come altri titoli dello stesso Jules Verne. Il fulcro della storia non sono i personaggi, ma il viaggio in sé. Dopo più di centocinquant’anni rappresenta ancora una pietra miliare per gli amanti dell’avventura.
Le acque del nord
Ian McGuire
1859. Un uomo in fuga dai suoi fantasmi s’imbarca su una baleniera diretta verso il grande Nord non immaginando minimante che l’inferno può essere bianco come il ghiaccio artico.
Patrick Sumner è un giovane medico che ha servito nell’esercito inglese durante l’assedio di Delhi, ma nel suo passato c’è un evento oscuro che l’ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri ricordi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer.
La nave è diretta tra il Canada e la Groenlandia, in una zona nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà cos’è l’inferno.
In questo romanzo c’è tutto quello che qualunque lettore vorrebbe trovare: avventura, emozione, suspense. Le acque del Nord è un thriller, un romanzo storico e di viaggio, un grande racconto che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina, la scrittura è cruda ed essenziale, a tratti quasi volgare, ma necessaria per trasportarci nel periodo storico della vicenda.
Si tratta di un libro in cui la violenza e la carnalità sono sempre in primo piano. In questo libro l’odore del mare, il puzzo di umanità e il sentore della paura ti accompagnano dall’inizio alla fine. Nonostante le tematiche sono vicine a quelle dei grandi autori del passato, come Melville, Dickens o Conrad, lo scrittore Ian McGuire non ne sente minimante la pressione e/o il confronto realizzando una grande opera.
Il Mistero degli Inca
Clive Cussler
Quando l’aereo più avanzato mai progettato scompare sopra il Pacifico meridionale, l’ex agente della CIA Kurt Austin e la sua spalla Joe Zavala vengono coinvolti in una corsa mortale per localizzare il velivolo perduto. Russia e Cina bramano la tecnologia dell’aereo, ma gli Stati Uniti devono occuparsi di un problema ben più oscuro.
L’X-37 nasconde infatti un segreto pericoloso: è carico di un materiale rarissimo estratto dalla parte superiore dell’atmosfera e conservato a una temperatura prossima allo zero assoluto. Finché rimane congelato, il carico è inerte, ma se si dovesse scongelare potrebbe scatenare una catastrofe di proporzioni bibliche.
Dalle Isole Galapagos alle giungle del Sudamerica fino a un lago ghiacciato sulle Ande, l’intero team della NUMA dovrà rischiare il tutto per tutto nel tentativo di evitare il disastro.
Clive Cussler probabilmente è l’avventura degli anni novanta e non solo. Riassumere la mole di racconti scritti dall’autore sarebbe utopistico, ma le avventure scritte da Cussler sono perfette per le vacanze e per i momenti di pausa post lavoro. Il libro in questione offre molto di più delle emozioni date da un genere d’azione e avventura.
Esso infatti, invita il lettore a riflettere sui vantaggi che offrirebbe il superamento delle controversie internazionali, attraverso un’equilibrata ripartizione delle risorse e operando per il bene comune. Oltre a ciò il linguaggio di Cussler è come sempre semplice e coinvolgente, le descrizioni dei luoghi dove ruota la storia sono così dettagliate da poterle quasi toccare con mano. Una certezza per quanto riguarda le avventure dei nostri tempi.
Golem
Marie-Aude Murail – Elvire Murail – Lorris Murail
Majid, un povero figlio di immigrati non può credere di aver vinto un fantastico computer ultimo modello, dotato delle tecnologie più avanzate e all’avanguardia.
Ma come usarlo? Per fortuna c’è Jean-Hugues, il giovane professore di francese, che lo accompagna alla scoperta di Internet, finché sul video appare inspiegabilmente un gioco chiamato Golem, capace di incantarli, dominarli, travolgerli.
Ma, a un certo punto, i personaggi escono dal gioco, pronti a sconvolgere la vita non solo di Majid e Jean-Hugues, ma anche quella di tutti gli abitanti del quartiere…
Opera scritta a sei mani da tre fratelli, nei primi anni 2000, che tratta l’elemento videogioco in una vesta ultra terrena. Una storia molto divertente, senza dubbio che piacerà agli appassionati di videogame, ma anche a coloro che ricercano un’avventura fuori dagli schemi.
Un romanzo che parla di dipendenza da videogiochi, di confusione tra reale e virtuale, di manipolazioni della mente e di libertà. Gli autori, dopo il successo culturale di Matrix, decidono di affrontare un mondo fino ad allora poco esplorato nella letteratura contemporanea: quello dei computer e dei videogiochi. Ne esce fuori un intreccio traboccante di colpi di scena e una formidabile lezione sul mondo di oggi con delle prese di coscienza molto importanti.
L’isola del tesoro
Robert Louis Stevenson
Il romanzo è suddiviso in sei parti, quasi tutti narrati dal protagonista Jim Hawkins. Figlio di un padrone di una locanda situata vicino Bristol, ritrova una vecchia mappa nel baule di un’ospite della locanda, il pirata Billy Bones. Jim è da subito affascinato da questa figura di vecchio ubriacone pieno di storie da raccontare, ma ne è anche molto impaurito. Il padre di Jim muore a causa di una malattia.
Dopo qualche tempo muore anche il pirata a causa di un infarto. Jim apre il suo baule e trova la mappa di un’isola, l’isola del tesoro appunto, e alcune monete d’oro.
Lui e la madre sono costretti a fuggire perché dei pirati sono sulle tracce di questa mappa. Jim tuttavia riesce a portarla in salvo con sé. L’unico modo per poter trovare l’isola è arruolarsi con qualche equipaggio e così nasce l’avventura di Hawkins, del suo viaggio verso i Caraibi e della ciurma di pirati capitati da Long John Silver.
Questo romanzo per tantissimi addetti ai lavori, e non, rappresenta l’avventura. Una mappa di un tesoro, una nave pirata, una ciurma indisciplinata e mari caraibici: l’essenza dell’avventura è probabilmente in tutti questi elementi cuciti a perfezione dal linguaggio di Stevenson.
Il suo modo di catturare l’attenzione, di descrivere gli scenari e di delineare i personaggi rende ogni pagina del romanzo avvolgente e tremendamente “veritiera”. Nel ventunesimo secolo, forse in pochi si stupirebbero di fronte ai colpi di scena di questo classico, ma va ricordato che è da qui che sono partiti tutti gli intrecci che rendono avvincenti le storie piratesche.
L’imprevedibile viaggio di Harold Fry
Rachel Joyce
Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera.
E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare, a camminare e di step in step inizia a prendere corpo l’idea di attraversare l’intera Inghilterra.
Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché la sua vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere.
Finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Il primo libro di Rachel Joyce è quanto di più poetico e sognante si possa leggere.
Una storia semplice, ma di una potenza incredibile: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è – a suo modo – un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump, un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero, soprattutto quando si parla di affetti veri.
Nasce inizialmente come un simpatico racconto per poi evolversi in una seconda parte di storia che toccherà gli animi dei lettori anche più freddi, facendoli più volte commuovere.
Il settimo papiro
Wilbur Smith
xDa oltre tremila anni, nel cuore dell’Africa pulsa uno straordinario mistero: la tomba leggendaria del faraone Mamose, concepita dallo scriba Taita, il quale, convinto che il sepolcro non sarebbe mai stato violato, aveva lanciato la sua sfida ai posteri, trascrivendo su un fragile papiro enigmatiche indicazioni per raggiungere la tomba.
Oggi quella sfida diventa per lo spregiudicato sir Nicholas Quenton-Harper un’eccitante scommessa; per l’avido collezionista Gotthold von Schiller una delirante ricerca all’immortalità; per l’affascinante archeologa Royan Al Simma una conferma dell’insuperata grandezza del popolo egizio.
Una potente avventura archeologica scritta da uno dei più grandi autori di letteratura del mondo antico e cultura africana.
Un’incalzante caccia al tesoro fitta di enigmi, rivelazioni e colpi di scena, una tumultuosa storia di passioni, di avidità, di coraggio, ne Il Settimo Papiro troverete questo e tanto altro ancora. Un libro con una buonissima stesura di linguaggio, adatto a tutte quelle persone che sono appassionate da quella che è la vita del mondo egizio e non solo. Il romanzo trasuda passione e amore per il suolo africano e per i suoi misteri in ogni sua pagina, e arrivando nella parte finale, tra mille colpi di capovolgimenti di fronte, ci si trova rapiti letteralmente dai personaggi al punto da desiderare che la storia possa non finire mai. Un classico dell’avventura di Smith da leggere e rileggere più volte.