Nei giorni scorsi era scoppiata la polemica sulla Notte degli Oscar per via della decisione dell’Academy, per fortuna poi revocata, di assegnare alcuni premi cosiddetti minori durante le pause pubblicitarie della diretta TV.

L’idea era stata caldeggiata dalle televisioni e dall’Academy stessa, che spingevano per rendere la diretta più compatta e di una durata complessiva di circa tre ore, visto il calo degli ascolti registrato ormai di anno in anno, secondo alcuni per via, proprio perché la cerimonia si rivelava spesso troppo lunga.

La produttrice Dana Gigliotti ha rivelato recentemente di non esser riuscita a rientrare nella richiesta delle tre ore, ma che comunque sono state prese delle misure per rendere la serata più breve e piacevole. Ad esempio, l’assenza stessa di un conduttore dovrebbe far risparmiare del minutaggio solitamente riservato per un monologo dello stesso.

Lo scorso anno, tra l’inizio della serata, il discorso di Jimmy Kimmel e l’assegnazione del primo premio, erano trascorsi 18 minuti. Quest’anno invece si stimano tempi di circa 6-7 minuti, per una cerimonia dunque molto più snella.

A contribuire alla riduzione del minutaggio inoltre, ci sarà il fatto che le pellicole candidate al premio per il miglior film saranno presentate da personalità esterne al mondo dello spettacolo (ad esempio A Star is Born sarà presentato dalla tennista Serena Williams) e in forma leggermente ridotta, in maniera tale da risparmiare ulteriore tempo e tentare di allargare il target della serata anche ai meno appassionati di cinema.

Che ne pensate di queste contromisure? Trascorrerete comunque la nottata del 24 febbraio davanti al televisore o quest’anno avete deciso di rinunciare?