Il premio, secondo solo al Nobel, è stato assegnato allo scienziato italiano Peter Schwartz che si  occupa da sempre dello studio delle morti cardiache improvvise.

Schwartz ed il suo team di fama internazionale, hanno riconosciuto per primi i geni responsabili della “sindrome del QT lungo“, identificata per la prima volta nel 1957 e causa di molte morti cardiache improvvise, mettendo a punto una strategia di prevenzione.

Le analisi permettono di individuare le mutazioni genetiche responsabili dell’arresto cardiaco nell’80% dei casi, definendo anche i fattori di rischio variabili a seconda dei geni coinvolti.

Ma non solo: la ricerca permette anche di identificare in poche settimane i membri della famiglia del paziente affetti senza saperlo dalla sindrome, prevenendo così i possibili arresti cardiaci improvvisi.

Il premio viene assegnato sulla base delle raccomandazioni dell’International Scientific Council, il comitato di scienziati della Fondazione francese Lefoulon-Delalande.