Nonostante spesso siano associati al periodo storico attuale o futuro, i primi veicoli elettrici comparirono prima ancora di quelli che sfruttano la combustione per muoversi.
I primi esemplari di mezzi a propulsione elettrica fecero la loro comparsa intorno al 1850 con alcuni prototipi di carrozze spinte da rudimentali motori.
Tra i primi innovativi e funzionanti veicoli si annovera quello costruito nel 1884 da un inventore dell’epoca Vittoriana, tale Thomas Parker, ingegnere responsabile della elettrificazione della metropolitana e delle linee dei tram di Londra.
La controparte spinta da motore a combustione invece fede la sua prima comparsa soli pochi anni dopo, esattamente nel 1886 e venne costruita contemporaneamente (ma indipendentemente) da due ingegneri tedeschi diventati poi iconici e rimasti molto conosciuti fino ai giorni nostri: i signori Daimler e Benz.
In sostanza, se a cavallo del 1900 un (molto) agiato benestante fosse stato intenzionato ad acquistare una vettura poteva scegliere tra le tre diverse tipologie che si contendevano il mercato di allora:
- Vetture a vapore
- Vetture elettriche
- Vetture a benzina
Che ci crediate o no il piccolo mercato delle automobili era allora dominato dai veicoli elettrici.
I motivi erano legati al fatto che i veicoli erano poco rumorosi, non si surriscaldavano, non era necessario il cambio, né la frizione, non emettevano nubi di maleodoranti e impregnanti gas di scarico (ovviamente il problema delle emissioni non era nemmeno minimamente preso in considerazione) e infine grazie alle basse vibrazioni risultavano molto più piacevoli da guidare oltre al fatto che non sussisteva il problema riguardo le faticose e complicate manovre di avviamento.
Il successo fu quindi immediato soprattutto nella città di Londra fresca di rivoluzione industriale per poi proseguire negli Stati Uniti per applicazioni commerciali su larga scala.
Nel 1897 l’intera flotta di taxi di New York era composta da veicoli elettrici!
Nonostante il grande successo iniziale, i tempi per il veicolo elettrico in realtà erano ancora molto acerbi.
Dispositivi elettronici fondamentali come i transistor non erano ancora stati brevettati e inoltre i principali componenti come le pesanti ed ingombranti batterie avevano una durata molto limitata e non potevano inizialmente essere ricaricate con facilità. Per questo motivo l’utilizzo di questo tipo di veicoli era concepito solamente per gli spostamenti in ambito urbano.
Uno delle persone chiave per la storia della mobilità elettrica fu senza dubbio Thomas Alva Edison che per primo avvertì il grande potenziale delle auto elettriche per come li conosciamo oggi.
Nel 1903 sviluppò una nuova apposita batteria che poteva essere ricaricata e quindi consentire ai veicoli di essere connessi alla rete ed in particolare in certe stazioni di ricarica presenti nelle fermate degli autobus e fornite dalla Edison Illuminating Company.
Il suo interesse era volto inoltre al lato commerciale dato che affermò:
In 15 anni sarà consumata più elettricità per ricaricare i veicoli che per illuminare.
Il suo piano avveniristico prevedeva anche un kit per ricaricare i veicoli a casa e per aggirare il problema di portare una linea elettrica in ogni abitazione aveva progettato uno speciale generatore per ricaricare la batteria dell’auto mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili.
La diffusione delle automobili elettriche, seppur con vari problemi legati soprattutto ai limiti tecnologici dell’epoca, stava progredendo bene di anno in anno.
La storia ebbe però una svolta quando un ingegnere, tale Henry Ford, che dal 1896 lavorava ad un progetto riguardante un quadriciclo alimentato a benzina (finanziato dallo stesso Edison) depositò un brevetto che fece la storia: nel 1908 venne introdotta la Ford Model T.
Questo esemplare di auto grazie alla sua eccezionale affidabilità, al prezzo accessibile ed in particolare alla grande disponibilità, dato che veniva prodotto in serie, diventò estremamente diffuso.
I vari difetti legati alle automobili che sfruttavano la combustione vennero risolti anche grazie allo stesso Edison che brevettò un sistema per l’avviamento automatico. Complice della diffusione fu anche la riduzione del prezzo del petrolio e la crescente proliferazione di stazioni di rifornimento che permettevano quindi di ricoprire grandi distanze anche lontane dai centri urbani.
Le fabbriche che producevano veicoli elettrici chiusero o si convertirono e di automobili elettriche non se ne sentì più parlare per molti anni.
Una delle occasione in cui si risvegliò l’interesse per un mezzo spinto da motore elettrico fu durante le missioni Apollo i motivi erano concreti: in primis sulla Luna non è presente ossigeno e pertanto non è possibile ottenere una reazione di combustione ed in secondo luogo era necessario che l’ambiente lunare non fosse in alcun modo contaminato da eventuali gas o polveri di scarico. Fu progettato dunque il Moon Rover o semplicemente noto come Moon Buggy.
Salvo quindi particolari occasioni, l’interesse verso di essi riaffiorò solo verso la fine degli anni ‘80 ed in particolare da quando si prese coscienza dei problemi sia ambientali sia legati alla qualità dell’aria causati dalle emissioni dei veicoli a combustione.
Varie iniziative hanno preso piede per riportare una certa parità tra le tecnologie, oltre ai vari incentivi e vantaggi che hanno gli automobilisti che acquistano un veicolo elettrico ci sono alcuni stati come ad esempio la California che impongono a qualunque costruttore di auto che vuole commerciare nel proprio territorio di avere nella gamma almeno un esemplare di auto completamente elettrico.
Per questo motivo la Fiat (FCA) ha progettato la 500e destinata esclusivamente per il continente nordamericano (ed in particolare per la California).
In conclusione a questa digressione sulla nascita e sulla resurrezione dei veicoli elettrici volevo sottolineare come i vari enti e le istituzioni europee ed internazionali siano i veri responsabili di questa rinascita.
Tra i vari piani rivolti a far rispettare i vari target ambientali e di efficienza è stato imposto ai costruttori di produrre vetture che siano sempre più sostenibili. La direzione presa per la maggiore sembra essere quella delle automobili ibride che col tempo convergerà sempre più sulle puramente elettriche.
Tuttavia ad oggi esistono ancora alcuni punti problematici legati in particolare alla infrastruttura di ricarica non ancora paragonabile alla ampia rete di stazioni di rifornimento di carburante ed in particolare alla batteria.
Siamo comunque nella giusta rotta e gli odierni strumenti scientifici oltre al progresso tecnologico potrebbero rendere reale la nuova e longeva vita per i veicoli elettrici.
Abbiamo parlato di questo argomento anche in questo articolo:
- What is the history of electric cars? (howstuffworks.com)
- World’s first electric car built by Victorian inventor in 1884 (telegraph.co.uk)
- The rise & fall of electric vehicles in 1828–1930: Lessons learned (PDF) (eee.hku.hk)