L’Organizzazione Mondiale della Sanità informa che le bibite dietetiche non sono una corsia preferenziale per il successo. Secondo una recente comunicazione dell’organizzazione, i dolcificanti artificiali non hanno benefici aggiuntivi per la salute rispetto allo zucchero tradizionale e non dovrebbero essere utilizzati come mezzo per ottenere la perdita di peso. I dolcificanti artificiali sono classificati come composti naturali o sintetizzati che hanno un sapore dolce, simile a quello dello zucchero vero e proprio, nonostante siano talvolta 400 volte più dolci rispetto allo zucchero se misurati in peso.
Molti dolcificanti di questa varietà possono essere ricondotti all’Australia, dove i composti sintetici sono estratti da piante di stevia e altri ingredienti naturali, nonostante la natura altamente trasformata della loro produzione. Secondo recenti studi confermati dall’OMS, questi dolcificanti, comunemente presenti nei fast food e nelle bibite dietetiche, non forniscono quasi nessuna energia rispetto allo zucchero.
OMS: una maggiore assunzione di dolcificanti artificiali è comunemente associata a un più alto indice di massa corporea e rischio obesità
Quando le bibite dietetiche iniziarono a diffondersi in massa negli anni ’90, pubblicizzate come un’alternativa più salutare alle bevande zuccherate tradizionali, aziende come Coca-Cola e Pepsi sostenevano che sostituendo ogni giorno, per un mese, la bibita tradizionale con una bibita dietetica contenente dolcificante artificiale si sarebbe ridotto il peso di circa 2,2 chili.
Sebbene la maggior parte dei consumatori abbia ormai dedotto che non è così, gli ultimi studi dell’OMS dimostrano che ciò non è assolutamente vero e che le bibite dietetiche non apportano alcun beneficio alla salute. Anzi, attraverso una serie di prove e studi, gli scienziati hanno determinato che una maggiore assunzione di dolcificanti artificiali è comunemente associata a un più alto indice di massa corporea, con uno sconcertante aumento del 76% della probabilità di obesità in coloro che ne fanno un consumo quotidiano. Per i partecipanti si è registrato anche un aumento del 23% del rischio di diabete di tipo 2, una condizione cronica che ostacola la capacità dell’organismo di elaborare correttamente gli zuccheri nel sangue.
La situazione si è ulteriormente aggravata quando gli scienziati hanno studiato gli effetti dei dolcificanti da tavola, come la Stevia, da utilizzare nel caffè, che hanno comportato un aumento del 34% del rischio di diabete. Mentre alcuni studi sembravano concludere che i dolcificanti artificiali contribuissero alla perdita di peso con un margine incredibilmente sottile, altri hanno riscontrato un aumento dei rischi per la salute rispetto allo zucchero tradizionale.
Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità non chieda di vietare questi dolcificanti né di aumentare l’assunzione di bibite zuccherate, il consenso scientifico sembra sostenere che la scelta migliore sia bere acqua o caffè o tè non zuccherati. In base ai numeri, si raccomanda che i consumatori non assumano più di 50 grammi di zucchero al giorno, una cifra che riflette una quantità significativamente inferiore alla media di una singola lattina o bottiglia di bevanda zuccherata.