vi piace dipingere miniature? vi piace il football americano? perchè allora non giocate a Bloodbowl? scoprite con noi perchè non avete mai sentito parlare di questo gioco e chi lavora per fare in modo che questo non succeda più.
Ci sono certe cose in cui Games Workshop è la regina incontrastata. Da quando questa azienda inglese si è messa in testa negli anni ottanta di diffondere il verbo del “Assembla, dipingi, combatti”, nessun’altro è riuscito ad eguagliare il successo che Warhammer Fantasy e Warhammer 40k sono riusciti ad ottenere tra i giochi di miniature.
Chiunque sia entrato in un negozio specializzato negli ultimi anni sa di cosa parlo: decine di scatole affollano gli scaffali con mostri, soldati ed eroi di ogni forma e dimensione. Come per Magic e Wizards of the Coast nel settore dei giochi di carte collezionabili, GW ha il predominio per quanto riguarda i giochi di strategia militare e le loro miniature sono tutt’ora uno standard difficilmente replicabile.
Un mistero che tuttavia attanaglia ogni appassionato dei giochi Games Workshop, tuttavia, è l’apparente schizofrenia per la quale se da un lato riescono a far pagare le loro miniature a peso d’oro, al tempo stesso sembrano incapaci di capitalizzare su alcuni dei loro prodotti più interessanti. Però procedere con ordine è d’obbligo e quindi introdurremo prima di tutto uno dei figli dimenticati della GW: Bloodbowl.
Botte da orchi
Bloodbowl è un gioco di miniature che parte da un concetto molto semplice: se nel mondo di Warhammer Fantasy esistessero gli sport di squadra, come sarebbero? La risposta, a quanto pare è “estremamente violenti“.
Bloodbowl non è altro che la trasposizione in salsa fantasy del gioco del football americano. Abbiamo due squadre da 11 giocatori che si scontrano su un campo quadrettato, con lo scopo di segnare più punti della squadra avversaria nei 16 turni di gioco (divisi in primo e secondo tempo) che limitano la durata di una partita.
Ovviamente mettendo orchi, nani, umani, goblin e razze varie in uno scontro faccia a faccia la lealtà è un concetto davvero relativo, perciò anche se il nocciolo di Bloodbowl è un gioco di tattica sportiva, nulla vieta al vostro team di mazzuolare gli avversari fino a quando fare touchdown sarà semplificato dagli infortuni dei vostri nemici. I brutti placcaggi sono all’ordine del giorno e la morte di un avversario durante un intervento particolarmente intenso non procurerà al vostro giocatore nemmeno un cartellino giallo.
La parte più interessante, che mi ha catturato fin dal primo momento in cui ho scoperto questo gioco da tavolo, è che ogni partita non è a sé stante. Bloodbowl è un gioco che funziona meglio se inserito in un campionato, durante il quale avrete modo di costruire la vostra squadra che potrà diventare più forte man mano che i vostri giocatori acquisiranno esperienza sul campo. Sempre che non vengano ammazzati e quindi eliminati definitivamente, ben inteso. Bloodbowl dà, Bloodbowl toglie.
Il risultato è un mix esplosivo e scanzonato, che permette di avere un’atmosfera da stadio attorno al tavolo, con partite al cardiopalma ed ogni giocatore che è sempre in bilico fra la gloria e la disfatta.
Affezionarsi al vostro quarterback potrebbe essere davvero una pessima mossa se per errore venisse trasformato in patè da un ogre di passaggio od un pazzo armato di motosega. Aggiungete un sistema di bilanciamento per le squadre, condizioni metereologiche, i fan delle due squadre che possono intervenire e 24 razze giocabili, ognuna con differenti caratteristiche e strategie ed è evidente che questo sia uno dei giochi di punta del catalogo GW.
Come dite? non ne avete mai sentito parlare? Questo è facile, visto che a quanto pare Games Workshop odia fare soldi. Come mille altri progetti, Bloodbowl è rimasto in stato di semi abbandono per anni, con un nutrito gruppo di appassionati che si sono presi l’onere di mantenere un gioco per cui la casa madre non pubblica quasi mai materiale e per il quale molte delle miniature sono assolutamente introvabili. Che fare quindi quando il vostro desiderio di giocare si scontra con le lacune di chi ha creato il vostro gioco preferito? qui entra in gioco Greebo Games
Piccole statue per grandi soddisfazioni
Greebo Games (qui il link al loro sito) è un’azienda tutta italiana che si è presa la briga di creare e mettere in vendita miniature alternative compatibili con Bloodbowl. Sia ben chiaro, non hanno copiato i modelli della Games Workshop per fare soldi veloci, loro sono artisti che hanno creato delle miniature assolutamente originali che fungono da sostituti per le miniature che Games Workshop ormai non distribuisce più.
Sono venuto a conoscenza loro qualche mese fa mentre cercavo di addentrarmi nel mondo di Bloodbowl e mi scontravo con la carenza di materiale reperibile. Ricordate quando vi dicevo che sono disponibili 24 razze giocabili? di queste, solo una dozzina hanno delle miniature attualmente in vendita da GW. Per tutte le altre è nato un mercato alternativo di aziende come Greebo che propone i propri sculpt.
Ovviamente non essendo miniature ufficiali non potrebbero essere utilizzate in un torneo Games Workshop.
Ma dato che non esiste un circuito ufficiale di tornei organizzati dalla casa madre questo non ferma gli appassionati di tutto il mondo dall’acquistare questi piccoli gioielli made in Italy ed utilizzarli nelle Leghe e nei Campionati che costellano i circoli di gioco da tavolo di tutto il mondo.
Greebo Games infatti non solo realizza delle miniature alternative, ma fa anche un lavoro dannatamente buono, con risultati spesso migliori degli originali. Al posto di utilizzare plastica o resina, l’idea di realizzare un prodotto premium parte fino dalla scelta dei materiali. Le miniature infatti sono realizzate in white metal, una lega metallica che oltre a dar loro un certo peso permette di ottenere dettagli estremamente definiti.
Sono un modellista dilettante e prima di interfacciarmi con la squadra di Elfi Oscuri che ora è la mia formazione ufficiale (la Polisportiva San Malekith), non avevo mai lavorato con miniature metalliche. Nonostante comportino un lavoro non indifferente di tronchese ed Attack, ho trovato liberatorio il poter dire “se per caso dovessi sbagliare tutto, mi basta buttare la miniature in acetone o solvente nitro e ricominciare da capo”. Questo tipo di libertà con le miniature in plastica non è possibile, dato che un tuffo nell’acetone avrebbe lo stesso effetto di un tuffo nella salamoia per Roger Rabbit.
Il mio verdetto definitivo è senza dubbio di una promozione piena. Le miniature di Greebo sono un’eccellenza che difficilmente trova pari e poter dare spazio ad un progetto italiano che è apprezzato ed amato nel resto del mondo è sempre un piacere.
Se vi attira l’idea di giocare a Bloodbowl ma il vostro team è introvabile, se pensate che alcune miniature della GW siano inguardabili, se volete delle miniature da dipingere che siano di alta qualità sia come scultura che come materiali; insomma, se questo mondo vi attira, il mio timbro di approvazione senza ombra di dubbio va a Greebo Games.
Basta rassegnarsi al fatto che per quanto le vostre miniature siano belle alla fin fine saranno sempre i dadi capricciosi a decidere il vostro destino!