Tra il 2008 e il 2011, Chris è stato l’incubo segreto di Hollywood. Rinchiuso in una stanza, senza avanzate conoscenze informatiche, ha spiato, controllato e fatto tremare oltre 50 celebrità. Questa è la sua storia.

Chris Chaney ha 33 anni e il cuore che gli scoppia nel petto. È seduto davanti al monitor del suo PC, nella sua camera da letto, nella casa di sua nonna, in un anonimo quartiere di Jacksonville, in Florida. Chris non ha un lavoro da due anni e non ha mai viaggiato, se non per visitare i suoi famigliari in Iowa e Alabama. Con un poster di Fight Club appeso alla parete, e le action-figure di He-Man allineate sotto al televisore, si potrebbe dire che Chris Chaney è il prototipo dello sfigato. Non fosse che su quel display, adesso, ci sono tre immagini che i siti scandalistici di mezzo mondo comprerebbero a qualsiasi cifra. Le tre fotografie arrivano direttamente da Scarlett Johansson. Scarlett non si è mai mostrata senza veli davanti ad una cinepresa o ad una macchina fotografica. Almeno non in pubblico. In questi autoscatti, però, la si vede in piedi, di fronte a uno specchio, vestita solo di un asciugamano che le lascia scoperto il fondoschiena. E sdraiata sul fianco, mentre osserva l’obiettivo della fotocamera. Lo sguardo sensuale, il seno nudo. E ancora sdraiata, con indosso solo un paio di mutandine e una maglietta, mentre legge un copione. Una scarica di adrenalina attraversa il corpo di Chris. Uno scoordinato flusso di idee gli riempie la testa. Quelle immagini devono valere migliaia di dollari. Ma non sono i soldi di cui ha bisogno. No. Lui desidera soltanto dimostrare a tutti di non essere il solito sfigato. E può farlo condividendo quegli scatti con il mondo. Perché Chris lo sa. Se lo sente che non è giusto che quelle immagini rimangano lì, in Florida, in un anonimo quartiere di Jacksonville, nella casa di sua nonna, sul monitor del suo PC.

How hard can it be?

La storia di Chris finisce a Los Angeles il 17 dicembre 2012. Il giudice Samuel James Otero lo dichiara colpevole di 9 capi d’accusa e lo condanna a 10 anni di reclusione. Ma per capire come Chris sia arrivato davanti a quella corte dobbiamo tornare a una fredda sera del 2008.

“Quanto può essere difficile, se succede così spesso?”

Chris, ancora una volta, è seduto davanti al suo computer. Sua nonna dorme nella camera accanto e lui, con i suoi 130 kg di stazza, scopre che siti come Ain’t It Cool News hanno pubblicato alcune fotografie di Miley Cyrus. Fotografie che non avrebbero dovuto circolare, in cui la giovanissima cantante e attrice mostra il ventre scoperto. Niente di eccitante, almeno per Chris, che non è interessato agli autoscatti della celebrità. No, lui vuole saperne di più sulla persona dietro al furto delle fotografie.

Come ha potuto, questo sconosciuto che si fa chiamare TrainReq, rubare immagini private a una celebrità Disney?

Chris non è un mago del computer. Ha comprato il suo primo PC dopo il suo ventesimo compleanno e non ha alcuna nozione di programmazione e sicurezza dei sistemi informatici. Ma una cosa la sa fare, Chris. Sa risolvere puzzle, riempire cruciverba e rispondere alle domande di Jeopardy, che negli Stati Uniti è un quiz che ha fatto la storia della televisione. Chris ci pensa, e si convince che può farlo anche lui. Anche lui può violare la privacy di una celebrità: “Quanto può essere difficile, se succede così spesso?”. Teniamolo presente: Chris non ha modo di conoscere la password che permette l’accesso agli account e-mail di queste celebrità. Anzi, non conosce nemmeno gli indirizzi di posta elettronica delle sue vittime. E non può neanche entrare in contatto diretto con i loro telefoni cellulari, o i loro computer, da cui devono essere passate le immagini che cerca. Allora Chris si documenta. Scopre che l’hacker che è riuscito a rubare fotografie dal cellulare di Paris Hilton non ha dovuto fare altro che conoscere il nome del cane dell’ereditiera: Tinkerbell. Sì, perché per accedere ad un account è sufficiente ripristinarne la password. Per farlo bisogna rispondere ad alcune domande di sicurezza standardizzate: il nome da nubile di tua madre, la scuola elementare che hai frequentato, la tua data di nascita e, magari, anche il nome del tuo animale domestico.

“Non voglio paragonarlo a quello che succede quando fai touchdown, ma è stata una emozione forte”

Chris si mette d’impegno. Apre un file di Microsoft Word e stila un elenco di celebrità. Televisione, musica, moda, cinema. Chiunque gli passi per la testa. Poi visita la pagina di recupero password su Gmail. Chris, lo abbiamo detto, non conosce gli indirizzi di posta, quindi prova a digitare la combinazione più semplice: nomecognome@gmail.com. Passa alcune giornate inserendo i potenziali indirizzi e-mail di centinaia di celebrità. Sono tutti buchi nell’acqua. Tutti tranne uno.

Per accedere ad un account è sufficiente ripristinarne la password

Chris, oggi, non sa indicare chi sia stata la sua prima vittima, ma ricorda che accedere a quell’account è stato un gioco da ragazzi. Chris cerca le risposte alle domande di sicurezza su IMDb, un database che si occupa di cinema e televisione. Sono giusto un paio di clic, ed eccolo di fronte alla casella di posta elettronica di una diva di Hollywood. Non è difficile immaginarselo lì, con il cuore che prova a sfondargli lo sterno e gli occhi sgranati: “Non voglio paragonarlo a quello che succede quando fai touchdown, ma è stata una emozione forte”.

Scarlett Johansson Ritratto

Where no man has gone before

Chris non perde tempo. Sa che la celebrità potrebbe tentare di accedere al suo indirizzo di posta elettronica da un momento all’altro. Quando si accorgerà del cambio di password, la diva ripristinerà il codice di accesso riprendendo il controllo dell’account. Ecco perché Chris fa due cose. La prima: scorre la lista dei contatti e copia l’indirizzo e-mail di qualsiasi personaggio riconosca: attrici, registri, autori, produttori, stilisti: “Praticamente chiunque fosse famoso”. La seconda: imposta l’inoltro di una copia di tutti i messaggi che arrivano alla celebrità verso un’altra casella di posta. Una sua casella creata per l’occasione. Quando la vittima avrà ripristinato l’account, Chris potrà continuare a leggerne i messaggi in entrata (e, tramite le citazioni, anche quelli in uscita).

In poco tempo Chris spia gli account di oltre 50 celebrità.

Chris potrebbe passare giorni interi a leggere le e-mail della sua prima vittima ma, ora che possiede una lista di nomi e indirizzi, vuole solo scoperchiare altri account, reimpostare altre password. Non è semplice ma, per uno come Chris, non è nemmeno impossibile. Una domanda di sicurezza chiede il nome dei vecchi compagni di scuola? Basta una visita su Classmates.com. O magari serve conoscere il nome della cittadina natale? Intelius.com ha la risposta: “Se anche hanno fatto rimuovere i loro nomi, quello dei loro genitori è probabilmente ancora disponibile”.

“È come in Star Trek. Sono andato là dove nessun uomo è mai giunto prima”

In poco tempo Chris spia gli account di oltre 50 celebrità. Mila Kunis, la bella lanciata da That ’70s Show ora nota per la sua interpretazione ne Il Cigno Nero e per il doppiaggio di Meg Griffin nella versione originale della serie animata Family Guy (I Griffin). Ali Larter, la bella bionda di Final Destination e Heroes. Selena Gomez, la starlette Disney, al tempo ancora giovanissima. Vanessa Hudgens, fidanzata storica di Zac Efron e protagonista, proprio con lui, della fortunata serie di film High School Musical. La lista è lunga, continua con Christina Aguilera, Renee Olstead, e molte altre, i cui nomi non sono stati resi pubblici dall’FBI. Mentre le celebrità si accumulano, rubare quei messaggi di posta elettronica e quelle fotografie smette di essere una sfida. Per Chris diventa una vera e propria ossessione:

È come in Star Trek. Sono andato là dove nessun uomo è mai giunto prima.

1 Night in Paris

Per rendersi conto di quanto importante sia il business degli scatti e dei video rubati, bisogna rimanere a Los Angeles, ma tornare indietro di qualche anno. È il 2003, e Kevin Blatt è un paffuto professionista che lavora nel commercio di contenuti pornografici. Neanche se lo immagina che di lì a poco un giovanotto di nome Rick Salomon gli cambierà la vita. Salomon ha per le mani un video amatoriale esplicito. I protagonisti sono lo stesso Salomon e una ragazza che porta il nome di una delle più grandi catene di alberghi del mondo: Paris Hilton. Salomon vuole vendere il sextape, e contatta Blatt, che è del settore, perché gli trovi un acquirente. A Kevin bastano poche ore per firmare un contratto con Red Lights District. La compagnia stampa il DVD, lo intitola 1 Night in Paris, e ne vende 700 000 copie in un batter d’occhio. Dalla pubblicazione di 1 Night in Paris, Kevin Blatt lavora nel porno. Ma non come attore. Lui si definisce:

L’unico broker al mondo a trattare sextape di celebrità.

E il lavoro non manca: “Qualsiasi stronzo voi troviate sotto una roccia a LA sta cercando di vendere il sex-tape di un ex-amante”. Blatt ha fatto da intermediario nella vendite dei sex-tape di Colin Farell, Cameron Diaz, e persino di Verne Troyer, il Mini-Me al fianco di Mike Myers in Austin Powers.

“Se credete a tutto quello che vi dicono, questi sono tutti nastri amatoriali che hanno trovato la loro strada verso la rete”

Blatt, che conosce il suo settore, spiega che la richiesta per fotografie che ritraggano una celebrità senza veli è alle stelle. Uno scatto osè di Jennifer Lopez o Natalie Portman: “Vale facilmente un milione di dollari”. E non è difficile immaginare che anche una celebrità possa volere pubblicati i suoi scatti: “Se credete a tutto quello che vi dicono, questi sono tutti nastri amatoriali che hanno trovato la loro strada verso la rete. Ma niente potrebbe essere più lontano dalla verità”. Il sextape di Kim Kardashian, per esempio, è valso alla figlia dell’avvocato di O.J. Simpson la bellezza di cinque milioni di dollari. Le foto di Scarlett Johansson, però, non sono di questo genere. E non lo sono nemmeno tutte quelle che si stanno accumulando sul disco rigido di Chris. No, queste sono fotografie che, se per qualche ragione dovessero lasciare il suo computer, lo farebbero illegalmente. Nik Richie, che lavora nel settore del gossip, chiama gli scatti rubati five-timers, perché quintuplicano il traffico di un sito Internet. Richie spiega che si può arrivare a guadagnare 50000 dollari al giorno tramite la pubblicazione di scatti illegali. I clic si accumulano, finché non arriva la lettera di un avvocato a chiedere che l’immagine venga rimossa dal sito. Ma è troppo tardi. Il file comincia a circolare su forum, circuiti peer-to-peer e per e-mail.

Queste sono fotografie che, se per qualche ragione dovessero lasciare il suo computer, lo farebbero illegalmente

E se si volesse tenere al sicuro le proprie immagini? Controllare un leak, una perdita, come viene chiamata in gergo? A chi ci si dovrebbe rivolgere? Sempre a Kevin Blatt. Sì, perché di notte Blatt è un intermediario nella compravendita di sextape di celebrità, e di giorno tiene controllata la divulgazione del materiale. Se Blatt leggesse questo articolo, però, direbbe che c’è qualcosa da correggere. Che, messo così, sembra che ci sia  un conflitto di interessi tra i suoi lavori. O forse un principio di estorsione. Ma Blatt non ha bisogno di difendersi. Il suo ruolo di vigilante del porno è apprezzato da celebrità come il chitarrista Dave Navarro, che grazie a Blatt è riuscito a tenere lontano da Internet un video girato con una groupie:

Mi ha fatto piacere che, in quella situazione, ci fosse qualcuno disposto ad impegnarsi per il mio bene.

Like 90210

Chris non è interessato solo agli scatti di nudo. Mentre legge le e-mail di decine di celebrità, si appassiona ai piani di produzione di film e serie televisive. Chris ama il cinema da quando è piccolo, e ora ha l’occasione unica di seguire lo sviluppo di nuovi progetti direttamente dai commenti del cast tecnico. Tra i suoi account preferiti c’è quello di un location scout, un professionista che ha il compito di individuare i luoghi ideali per le riprese programmate nella sceneggiatura:

Ho pensato che fosse uno dei migliori lavori al mondo. Sei in viaggio, trovi questi posti, scatti alcune fotografie, e le mandi al regista. Era bello vedere una parte del processo cui nessuno può assistere.

“Ho pensato che fosse uno dei migliori lavori al mondo”

Il colpo grosso, per il cinefilo Chris, arriva però con la casella di posta di uno dei produttori di In Time. Il film, con protagonisti Justin Timberlake, Olivia Wilde e Amanda Seyfried, racconta un futuro distopico dove non si vive oltre i 25 anni, e il tempo è trattato come moneta di scambio. Leggendo le mail del produttore, Chris scopre che c’è una persona addetta a visitare i locali notturni alla ricerca di una controfigura per una scena di nudo. Poi visiona le bozze della sceneggiatura e segue i dettagli legali riguardo la quantità di pelle che Amanda Seyfried dovrà mettere in mostra nel film. Le storie personali gli interessano meno di questi dettagli tecnici, ma Chris non si fa mancare nulla. Soprattutto ora che ha tra le mani il sogno di ogni pettegolo di Los Angeles:

Tutti si fidanzano con tutti, prima o poi. È come 90210.

Legge le mail di Mila Kunis, e la trova divertente come i personaggi che interpreta. Segue uno scambio di messaggi tra Scarlett Johansson e l’ex marito, mentre cercano di decidere come saranno divisi i beni dopo la separazione. E scopre anche le vite segrete di alcune personalità di spicco:

Cerco un modo per dirlo senza fare nomi. Diciamo che c’era qualcuno la cui persona pubblica giocava in un certo ruolo, mentre la persona privata stava facendo il tifo per la squadra avversaria. O forse faceva il tifo per entrambe le squadre, non lo so.

“Tutti si fidanzano con tutti, prima o poi. È come 90210″

Chris dorme sempre meno. E allo stesso tempo non può lasciare la camera da letto. Lì dentro c’è tutto un mondo da scoprire. Perché lui, un disoccupato di Jacksonville, è l’uomo che spia Hollywood. Ma nessuno lo sa. Il vero tesoro di Chris, però, non sono i messaggi di testo. È la sua collezione privata di immagini illecite. Fotografie di celebrità che, se pubblicate, produrrebbero uno scandalo. Chris crea una cartella sul suo PC, divisa in sottocartelle. Ogni celebrità ha la sua directory. Circa il 60% degli scatti sono immagini di nudo, e la maggior parte di questi sono autoscatti effettuati con telefoni cellulari.

Chris ha tra le mani il sogno di ogni pettegolo di Los Angeles

E anche se sono mesi che Chris scava nelle vite digitali di questi individui, mesi che si nasconde dietro ad uno specchio virtuale, non lascia trapelare nulla. Con un self-control invidiabile, tiene quella cartella al sicuro sul suo computer. Se avesse continuato così, Chris, sarebbe ancora seduto in camera sua a spiare celebrità. Probabilmente faticherebbe a tenere traccia di tutti gli account violati, visto che già adesso sembra impossibile stimare il numero delle persone spiate. E magari avrebbe acquistato un nuovo disco rigido, per salvare il materiale accumulato. Magari. Perché Chris, nell’aprile del 2010, fa il suo primo passo falso.     Aguilera Ritratto

A fucking idiot

La nonna di Chris è morta da qualche giorno. La casa di Jacksonville non è mai stata così vuota e silenziosa. Chris non riesce a mangiare. Perde peso e smette di dormire. È triste. Anzi, qualcosa di più. Riscontra su di sé tutti i sintomi della depressione. Lo sa perché li ha cercati su Internet. Ed è così, inebetito dalla stanchezza e dalla marijuana, che agisce in maniera sconsiderata. Un famoso attore (il nome non possiamo saperlo) è in vacanza. Dal suo telefono invia l’immagine di un panorama ad una altrettanto famosa attrice. Chris intercetta la conversazione e accede all’account della donna. Crea un messaggio di risposta, e scrive che è una vista fantastica.

“Ho pensato: ‘Sei un fottuto idiota'”

Un secondo dopo avere inviato la e-mail, Chris si rende conto dell’errore: “Ho pensato: ‘Sei un fottuto idiota'”. Ma Chris è fortunato. Passano alcuni giorni, e sembra che il suo messaggio passi inosservato. La stessa sensazione deve provarla nel novembre del 2010. Tra le mail della stilista Simone Harouch, Chris trova una fotografia di Christina Augilera. La cantante è in un guardaroba e indossa solo un paio di copri-capezzoli argentati. Chris crea una nuova cartella per la Aguilera. Poi comincia a navigare tra i forum di appassionati di celebrità. Sceglie un utente e gli scrive un messaggio. Gli spiega che una persona che conosce ha trovato delle fotografie della Aguilera. Non è che per caso vuole vederle? Il messaggio di Chris, questa volta, si fa notare. La fotografia diventa pubblica, finisce sul sito specializzato TMZ, e Chris si spaventa. Sì, sta usando un indirizzo di posta elettronica fasullo, ma non ha fatto nulla per coprire il proprio indirizzo IP. Ecco perché una stretta gli schiaccia l’intestino quando legge il titolo: “Christina Aguilera: Le mie sexy immagini private sono state rubate”. Le forze dell’ordine, scrive TMZ, sono sulle tracce dell’hacker. E quell’hacker è Chris Chaney. La rete comincia a parlare del lavoro di Chris. Anche se di lui non si conosce nulla. Il mondo vuole vedere altre immagini e lui sente il bisogno di proseguire. Dopo avere spiato Hollywood per anni, ha l’occasione di dimostrare a tutti che lui è sempre stato lì. Ecco perché risponde ad un messaggio che ha come mittente un certo TrainReqSucks. Il messaggio deve attirare l’attenzione di Chris, perché il soprannome dello sconosciuto fa il verso al nick di un diciassettenne che Chris rispetta profondamente. TrainReq è l’hacker dietro al furto degli scatti di Miley Cyrus. Gli stessi che hanno trasformato Chris nel voyeur che è oggi.

“Una parte di me voleva tirarsela, l’altra dimostrare che ero qualcuno”

TrainReqSucks vuole trovare degli acquirenti per le foto di Chris. Perché lui deve averne altre, vero? È così abile che non può essersi fermato a quello scatto della Aguilera. TrainReqSucks lusinga Chris, e lui risponde che sì. Effettivamente ha altre immagini che potrebbero interessargli. Anzi, ha il sogno di tutti i siti scandalistici del mondo. Tre fotografie rubate a Scarlett Johansson: “Non so perché ho risposto. Una parte di me voleva tirarsela, l’altra dimostrare che ero qualcuno”. Chris invia a TrainReqSucks una sola immagine, quella che mostra la Johansson con il sedere scoperto. TrainReqSucks copre la fotografia con degli artefatti digitali, la spedisce a TMZ, e assicura al sito che invierà lo scatto originale dopo che sarà stato pagato. Ma le immagini vengono classificate come fake, dei falsi, e Chris la passa liscia un’altra volta. Trascorrono alcuni giorni, e TrainReqSucks invia a Chris un fake. Nell’immagine compare Selena Gomez, il seno nudo. TreinReqSucks spiega che proverà a vendere l’immagine come originale, e Chris gli risponde che la cosa non gli piace. È da pervertiti. TrainReqSucks se la prende: “Devi coprire meglio le tue tracce. Perché ti stanno cercando. La situazione si sta scaldando”. Chris non sa se l’anonimo intermediario sta mentendo o meno, ma dopo avere rovinato i rapporti tra i due, deve cercare qualcuno che lo sostituisca.

“La situazione si sta scaldando”

Allora scrive ad un blogger che si occupa di pubblicare scatti di celebrità nude o mezze nude raccolte sulla rete. È uno conosciuto, nel settore, che si fa chiamare Deep at Sea. Chris sa che Deep at Sea ha una certa passione per Renee Olstead, la rossa di The Secret Life of the American Teenager. E c’è una cartella, sul computer di Chris, che porta proprio il nome dell’attrice.

Chris non resiste. Sa che quello che sta facendo è sbagliato. Ma non può fare a meno di premere Invio

Chris invia a Deep at Sea le immagini che ha raccolto, ma la paura prende il sopravvento. Scrive al blogger: “Non vuoi rilasciare queste immagini. Non vuoi portare tutta questa attenzione sul tuo blog, perché ti metterà sotto i riflettori, e metterà sotto i riflettori me”. Eppure Chris non resiste. Sa che quello che sta facendo è sbagliato. Sa che rischia una multa. La prigione. L’ergastolo. Ma non può fare a meno di premere Invio. È solo questione di tempo, prima che l’FBI si presenti a Jacksonville.

On my own

11 febbraio 2011. Sono le sei del mattino. Chris sente picchiare alla porta di casa. Si alza dal letto e barcolla verso il piano terra, socchiudendo gli occhi alla luce dell’alba che si fa strada dalle finestre. Sta scendendo le scale, quando un boato riempie l’aria della silenziosa casa di Jacksonville.

“Sono felice che siate qui. Perché non sarei riuscito a fermarmi da solo”

Un gruppo di agenti dell’FBI sfonda la porta con un ariete. Gli uomini del bureau fanno irruzione nell’abitazione, urlano a Chris di non muoversi e gli dipingono il corpo con i pois rossi dei puntatori laser delle loro armi. Chris non fa resistenza. Piega le braccia dietro la schiena, pronto al metallo delle manette, e ringrazia gli agenti: “Sono felice che siate qui. Non sarei riuscito a fermarmi da solo”. Ma Chris, per l’ennesima volta, si sbaglia. I federali non sono lì per arrestarlo. Non ancora, almeno. Non ci sono prove. Però sequestrano il suo computer, e gli chiedono di collaborare per beccare gli altri. Gli altri, chiede Chris, chi sono? Gli agenti stanno cercando di arrestare un altro pirata informatico. Un pesce grosso, dicono loro: “Sei disposto a lavorare con noi per trovare gli altri hacker?”. Chris annuisce: “Certo”. La casa di Jacksonville non rivedrà le giacche blu dei federali per diverse settimane. Chris, però, sa che l’FBI ha in mano mail e scatti incriminati. Il suo arresto è solo questione di tempo. L’attesa è snervante, e si prolunga fino a settembre. Chris ha trovato lavoro presso una compagnia di trasporti. È uno di quei lavori d’ufficio che lo costringono ancora seduto ad una scrivania per tutto il giorno. Ed è  in un giorno di questi che legge una notizia che lo fa trasalire. Tre fotografie private di Scarlett Johansson sono state pubblicate: “Il mio stomaco ha ceduto. Ero sicuro che sarei stato la prima persona da cui sarebbero andati”.

“Questo, il caso di Scarlett, era oltre il five-timer”

Le fotografie le spedisce un certo Mr. Green a The Dirty. Direttore: Nik Richie. Richie pensa che le fotografie siano state ritoccate. Le passa ai suoi esperti di fotoritocco, che dopo una attenta analisi le giudicano vere. Sì, quelle sono tre immagini che ritraggono Scarlett Johansson. Richie non ci pensa due volte, e le pubblica: “Questo, il caso di Scarlett, era oltre il five-timer. Avrebbe generato un traffico dieci volte maggiore rispetto al solito. Significava milioni di visite al sito”.

Il suo arresto è solo questione di tempo

Chris non se lo spiega. Lui ha spedito una sola fotografia, l’autoscatto con il sedere in vista. Da dove arrivavano le altre immagini? Non è ancora chiaro se le altre due fotografie siano state rubate dal computer sequestrato dall’FBI o qualcun altro sia entrato nell’account della Johansson, ma Chris sa di essere il primo indiziato. Il 12 ottobre la porta di casa Chaney cade una seconda volta. Chris si ritrova circondato dagli agenti dell’FBI, e sviene.

Manette Ritratto

Just curious

Quando riapre gli occhi, Chris è una celebrità. Non come quelle che era solito spiare, certo. Ma la gente parla di lui. Chris Chaney è l’uomo che ha rubato la privacy ad Hollywood. E oggi lo sanno tutti. I giornali e le televisioni lo seguono, ma Chris non rilascia dichiarazioni. In attesa del processo non fa altro che spostarsi da casa al luogo di lavoro e viceversa.

“Penso che la gente ora conosca il mio nome, ma avrei preferito non finisse così”

Davanti al giudice, Chris si dichiara colpevole di nove capi d’accusa, tra cui accesso non autorizzato a computer protetti e intercettazione illegale. Rischia sessant’anni di prigione e una multa di oltre 2 milioni di dollari. La condanna a dieci anni suona come un colpo di fortuna: “Penso che la gente ora conosca il mio nome, ma avrei preferito non finisse così… Non intendo essere famoso per nessun altra cosa”. La sua famiglia non se ne fa una ragione. Cathy, la madre di Chris, dice che suo figlio non è il mostro di cui hanno parlato in televisione. La sorellastra, Abigail, è convinta della sua buonafede: “Non credo che stesse facendo il pervertito. Era solo curioso”. E forse è proprio così. La storia di Chris non è quella di un maniaco, ma di un uomo debole. Debole e curioso, che ha trovato in qualche scatto rubato l’occasione ideale per dimostrare a sé stesso e al mondo di essere qualcuno. Quella di Chris è una fiaba moderna che non racconterete ai vostri figli prima di augurare loro la buonanotte. Ma forse, la prossima volta che scatterete una fotografia, non potrete fare a meno di pensare a dove si nasconde l’uomo nero. Quello vero. Quello che non cerca il buio sotto il materasso della vostra camera da letto, ma è rintanato nella sua. In Florida, in un anonimo quartiere di Jacksonville, nella casa di sua nonna, seduto davanti al monitor del suo PC.