Abbiamo incontrato Alessio Lapice e Alessandro Borghi, i protagonisti de Il Primo Re di Matteo Rovere, interpreti dei leggendari fondatori di Roma Romolo e Remo, che per loro è come Batman (anche se non hanno mai visto Star Wars!)
Due fratelli, una lupa, la fondazione di una città al centro dell’impero più grande che il mondo abbia mai conosciuto: la mitologia romana ci tramanda la storia di Romolo e Remo da millenni, i due bimbi che tendono le mani verso l’animale è ancora oggi il simbolo di Roma e tutti sappiamo che il loro rapporto non è finito nel migliore dei modi.
Dopo averci stupito con Veloce come il vento, in cui si è lanciato nel folle mondo delle corse di rally, Matteo Rovere ha deciso di affrontare un’altra grande sfida: in Il Primo Re, in sala dal 31 gennaio, il regista racconta la sua versione del mito.
Girato in esterna e con luce naturale (la splendida fotografia è di Daniele Ciprì), Il Primo Re è una sfida produttiva mastodontica per il nostro paese: centinaia di comparse, una cura maniacale per i dettagli (il trucco e gli effetti speciali sono del prosthetic make-up artist Andrea Leanza, che ha guidato una squadra di venti persone e lavorato su set internazionali come quelli di World War Z, Grand Budapest Hotel e Resident Evil, oltre che su quelli di Il racconto dei racconti di Matteo Garrone e Suspiria di Luca Guadagnino), la scelta di far recitare gli attori in protolatino e una spettacolare sequenza di inondazione.
Al centro di tutto Romolo e Remo, ovviamente, che hanno i volti rispettivamente di Alessio Lapice e Alessandro Borghi, che per interpretare i due fratelli hanno perso peso e girato a temperature proibitive praticamente nudi.
Abbiamo incontrato Matteo Rovere e gli altri protagonisti del film a Roma, all’anteprima stampa de Il Primo Re, dove ci siamo lanciati in un paragone azzardato: a dividere Romolo e Remo è il fuoco, forza primordiale che rappresenta la volontà degli dei.
Romolo è colui che porta il fuoco e lo protegge, mentre Remo è quello che lo sfida.
Questa divisione porterà al noto epilogo di sangue, ma nel mentre il film affronta temi come la fratellanza, il libero arbitrio e la necessità di sfidare le regole precostituite per portare a un cambiamento.
Una storia archetipica, che si può paragonare a Star Wars: il fuoco è la forza, Romolo è un Jedi, mentre Remo è il fratello che passa al Lato Oscuro. Se Matteo Rovere ha gradito il paragone, abbiamo scoperto una cosa sconcertante: Alessandro Borghi non ha mai visto Star Wars! E nemmeno Il signore degli Anelli o Harry Potter: Borghi non guarda saghe.
Succede anche ai migliori, ma è un duro colpo da incassare.
Remo come Batman: il cavaliere oscuro di Roma.
Per fortuna Alessandro Borghi si è salvato in corner, paragonando Remo, il fratello che viene ucciso, al Batman di Il cavaliere Oscuro, uno dei suoi film preferiti:
Remo è parte di un processo: il primo re è Romolo, quello che fonda la città, però chi è davvero il primo re, chi fonda la città o chi fa in modo di far arrivare il fondatore a posare la prima pietra?
Se Remo non avesse fatto tutto quello che ha fatto, Romolo sarebbe arrivato a fondare Roma? Forse no. Tutti e due sono artefici del loro destino in una maniera diversa.
Possiamo dire quindi che Remo non era quello di cui avevano bisogno in quel momento, però agisce in una maniera forte nel racconto, sbagliando, ma il suo è uno sbaglio importante.
Il primo re è in sala dal 31 gennaio.