Per quanto uno cerchi di essere mentalmente aperto e senza preconcetti, esiste un’inevitabile verità: saremo sempre tentati di giudicare un libro dalla copertina.
A maggior ragione se è l’etichetta esteticamente appagante di una birra o di un cioccolato artigianale; un occhio attento al packaging contribuisce a chiudere la vendita, compiendo una vera e propria opera di seduzione. Per il designer Nathan Sharp, l’incarico è andato oltre alla scelta della carta, del nastro e del font. Dovendosi occupare del design di Kiva Confections, una linea di cioccolato alla cannabis di alta qualità, il designer texano ha dovuto approntare nuove soluzioni, seppur mantenendo un gusto raffinato, per mettere in vista le informazioni sul prodotto e gli avvisi medicinali sul fronte della confezione.
Parlando al simposio Design Observer’s Taste di Los Angeles lo scorso 12 febbraio, Sharp ha spiegato quanto fosse importante che gli ingredienti apparissero in modo più chiaro possibile. Con la schiettezza di un foglietto illustrativo medicinale, declinato con l’eleganza dell’occhio allenato di un designer. Sharp, in collaborazione con la designer Jamie Lee, ha creato un packaging in grado di guidare il consumatore che assaggia per la prima volta il prodotto.
Una nuova veste
Sharp racconta di aver evitato deliberatamente i motivi consueti associati ai prodotti contenti cannabis: ghirigori psichedelici, colori Rastafariani e scritte caotiche; uno degli scopi della comunicazione era di normalizzare il prodotto nella vita di tutti i giorni. Il materiale promozionale punta a sottolineare l’uso di ingredienti naturali, come le campagne pubblicitarie di integratori di lusso. Il layout della confezione è innanzitutto discreto, riesce a confondersi nel mare delle barrette energetiche e dei cioccolati artigianali che spopolano oggi sul mercato.
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L’industria della cannabis non è solo in continua espansione ma in costante evoluzione, man mano che ne viene legalizzato l’uso in molti stati USA, viene raffinata la regolamentazione che guida la confezione e l’etichettatura: fino a qualche anno fa le confezioni erano sacchetti e fiale di plastica dal packaging concepito frettolosamente, ora il campo è aperto e non resta che fissare nuovi standard.
- via qz.com