Il catalogo di Netflix conta oggi moltissimi anime, tra pilastri storici del genere e produzioni originali di tutto rispetto. Scopriamone insieme cinque che qualsiasi abbonato non dovrebbe lasciarsi scappare.

Sono ormai lontani i tempi in cui si invidiava il catalogo Netflix degli Stati Uniti o di altri paesi Europei quanto a numero di contenuti. Se in Italia continuiamo ad essere carenti sul versante dei film, non si può dire altrettanto per serie tv e prodotti d’animazione. In particolare, negli ultimi tempi, il colosso del video on demand ha creato un’ampia offerta di anime, prodotti che di per se rappresentano semplicemente un cartoon made in Japan, ma che ormai si qualifica come genere in virtù di alcuni elementi peculiari (soprattutto lato visivo).

Già lo scorso anno si è parlato sulle pagine di Lega Nerd del progetto di ampliamento da parte di Netflix di questo tipo di contenuti (di seguito l’approfondimento di Itomi che è stato in Giappone per il Netflix Anime Slate), i cui risultati si sono visti su vari fronti: se da un lato sono arrivati e continueranno ad arrivare adattamenti live action di anime come Death Note e, in futuro, Cowboy Bebop, dall’altro sempre più prodotti d’animazione giapponese vengono inseriti in catalogo.

 

 

In attesa, dunque, dell’arrivo di mostri sacri del calibro di Neon Genesis Evangelion, e di attesissimi Originals come la serie anime su Ultraman, scopriamo insieme i cinque anime già presenti nel catalogo di Netflix che dovreste assolutamente guardare!

 

 

Mobile Suit Gundam

Partiamo da un must storico, l’originale serie anime Mobile Suit Gundam, realizzata da Yoshiyuki Tomino e dallo staff creativo Sunrise (sotto lo pseudonimo collettivo di Hajime Yatate) nel 1979. Una sola stagione di ben 42 episodi che ha dato origine al fenomeno Gundam, ancora oggi uno dei più famosi franchise in ambito mecha.

 

 

L’innovativo character design è opera di Yoshikazu Yasuhiko, il mecha design originale è di Kunio Ōkawara, mentre autore delle epiche musiche è Takeo Watanabe. La sua storia ci porta in un futuro in cui l’umanità ha colonizzato la cosiddetta Sfera Terrestre, comprensiva della Luna e di sette aree situate intorno ai punti di Lagrange dell’orbita lunare chiamate Side, in cui orbitano centinaia di “isole spaziali”, enormi cilindri artificiali contenenti habitat adatti alla vita.

Nell’anno 0079 UC l’eroico Amuro è chiamato a guidare l’ultima arma della Federazione Terrestre per difenderla dai conflitti con le colonie ribelli. Dietro ai combattimenti spaziali la serie cela anche riflessioni parecchio mature, soprattutto per gli intrecci tra i personaggi, ed è a mani basse un must che qualsiasi appassionato dovrebbe recuperare.

 

 

Knights of Sidonia

Restiamo in ambito di mecha ma spostiamo la lancetta del tempo decisamente in avanti per parlare di Knights of Sidonia, anime Original Netflix di cui a suo tempo già Itomi ha tessuto le lodi sulle nostre pagine. Basato sull’omonimo manga pubblicato da Kōdansha nel 2009, a opera del mangaka Tsutomu Nihei, l’anime è stato realizzato per Netflix da Polygon Pictures a partire dal 2014, e al momento conta due stagioni e 24 episodi in totale.

 

 

La storia si sviluppa attorno alle vicende di alcuni essere umani in lotta per sopravvivere contro i giganteschi alieni mutaforma chiamati Gauna. Sono passati migliaia di anni da quando il genere umano è fuggito dalla Terra, distrutta dai Gauna. Salpati nello spazio a bordo di astronavi, gli uomini dispongono si difendono dalle minacce dell’ignoto anche grazie ad armi meccaniche chiamate Difensori.

Molti dei sopravvissuti vengono addestrati fin da giovani per diventare piloti dei Difensori ed essere in grado di fronteggiare le minacce. La storia che vedrà protagonista Nagate Tanikaze si svolge sulla nave Sidonia, nella quale nel corso degli anni si è sviluppata una specifica cultura basata su riproduzione asessuata e ingegneria genetica, sia per creare esseri umani che ibridi e uomini geneticamente predisposti all’auto sintesi delle sostanze nutritive.

Nagate, che ha sempre vissuto nello strato del sottosuolo della Sidonia fin dalla nascita, si ritrova in superficie dove viene fermato dalle forze armate e inserito per via di raccomandazione di figure che operano nell’ombra, nella società e nelle file dei giovani piloti in addestramento. Da qui in poi la serie segue gli intrecci che si creeranno in questo contesto ponendoci sempre in diversi punti di vista, che contestualizzati a ciò che accade rimescolano spesso l’idea di giusto e sbagliato. La storia scorre bene e vi coinvolgerà facilmente se amate la fantascienza e i mecha, purtroppo però non è ancora conclusa quindi preparatevi ad attendere anche voi impazientemente la terza stagione.

 

 

Ano Hana

Cambiamo totalmente genere per parlare di uno dei racconti emozionali più forti che si siano mai visti nella scena degli anime. Ano Hana, disponibile su Netflix e composto da una sola stagione di 11 episodi, è un anime del 2011 diretto da Tatsuyuki Nagai. Con un tratto pulito e visivamente molto colorato (i cui scorci Giapponesi vi ricorderanno, se lo avete visto, il lungometraggio di successo Your Name) racconta una storia estremamente umana e personale, del tutto distante dallo stile sci-fi dei prodotti sopra.

 

 

La storia di Ano Hana racconta di un gruppo di cinque amici, Jintan, Anaru, Yukiatsu, Tsuruko e Poppo, la cui infanzia è stata scossa dalla perdita della piccola Menma (Meiko Honma), loro compagna di giochi. Con un salto temporale ritroviamo il gruppo di ragazzi ormai cresciuti, separati per i più disparati motivi che li hanno tenuti distanti.

Questo finché l’ex leader del gruppo dei Super Busters della Pace, Jintan (Jinta Yadomi), detto “Jintan”, non inizia a vedere il fantasma della piccola Menma, che a quanto pare può comunicare solo con lui e gli chiede di esaudire un desiderio che lei aveva quando era bambina, ma che non riesce a ricordare. A metà strada tra l’idea di star impazzendo e una stretta al cuore, lo spettatore si immedesima inevitabilmente con Jintan che non potrà far altro che richiamare a rapporto il gruppo per capire quale sia il deiderio. Non vi diremo altro, se non di dedicare ad Ano Hana il tempo necessario per emozionarvi.

 

 

Steins;Gate

Se non conoscete Steins;Gate è decisamente il caso che lo recuperiate su Netflix, visto che si tratta di uno degli anime più bizzarri e incredibili dell’ultimo decennio, nonché di un particolarissimo esempio di anime tratto da un videogioco. Ebbene sì, nonostante di solito il percorso parta tra le pagine dei manga, passando poi all’animazione e, neanche sempre, al mondo digitale dei videogiochi, in questo caso è accaduto l’opposto.

 

 

Pubblicato originariamente da 5pb. e Nitroplus nel 2009 per Xbox 360, Steins;Gate era una visual novel distribuita nel corso degli anni anche per PC, PlayStation 3 e PlayStation Portable, più di recente anche per PS Vita, PlayStation 4 e su dispositivi mobile.

Grazie a un’ottima accoglienza da parte di pubblico e critica, proprio per la sua particolare storia, già a luglio del 2010 Chiyomaru Shikura annunciò su Twitter che sarebbe stato trasposto in un anime. Composto da una sola stagione di 25 episodi, Steins;Gate racconta una storia che vi catturerà tenendovi col fiato sospeso dall’inizio alla fine, tra viaggi nel tempo e dinamiche umane raccontate nel classico affascinante stile nipponico, il tutto partendo da un forno a microonde. E ora ditemi che non siete curiosi, dai.

 

 

Castlevania

E infine, restando sempre in tema di anime tratti da videogiochi, non si poteva certo non citare la serie Original Netflix Castlevania. È infatti uscita da poco la seconda stagione di questo esperimento a mio avviso riuscitissimo (peccato sia passato praticamente un anno dall’arrivo della prima, brevissima, stagione). Se non avete atteso così a lungo però potrete gustarvi in totale tranquillità entrambe le stagioni e scoprire (o riscoprire) la storia di Dracula e della casata dei Belmont, narrata nei tanti giochi della famosa serie Konami.

 

 

Dal punto di vista grafico questo anime ha uno stile da vendere, e sebbene ci metta un po’ a ingranare nelle prime fasi di entrambe le stagioni (la prima composta da 4 episodi, la seconda da 8) poi si impenna e vi farà certamente appassionare a questa storia, fatta di amore, odio e sangue. Di seguito trovate anche le recensioni di entrambe le stagioni di cui si è occupata per noi Gabriella.

 

 

E questi erano, a mio avviso, i cinque anime imprescindibili da recuperare nell’attuale catalogo di Netflix; non sono ovviamente gli unici degni di nota, dal momento che oggi ne possiamo trovare svariate decine, tra grandi classici, Originals e altre novità di cui è possibile fruire in modo semplice e immediato attraverso l’abbonamento al servizio di video on demand.

Solo per citarne altri, certamente noti agli appassionati di anime, troviamo pezzi da novanta del calibro di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, One Punch Man, Kiseiju, le altre serie di Gundam, TrigunDeath Note, L’Attacco dei Giganti e The Seven Deadly Sins. Tra le novità decisamente degne di nota ci sono anche AJIN e Aggretsuko, oltre a tanti altri che anche noi dobbiamo ancora scoprire.

Se avete altri consigli non esitate a scrivere nei commenti la vostra personale Top 5 degli anime presenti su Netflix!