Vediamo con calma, passo passo, senza l’ansia da post presentazione, i pro e contro del dispositivo che mi ha maggiormente convinto in questo 2018.

Siamo a settembre, nel mondo Android i giochi sono fatti e più o meno tutte le case hanno presentato il proprio smartphone dell’anno. Quest’anno ho fatto le cose con calma, non ho voluto comprare nessun telefono al day one, non ho ascoltato la voce del mio cuore né mi sono arreso all’acquisto ossessivo compulsivo, nessun incauto acquisto (cit. di Itomi) ma una scelta dettata dalle mie personali esigenze, dal mio parere personale, dal voler fare la scelta giusta. Approccio Nerd Consapevole quasi scientifico, perché in fondo le emozioni, antipatie e stereotipi ci sono sempre.

 

Opionione Tua

Aggiungo, per te che leggi, fanboy del brand “A” o “B” oppure tecnico senza scrupoli, appassionato che segue tutto ma proprio tutto del mondo Android, stai calmo, non arrabbiarti, questo è un diario personale, una trascrizione mentale di quello che è passato nella mia testa; non sono pareri oggettivi, arrabbiati se vuoi nei commenti, ci confronteremo ma sappi che sono mie considerazioni soggettive. Ok? :) Dai, leggi con un approccio meno da tifoso o ultras, meno calcio giocato / parlato e più Diletta Leotta (non c’entra niente ma ci può sempre stare!).

 

Ho aspettato che venissero presentati i miei due dispositivi di riferimento per poi fare un confronto diretto con alcuni smartphone presenti sul mercato. I parametri dello scontro sono stati principalmente: prezzo, usabilità, esperienza d’uso, longevità, potenziale modding, eventuale rivendibilità e bellezza.

Le mie cartine tornasole sono OnePlus 6 (a tal proposito, hai già letto l’articolo della mia visita nel loro HQ?) presentato a metà maggio e Xiaomi Mi8 (versione normale, no SE o EE) presentato a fine maggio.

Non è stato un compito facile, ho passato giorni difficili, ho dovuto lottare con eserciti di scimmie che mi salivano sulle spalle e mi spingevano in tutti i modi a fare un acquisto compulsivo, “de core” (alla romana) ma alla fine ci sono riuscito.

 

 

Xiaomi Redmi Note 5

Uno dei miei primi confronti è stato con un medio gamma. Confronto impari direte voi, ma era necessario per capire dove posizionare la mia asticella.

Praticamente considerato all’unanimità il best buy dell’anno, rapporto qualità-prezzo pressoché perfetto. Utilizzato qualche settimana (grazie Davide C.) ho avuto modo di constatare che era veramente un buon telefono. Ti portava a fine giornata, aveva qualche piccolo lagghetto durante l’utilizzo quotidiano ma le foto non mi soddisfavano.

Non parlo di qualità fotografica in generale ma della sua scarsa rapidità di scatto. Le foto molte volte, nel punta e scatta, venivano mosse o con un forte rumore.

Cosa potevo volere di più a quel prezzo? Il mio budget e la volontà di prendere “il mio best buy” mi hanno fatto desistere. Boccone amaro? Che con il prezzo di un OP6 o Mi8 avrei potuto prendere due RN5.

 

Vivo X20 e Nex S

Belli. Affascinanti direi. Sono stato vittima del loro marketing, durante le partite dei mondiali i loro banneroni a bordo campo alimentavano la mia atavica curiosità. Ogni volta mi dicevo quasi quasi, che figo quel telescopio che viene su.

Però la scelta non sarebbe stata razionale, giusta. Conosco troppo poco il loro software e dovrei provarli prima un bel po’ per fare l’acquisto del telefono di tutti i giorni.

 

Honor 10

Sono affezionato ad Honor. Nelle mie passate esperienze con loro mi sono trovato benissimo.

La versione 10 è veramente bella, nei colori ma sopratutto nel peso e nelle dimensioni ridotte, pregi che influiscono sulla sua autonomia, la “piccola” batteria è un prezzo alto da pagare. Altro aspetto che mi ha fatto desistere è stata la lentezza del suo lettore ultra sonico, comodo con le mani sporche o bagnate ma da premere in modo “troppo convinto”.

 

Motorola

Hanno tutto, funzionano bene, il prezzo è alto ma non altissimo. Ma…

Non so. Dopo il mitico Motorola Moto G non ho avuto più nessun innamoramento per questo brand. L’acquisto da parte di Lenovo mi ha allontanato ulteriormente. Forse una “prova forzata” potrebbe farmi cambiare idea. Passo.

 

Nokia

Amarcord. Nella mia testa devo fare una leva immensa per dimenticare il glorioso passato e non far scattare l’operazione nostalgia. Mi aiuta ad allontanarmi il loro software “standard” senza se e senza ma che non mi fa scattare la molla. Da provare, chissà ma non quest’anno.

 

Samsung

Nope! Ottimi telefoni stracostosi con un software sfregiato. Sembra quasi una sfida di Samsung nell’andare contro corrente, contro la volontà di Google di rendere più snello il S.O.

Chissà, magari perché in fondo si odiano e c’è una guerra fredda in atto, Google con il suo Fuchsia OS e Samsung con Tizen.

Top di gamma ottimi per chi ha avuto esperienza con Samsung o chi è già nel suo ecosistema con altri prodotti come TV, tablet ecc. Si ama o si odia.

 

Oppo R15 e Oppo Find X

Qui è stata durissima. Oppo è un mega brand. Sono felice che siano tornati in Europa. Ho altissime aspettative verso di loro e sono convinto che in futuro saranno conosciuti da tutti, anche dal popolo occidentale meno nerd. Non ho mai avuto un loro telefono e questa cosa mi attrae tantissimo. Aver avuto la fortuna di vedere il loro HQ a Shenzhen ha solo alzato il mio livello di salivazione.

Il pannello dell’R15 mi ha folgorato. I suoi colori mega sparati mi hanno fatto lacrimare però il prezzo mi ha fatto desistere.

Find X, bello, bellissimo. Grande, in tutti i sensi, particolarissimo con il suo slot fotocamera a scomparsa. Quando vedi una sua notifica con l’effetto di colori psichedelici lungo il bordo dello schermo ci stai male e ne vuoi una busta subito.

Scatta il PC Master Race che è dentro noi e che metterebbe una striscia led anche nella cassetta della posta e pensi che non puoi farne a meno. Però non dimentichiamoci cosa mi ero prefissato. Dovevo fare la scelta giusta. Il suo prezzo e la mancanza di esperienza verso il loro software mi hanno fatto cambiare a malincuore idea. Ucciderei senza rimorsi per averne uno in prova.

 

Huawei P20

No. Non pago un botto per avere (quasi) lo stesso software dell’Honor.

Certo, è bellissimo, la fotocamera è di altissimo livello, velocità entusiasmante ma il software è senza anima. Parere personale che sono pronto a ribaltare se dovessi averne uno in prova. Magari quando metteranno altre due o tre fotocamere sul retro (ironia nerd)…

 

Xiaomi Mi A2 e A2 Lite

Ho avuto il Mi A1, Android stockissimo è buono come la pizza margherita. Non sbagli ma alla fine vuoi sempre qualche aggiunta e a giochi fatti ti chiedi perché non hai optato sin dall’inizio per un’altra pizza.

Nello specifico penso che la versione A2 sia meno interessante della più piccola A2 Lite, per vari aspetti. Li scarto perché il confronto con gli altri top di gamma è iniquo. Siamo in un’altra fascia di prezzo completamente ed è giusto che abbiano i propri limiti.

 

Pocophone

Sappiamo troppo poco (nooo, anch’io sono caduto così in basso?) e a mio parere preferirei aspettare una mega offerta di un Mi8. Però sarà amatissimo dal popolo del modding.

 

Pixel

Tutto è finito con il Nexus 5.

 

 

Ehi ma cosa ci è rimasto? Vuoi vedere che nel mio cervello dopo tutti questi confronti sul ring ci sono solo i due di riferimento? Mi sono ridotto a fare un testa a testa proprio tra quelli con i quali dovevo fare il confronto? Una sorta di mega big match nel mio assurdo gioco mentale?

No, non posso farli scontrare, sarebbe comunque una sconfitta per me. Quindi preferisco parlare del mio vincitore (come dici? Che spoiler? Si sapeva dall’inizio, l’avevo detto) facendo qualche cenno di confronto.

 

 

 

OnePlus 6

 

Confezione

Curata come al solito. Apri la scatola ed il telefono ti abbraccia subito, sotto di lui una scatola con all’interno le istruzioni, la clip per togliere le sim ed una cover difficilissima da estrarre, sembra quasi un parto.

 

 

La cover è trasparente lucida fumé con un effetto appena accennato di zigrinatura per evitare che si attacchi al vetro posteriore del telefono. Ormai in molti ne mettono una in confezione e per me è molto gradita, almeno fino a quando prendi confidenza con le dimensioni del telefono o perché devi usarlo in un certo contesto giornaliero più hardcore.

Questa è di una buona qualità che non si ingiallisce o perde rigidità, cosa che in passato mi è successo con il Redmi 5 Plus. Massiccio caricabatterie nel quale risiede la tecnologia di ricarica rapida (la più rapida stando alle prove che ho visto online). Un vistoso cavo USB-C in gomma rosso, molto bello.

Chicca. Ci sono tre adesivi. Logo, adesivo con scritto:”shot on OnePlus” e claim del brand:”Never Settle”.

 

 

Vista e tatto

Il telefono è pesante, 177gr si sentono ma per fortuna solo dopo lunghe sessioni o in posizioni particolari, altrimenti è ben bilanciato, i bordi sagomati e la sua forma più stretta e lunga (19:9) rispetto al passato lo rendono abbastanza ergonomico e con qualche gioco di prestigio si può azzardare alcune volte l’uso con una sola mano (ecco qui Xiaomi Mi8 prende un punto in più, infatti nella MIUI è presente la modalità uso ad una mano).

Il sensore d’impronte di forma ovale posto sul retro, piccolino, forse l’avrei preferito un pelino più grande ma viene surclassato dalla velocissima funzione di sblocco del volto (2D e non 3D). I materiali sono di altissima qualità, il vetro del retro, scivolosissimo, lo rende uno spettacolo alla vista e al tatto ma sono pochi gli impavidi che non lo copriranno con una cover.

La fotocamera sporge di circa un millimetro. Nella mia colorazione “Mirror Black”, nero lucido, si può definire elegante, punto. Ho visto fisicamente la due versioni limitate, la bianca “silk white” con inserti in oro, molto bella, particolare, che dona un aspetto prezioso.

 

PH OnePlus

 

La versione rossa “red” è bellissima, un vero colpo d’occhio, con una sorta di effetto “profondità”. Sia il lettore d’impronte che la scocca sono in rosso, un peccato coprirli.
Chicca. Il telefono ha già sul display una pellicola di ottima fattura, insomma non di quelle che non fanno scivolare le dita.

 

 

Hardware

Top di gamma ebbbasta. SoC Snapdragon 845, Adreno 630 per la parte grafica, 6 o 8 GB di memoria RAM in base alla memoria di archiviazione: 6 GB di RAM per la versione da 64 GB, 8GB di RAM per la versione 128 / 256 GB. I benchmark, per chi ci crede, parlano chiaro e nell’uso quotidiano posso solo che confermare che è veloce e reattivo, in qualsiasi contesto, mai, ripeto, mai un impuntamento. Dual sim, memoria non espandibile.

Lo schermo è un amoled da 6.28 pollici, molto luminoso e definito, ho visto di meglio solo in dispositivi di fascia molto più alta. Xiaomi Mi8 avrebbe potuto dare qualche pugno in più sul ring perché nonostante abbia 0,07 pollici in meno (uuuh! Grande pecca!) è un super amoled e su carta più luminoso con i suoi 600 nits. Presente il notch, lo dico per chi sta combattendo questa guerra contro questa tacca dato che per me non è assolutamente un problema. L’audio esterno è buono ma non vi farà tappare le orecchie mentre l’audio in capsula è molto buono, caldo, forte e chiaro.

È presente l’ormai sempre più vicino all’estinzione jack delle cuffie da 3,5mm (su Xiaomi Mi8 assente) difeso con i denti dalla community, onestamente non l’ho mai usato, ormai faccio tutto tramite bluetooth, presente con l’ultima versione 5.0. Assente la ricarica wireless, la certificazione Ip e l’audio stereo.

Batteria ottima, da 3.300mAh mi fa arrivare a fine giornata con il 35% di carica residua con uso abbastanza intenso senza gaming.

Chicca. Slider fisico sul lato destro per scegliere se avere la suoneria, vibrazione o silenzioso.

 

 

Software

Ecco il vero punto forte di questo telefono.

Ecco il vero punto forte di questo telefono. Puoi avere il miglior hardware del mondo ma se non c’è la giusta ottimizzazione software è tutto inutile.

Ricordo che dopo il divorzio con Cyanogen in molti pensarono che in casa OnePlus ci sarebbero stati dei problemi ed invece la loro strategia di puntare su un software quasi stock, con alcuni accorgimenti e personalizzazioni importanti ma non invasivi, ha fatto la fortuna del brand. Le personalizzazioni sembrano quasi nascoste, anzi direi che sono discrete, non invadenti e rendono l’esperienza d’uso quotidiana piacevole. Siamo lontani dalla Touchwiz di Samsung ma neanche troppo vicini alla MIUI di Xiaomi.
OxygenOs è un sistema molto maturo con parecchie feature interessanti che non appesantiscono il sistema inutilmente.

Mi piace la feature delle due applicazioni contemporanee a schermo, la possibilità di sdoppiare alcune applicazioni per esempio Instagram o Whatsapp, gli screenshot lunghi, il doppio tap sullo schermo per risvegliarlo e per chiuderlo.

Sono presenti le gesture a schermo attivo (indietro, torna alla home e multitasking) e delle gesture a schermo spento, facendo una “O, V, S, M, W” sul telefono in standby potrai attivare applicazioni di sistema o installate da Play Store.

Contrariamente a quanto succede su Xiaomi Mi8 la gestione delle notifiche a schermo (always on) o, nonostante il notch, sulla status bar è perfetta, punto particolarmente importante per chi preferisce il sistema Android rispetto ad iOS. OnePlus è una delle poche case produttrici che non invalida la garanzia se il dispositivo ha il bootloader sbloccato ed il dispositivo è moddato e questa cosa ha sempre più incoraggiato la community.

Ti faccio un esempio. Ho scoperto da un video di Sgnoogle che attraverso un’operazione non per tutti, dopo lo sblocco del bootloader, permessi di root attraverso Magisk e l’attivazione di un modulo realizzato dai ragazzi di XDA, sarà possibile attivare la capsula audio come un secondo altoparlante, clone del principale posto sulla parte inferiore del telefono.

Ancora oggi OnePlus aggiornerà i dispositivi più “obsoleti” 3 e 3T con l’ultima versione di Android P e nel caso aveste telefoni ancora più vecchi non aggiornabili ufficialmente sarà possibile mettere firmware paralleli come LineageOS.

Queste piccole grandi cose rendono molto più longevo un telefono che potrà essere utilizzato in futuro come secondo telefono, come telefono secondario di emergenza o magari di test per i vostri esperimenti.

Pecca e non chicca questa volta. Al contrario di Xiaomi su OnePlus non è possibile registrare le telefonate.

 

 

Foto e video

Stiamo diventando sempre più esigenti su questo aspetto, i brand se ne sono accorti e adesso il divario tra i top di gamma è veramente risicato. Non ho le conoscenze tecniche da fotografo professionista né la possibilità di fare confronti con tanti altri dispositivi ma ho il mio gusto ed il mio punto cardine.

Nel 2018 uno smartphone in condizione di luce ottimale deve fare delle foto punta e scatta luminose e chiare, non ci devono essere micromossi, si può chiudere (poco) un occhio nel rumore fotografico in condizioni di poca luce (e forse in futuro proprio questo potrebbe essere il teatro di scontro tra le case costruttrici).

OnePlus fa delle foto veloci, chiare e luminose.

 

 

 

Prezzo

Ad oggi è acquistabile su Amazon tra 519 e 569 euro, in base alla versione scelta. Un prezzo alto, ma più che giusto, direi anche la metà rispetto ad un top di gamma con le stesse caratteristiche. OnePlus, come iPhone, è una sorta di assegno circolare. Mantiene il suo prezzo nel tempo e chi l’acquista di seconda mano ne è consapevole. Forse proprio questo ultimo punto è stato l’aspetto che mi ha maggiormente convinto.

OnePlus è un dispositivo longevo nella sua quotazione di mercato e nell’eventualità si voglia vendere di seconda mano, ma anche per il suo ciclo vitale in generale. Aggiungo che non mi piace molto la diversificazione dei prezzi di Xiaomi in base al mercato perché svaluta parecchio lo smartphone ed incoraggia l’acquisto di telefoni privi di garanzia o “proprio non full”.

Quindi in conclusione sono contentissimo del mio OnePlus 6, ma so già che non resisterò alla tentazione di provare il Mi8 o chissà magari proprio il futuro OnePlus 6T.

 

 

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AGGIORNAMENTO 26/09/2018

Proprio questa sera è arrivato l’aggiornamento OnePlus OxygenOS 9.0 – Android 9.0 Pie.
Appena possibile vi scriverò le novità positive e negative.