Secondo alcune fonti sentite dal New York Times e dal Washington Post, il noto e controverso captatore informatico Pegasus sarebbe stato trovato sugli smartphone di diversi alleati dell’attuale Presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador. Non ci sono prove che lo dimostrino, ma potrebbe essere un’iniziativa di sorveglianza ordinata dallo stesso Obrador.
Il NY Times riporta che il malware estremamente sofisticato dell’azienda israeliana NSO Group sia stato individuato sul telefono del sottosegretario per i diritti umani del Messico, Alejandro Encinas, storico alleato del presidente Andrés Manuel López Obrador. Il malware sarebbe stato individuato anche sugli smartphone di alcuni collaboratori del sottosegretario.
Sebbene non ci siano prove concrete che indichino un colpevole, il quotidiano non può fare a meno di sottolineare che Encinas è stato incaricato di indagare alcuni presunti abusi di potere dell’esercito, ed è anche stato il Presidente di una commissione d’inchiesta sulla scomparsa di 43 studenti a Iagula nel 2014.
Il team di ricerca Citizen Lab con sede presso l’Università di Toronto ha rilevato Pegasus durante un’audizione del 2022, secondo una fonte che ha parlato al Washington Post. Secondo il New York Times, il telefono di Encinas è stato compromesso più volte, incluso l’anno scorso mentre stava guidando la commissione che si occupava delle scomparse di Iguala. Encinas ha attribuito la tragedia alla polizia, all’esercito, a certi funzionari e a trafficanti di droga. Encinas avrebbe informato Obrador delle attività di spionaggio lo scorso marzo, ma ha mai denunciato pubblicamente la scoperta.