Breve corso su come farsi truffare da chi ti promette milioni di dollari facili facili.
Chi non vorrebbe intascare 10 milioni di dollari e cambiare completamente vita? Questo stavo pensando durante un pomeriggio di duro lavoro, quand’ecco che un certo signor Bernard Awotwi mi fa un’offerta che non posso rifiutare™.
Berny (eh, ormai siamo soci in affari), direttamente dal Ghana, mi contatta su skype raccontandomi che un tale col mio stesso cognome è di recente morto lasciando un’eredita’ di 18.5M$, fortunatamente per me senza eredi! E da qui la sua idea brillante che io, spacciandomi da nipote disperso da anni, possa reclamare la fortuna.
Una storia da Topolino insomma.. ma immedesimandomi in Pippus Nipotus Europeus, il pro-pro-pro nipote del defunto ed emigrato in Europa alla ricerca di fortuna, lancio un “Yuk!” e decido di investire qualche ora del mio preziosissimo tempo e scoprire come e quanto questo generosissimo signor Bernard mi voglia fregare, turlupinare, inchiappettare… prima di scomparire per sempre nella giungla (o deserto, scusate la mia ignoranza in geografia) del Ghana.
Abbocco all’esca di Berny e lo prego di illustrarmi il suo piano malefico. Rifiutandosi di continuare la conversazione via skype per paura di essere beccato dal suo capo e perdere il lavoro (a quanto pare in Ghana questo è un rischio ben maggiore rispetto che tentar di fregare 18.5M$ ad una banca) ci scambiamo gli indirizzi email e l’avventura comincia.
Primo step: Fiducia reciproca
Nel nostro primo scambio di emails, per convincermi di non essere un farabutto qualsiasi, Berny mi manda una copia della sua carta d’identita Ghanese (o come si dice?) e mi racconta come, lavorando in banca, sia venuto in possesso di tutti i documenti necessari per reclamare l’eredità.
Mi propone di dividere 50-50 i 18M$ che avremmo intascato.
Questa è la carta d’identità di Berny. Si noti l’imbarazzante risoluzione dell’immagine.
Rispondo subito che o si fa 70-30 a mio favore o puo’ attaccarsi alla mia possente verga del potere ma Berny, probabilmente poco intimorito dalle dimensioni di una tipica (sub-optima a dire il vero, ma vabbè..) verga ariana, non cede e mi tocca accettare un modesto fifty-fifty.
Benny vuole assicurarsi che io sia pronto a farmi ciulare, e mi chiede informazioni dettagliate: indirizzo, occupazione, numero di telefono e soprattutto una copia del mio passaporto.
Immagino che questo sia il primo step per vedere se la vittima della truffa abbia veramente abboccato. Insomma non è che si danno dati personali ad uno sconosciuto del Ghana se non per buoni motivi..
Prontamente cerco una foto di un passaporto su google, modifico nome e cognome e lo invio a Benny. Vergognandomi di essere un informatico, mi spaccio per modello di una rivista di moda. Invento anche numero di telefono e indirizzo (a parte che via Mazzini 1 c’è in ogni grande città italiana, non penso che questo indirizzo faccia nascere grossi dubbi all’africano medio..)
Secondo step: formalità bancarie
Rassicurato sul fatto che io sia un pollo, Berny porta avanti la truffa e mi mette in contatto direttamente con la banca per iniziare le procedure legali. Mi prega di restare in contatto con lui e forwardargli tutte le email che scambio con la banca.
La banca mi manda questo modulo:
Con un certo stupore noto la Banca del Ghana usi il formato jpeg per i documenti ufficiali. Con una qualita’ infima per giunta, e con il logo della banca appiccicato lì alla minchia di cane. Curioso!
Va beh sorvolo sui dettagli e compilo il modulo inviandolo all’indirizzo email suggerito (advisoryboard _at_ ghana-cb.com).
Rimango ancora una volta stupito sul fatto che in Ghana è prassi comune contattare direttamente l’advisory board della banca, saltando impiegati e segretari, e che il sito ghana-cb.com è in realtà un sito di free hosting polacco.
Credo che solo un vero gonzo potrebbe non accorgersi di questi grezzi trucchetti, ma faccio il finto tonto e continuo.
Sfortunatamente il signor Berny deve aver fatto qualche cazzata e l’indirizzo email non esiste neppure. Prontamente lo avviso che la banca non può ricevere email, e lui mi chiede di riprovare nel giro di qualche ora.
Magicamente tutto torna a funzionare, ed ecco che la banca mi risponde con un questionario da riempire (con domande assurde tra l’altro) e richiede dei documenti ufficiali, che per mia fortuna Berny ha in mano e mi manda prontamente.
Tra questi, interesante questo certificato dall’improbabile utilità (il nome del defunto non compare neppure) ma assolutamente richiesto dalla banca per poter procedere nelle pratiche. Mah..
L’idea del gioco è che ora è troppo tardi per tornare indietro, mi sono messo in gioco contattando la banca e sto portando avanti una truffa internazionale.
Terzo step: non si scherza più
Questo è il momento in cui la truffa vera e propria prende piede: ormai ci son dentro fino al collo e Berny ha capito che sono un pollo da pelare.
Mando tutto alla banca e patapim-pum-pam l’eredità è mia! Sii!!! Finalmente ricco! Posso già inviare le mie coordinate bancarie per accelerare le procedure burocratiche.
Prontamente mi invento un numero di conto corrente e trovo un generatore di codici bancari online per creare IBAN, codici di controllo e quant’altro.
Stupito che Berny non abbia ancora cercato di lasciarmi in mutande, attendo qualche giorno. Ed ecco una mail dalla banca con la conferma che tutti i documenti necessari sono pronti e che devo andare in Ghana a firmare le pratiche. Ho una settimana per presentarmi in banca, o più comodamente trovarmi un avvocato che vada in mia vece.
Contatto Berny con le buone notizie, e lui si lamenta che al telefono sono irraggiungibile (grazie tante il numero me lo sono inventato) e mi consiglia di assumere un avvocato invece di andare in Ghana di persona.
Io gli dico di essere ben disposto ad andare in Ghana e che non importa che il viaggio costi caro (cazzo sto per incassare 9 milioni di dollari, sta a vedere che mi faccio problemi per duemila euro di biglietto).
Ma Berny insiste cercando di spavendarmi con delle possibili domande sul defunto da parte della banca (alle quali invece un avvocato qualsiasi saprebbe rispondere?? bah…). Alla fine mi arrendo, soprattutto perchè mi son rotto di stare al gioco di questo poveraccio, e contatto l’avvocato da lui proposto.
Quarto step: Gran finale
E qui il gioco finisce. L’avvocato è ben disposto a collaborare in una truffa da 18M$, ma mi chiede un anticipo di 750 euro per coprire le spese.
Tra tutte le mail ricevute in questo gioco, la mail dell’avvocato è la più lunga, la più dettagliata, e l’unica scritta in un inglese decente.
Mi spiega in tutti i dettagli come versare i soldi via Western Union (per qualche motivo tutti i truffatori online usano questa banca, probabilmente rende impossibile il rimborso o qualcosa del genere) e mi urge di farlo alla svelta.
Ora mi ritrovo con un conto corrente sul quale versare 750 euro. Ho appena scritto a Berny che ora conosco il suo vero nome e indirizzo. Chiunque vada in Ghana e abbia voglia di menar le mani sul nostro Berny mi contatti pure.
Una domanda rimane: perchè 750 euro? Sarà questa una cifra esorbitante in Ghana? O il truffatore punta sulla quantità di gonzi che abboccano alla truffa? O ancora l’idea è che questa è la cifra massima per cui nessuno inizia procedure legali?